Ti ho guardata con sufficienza..altra perdita di tempo! Eri confusa. Non sapevi cosa volevi. Io troppo presa, troppo stanca. Ti ho rivista. Il dietista ti aveva dato la dieta. Certo, mangi male. Tre crodini a colazione. Cose da bar tutto il giorno. Devi cucinare, farti la pasta a mezzogiorno. Le verdure. Lo sanno tutti...tu vai via e torni il giorno dopo e quello dopo ancora. Ti guardo un po' meglio. Zoppichi. Fai fatica a camminare. MI sorridi, per la prima volta. Hai gli occhi buoni. La frangetta color petrolio, sbarazzina sopra la fronte bassa. Vuoi parlare. Non ti ascolta mai nessuno. Mi fermo un momento. Potrei essere io tra qualche anno. Sola, in un centro commerciale, senza nessuno con cui parlare, con cui ridere. Tu non riesci a ridere. Hai le coste incrinate. E' stato lui. Tuo marito. L'uomo che doveva prendersi cura di te. Esci ogni giorno, vestita di nero. Imbottita di psicofarmaci. Il dottore ha trovato in quelli la soluzione al tuo male di vivere. Vorresti volare. Lo vedo. Ti illumini. Avevi raccontato tutto al dietista. Tuo marito è a casa - arresti domiciliari - tu non puoi stare chiusa nella sua stessa gabbia. Come fa ad averti detto di stare ai fornelli? Di stare con il tuo aguzzino per preparati la pasta? Le verdure? Lo trovo disumano. Dove lasciano la compassione questi professionisti? Come fai a non tenere conto di tutti i fattori quando prendi in carico una persona? Mi vine quasi da vomitare per la pena, la superficialità, il senso di giustizia e di impotenza. Docile mi ascolti. Prometti di bere un solo crodino al giorno. Magari una bella insalatona al bar, della bresaola. Ti tocchi la pancia. Non eri così 10 anni fa. Nessuno era così. La vita e le persone ci cambiano. Noi mutiamo. A volte in peggio, a volte in meglio. Sembri una bambina. Ora sei soddisfatta. Ti sei sentita una Persona, una volta tanto, presa in considerazione. Ti faccio mille raccomandazioni...so che svaniranno insieme al secondo crodino. Idealmente ti abbraccio e ti vedo andare via. Tornerai. Il tuo autobus parte sempre alle 10. Estate ed inverno. Questo centro commerciale è il tuo angolo di serenità. Che strano questo lavoro...
Molto bello. Non so cosa aggiungere a questo racconto così poetico. Grazie.
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