Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




giovedì 16 novembre 2017

Speng i llait

Come cambia la prospettiva. Stanca e leggermente scoglionata "scendo" il cane. Arrivo sotto ad un lampione, un lampione in una fila di tanti altri lampioni uguali, accesi. E, proprio appena mi ci fermo sotto, tac, si spegne. Incredula guardo in alto, già con la smorfia di disappunto pronta. Alzo la testa e vedo le stelle. Sorrido. Un segno. Il buio o, meglio, la temporanea assenza di luce, serve a farci vedere meglio le stelle. In tutto il loro splendore. Grazie universo. Sai sempre come rispondere alle mie domande

mercoledì 1 novembre 2017

"Quando perdi..."

L'arte di perdere non è difficile da imparare;

così tante cose sembrano pervase dall'intenzione

di essere perdute, che la loro perdita non è un disastro.

Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta il turbamento

delle chiavi perdute, dell'ora sprecata.

L'arte di perdere non è difficile da imparare.

Poi pratica lo smarrimento sempre più, perdi in fretta:

luoghi, e nomi, e destinazioni verso cui volevi viaggiare.

Nessuna di queste cose causerà disastri.

Ho perduto l'orologio di mia madre.

E guarda! L'ultima, o la penultima, delle mie tre amate case.

L'arte di perdere non è difficile da imparare.

Ho perso due città, proprio graziose.

E, ancor di più, ho perso alcuni dei reami che possedevo, due fiumi, un continente.

Mi mancano, ma non è stato un disastro.

Ho perso persino te (la voce scherzosa, un gesto che ho amato). Questa è la prova. È evidente,

l'arte di perdere non è difficile da imparare,

benché possa sembrare un vero (scrivilo! ) disastro.


Elizabeth Bishop