Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




lunedì 25 novembre 2013

No alla violenza contro le donne

Questa volta esulo un po' dal solito. Oggi si parla di femminicidio. Tutti contro gli uomini violenti. Ce ne sono tanti. Feccia. Uomini generati da donne. Da madri, magari premurose. Io mi scaglio contro queste donne. Contro tutte le donne che usano violenza verso altre donne. Madri che obbligano le figlie a prostituirsi. Sorelle che denigrano altre sorelle. Colleghe che vedono le colleghe come minacce. Madri deboli che crescono figli arroganti. Donne che si trascurano e passano l'esempio alle figlie. Potrei continuare  all'infinito. Ma vi siete viste? Non respirate perché c'è una più bella di voi. Attaccate quella che si veste in maniera diversa. Non gioite dei successi delle altre donne. Chiedete il rispetto ai maschi e non siete capaci di portarne voi stesse. Amatevi. Come donne, madri, sorelle, amiche, semplici persone che meritano di avere e dare rispetto. Siate solidali. Credeteci. Denunciate le violenze ma non siatene voi stesse portatrici. Pensateci un istante. Chiedetevi sempre se avete fatto il massimo. Aiutate tutte le donne in difficoltà, con i vostri modi e tempi. A volte basta una parola. Una tazza di te'. Siate il cambiamento che volete vedere. Aiutate anche gli uomini. Peovateci. Nessuno deve prendersela con i più deboli. Indossate il vostro sorriso più bello e uscite. Qualcuno ha bisogno di voi. A qualcuno potrete insegnare il rispetto e l'amore per se stesso e per il prossimo.

3 commenti:

  1. Originale spostare la visione del "carnefice" da (tutti?) gli uomini in generale, alle "altre donne"... quelle che usano violenza sulle donne stesse.. grazie molte.Hai diviso equamente un fardello di colpa che però era già assolutamente ingiusto all'origine: parlare di "violenza sulle donne" implica AUTOMATICAMENTE che si dichiari l esistenza di un GENERICO maschio che tale violenza adopera accusando cosi implicitamente la categoria degli uomini in generale in primis che (grazie al cielo) ben presto si restringe ad una, ahimè, troppo indefinita categoria di "uomini violenti" che però ancora richiama ad una generica , fantomatica, misteriosa entità generatrice di violenza presente nel '"maschio" (..in generale).Per non parlare dei cartelloni a dir poco insultanti con cui veniva pubblicizzata tale festa, dei video pubblicitari ridicolmente sessisti e faziosi, delle trasmissioni televisive che arrivano addirittura a dichiarare false verità scientifiche che sanno di neonazismo, tutto questo in favore delle "donne"... Guarda io farei un bell'articolo su come la donna festeggia(o ridicolizza?) l'8 marzo, da li si che si capisce tutto. Saluti! Firmato: uno che è contrario alla violenza, da parte di chiunque su chiunque altro.

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    1. Grazie a te per aver letto quello che ho scritto e per aver voluto lasciare il tuo pensiero. Buon anno nuovo. Buona fine, buon inizio

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  2. Se scrivessi cosa penso di quelle urlatrici allo strip maschile dell'8 marzo credo che mi attirerei un bel po' di violenza. Sono d'accordo con te. La violenza è da denunciare semplicemente in quanto tale. Chiunque faccia male ad altri o, peggio ancora, a chi non si può difendere, merita di essere isolato, denunciato e rieducato. Tutti siamo parte della società. A volte basta non voltarsi dall'altra parte. Uomo, donna , animale, ambiente....siamo parte di un tutt'uno. Un'unica grande coscienza

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