Stasera, un tuffo al cuore. parlavo con una mia amica delle vicissitudini della vita. le voglio molto bene. Vorrei starle vicino ma non posso, per varie ragioni. Insomma, tra una considerazione e l'altra circa il panorama di varia umanità che ci circonda, il telefono inizia a squillare. Guardo con sospetto il display.
BAM! A momenti salto per aria. "G" mi chiama la mamma di G. Quanto aspettavo di avere sue notizie. G. sta meglio. G. è una bambina afflitta da anni da un grave problema di cefalea. E' venuta da me prima delle feste, in studio. E' stato bello sentirla raccontarsi. Guardarla. Guardare i suoi occhi, le sue trecce. Parlava, parlava...e io cercavo di attraversare quel fiume di parole. Come spesso faccio ascoltavo e osservavo. Non mi limito mai solo ad ascoltare. Le ho fatto un trattamento di riflessologia plantare. Finita la seduta, con soddisfazione reciproca, ho consigliato alcuni rimedi e impostato con G. e sua mamma un ipotesi di percorso di riflessologia atto a far diminuire gli episodi di cefalea che costringono G a prendere farmaci e a stare chiusa in camera per giorni. Insomma..passano le feste e non sento nessuno. Il mio pensiero è spesso a quella ragazzina. Mi chiedo come sta, se tornerà, se le è davvero piaciuta l'esperienza della riflessologia. EMOZIONE! Stasera mi chiama la mamma e mi dice che dopo la seduta G. è stata meglio. Sono passati giorni e il mal di testa migliorato. Non vede l'ora di tornare. Continua a chiedere alla mamma di riportarla da me. Probabilmente non interesserà a molti ma sono contenta. Quando riesco ad aiutare qualcuno, a farmi apprezzare per quello che faccio, rinasco. Ho fissato un altro appuntamento a G. Non vedo l'ora...magari farò un resoconto delle sedute e dei risultati. senza promettere nulla
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