Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




lunedì 28 dicembre 2009

Astrologia, fiori di Bach, profumi ed integratori - CANCRO

CANCRO (22 giugno - 22 luglio)
Il fiore: Clematis Per liberarlo dal tratto che lo inclina alla dipendenza affettiva e alla passività che lo fa sognare ad occhi aperti, rifiutando il presente e gli aspetti concreti della vita. per risvegliarlo dal letargo, riconnetterlo con il presente, riattivare l'energia e liberarlo dalla stanchezza cronica. Con il Californiano Peppermint quando lo squilibrio energetico si manifesta con disturbi metabolici.
L'aroma: Arancio amaro Per tonificare il cuore, combattere la stanchezza, scacciare la malinconia, aumentare l'energia. Cura i disturbi digestivi e, aggiunto all'acqua del bagno o all'olio da massaggio, combatte la ritenzione idrica tipica del segno e rivitalizza la pelle.
L'integratore: Floruro di calcio Sì a latte, crostacei, pane integrale, zucca e agrumi. Al cambio di stagione o se la circostanza energetica ristagna, integrare per 9 giorni con il Sale di Schussler: Calcium Fluoratum

Astrologia, fiori di Bach, profumi ed integratori - GEMELLI

GEMELLI (21 maggio - 21 giugno)
Il fiore: Cerato Per risolvere la mancanza di un punto di riferimento interno da cui hanno origine l'incostanza, la distrazione e una tendenza all'ipocondria. Per calmare la frenesia e riconnettere con la voce del Sè interiore, sciogliere insicurezza e paura, curare i disturbi e migliorare la relazione con gli altri. Con il Californiano Filaree in caso di emicranie per eccesso di rimuginazione.
L'aroma: Sandalo Per favorire la concentrazione, il raccoglimento e rilassamento, calmare la tensione, combattere l'insonnia e attenuare le tensioni muscolari. Agisce anche sulla pelle, eliminando pruriti, bruciori e infiammazioni sulla digestione.
L'integratore: Cloruro di potassio Sì a cavolfiori, barbabietole, pannocchie di mais, asparagi e carote. Al cambio di stagione o se aumenta l'ipocondria, integrare per 9 giorni con il sale di Schussler: Kalium Chloratum

domenica 27 dicembre 2009

Metamorfica

Robert St. John
La Tecnica Metamorfica fu intuita alla fine degli anni '50 da Robert St. John, naturopata inglese. Uomo dotato di una capacità intuitiva straordinaria, egli studiò a fondo le diverse scuole di Riflessologia; dopo diversi anni di esperienza, si creò una sua mappa personale dei punti riflessi dei piedi, rendendosi conto di come siamo noi stessi a creare gli stress e i blocchi responsabili delle nostre malattie. Intuì inoltre che tali blocchi non si manifestano solo sul riflesso dell'organo fisico del piede, ma anche sul riflesso spinale della colonna vertebrale, corrispondente a tale organo. Lavorando solo sui riflessi spinali, ebbe dei grandissimi risultati, che non erano però permanenti, in quanto le persone ritornavano dopo un certo periodo di tempo con lo stesso problema. Nel suo lavoro di naturopata, egli constatò che due schemi di base influenzano la nostra vita: lo Schema Afferente (che si muove verso l'interno) e lo Schema Efferente (che si muove verso l'esterno). Egli adottò questi due termini dai suoi studi, e come esempio estremo riportò da un lato le persone che si estraniano dalla vita (estremo afferente), e dall'altra le persone che si tuffano nell'azione con troppo entusiasmo (estremo efferente).
Osservò che, quando egli toccava il punto del tallone, in caso di blocchi o squilibri in quella zona, le persone che ricevevano il massaggio, cominciavano ad esprimere difficoltà nel rapporto con la madre, nel prendersi cura degli altri, nel nutrire ed essere ricettivi; mostravano inoltre scarso radicamento, ovvero stentavano ad "avere i piedi per terra".
In base a queste esperienze Robert St. John definì il tallone, il Principio Materno.
Robert si domandò se fosse possibile rintracciare nel corpo, anche un Principio Paterno.
Ogni volta che, incontrandovi dei blocchi, massaggiava la prima articolazione dell'alluce, constatò che i riceventi mostravano problemi legati al padre, all'autorità in genere e alla difficoltà di esprimere le proprie qualità paterne, come pure problemi a concedersi il diritto di essere se stessi e persino di esistere. Ne dedusse allora che se nella prima giuntura dell'alluce si trova riflesso il Principio Paterno, e cioè il momento del concepimento in cui il padre è più attivo, e sulla parte interna del tallone il Principio Materno, ovvero il momento della nascita in cui la madre è più attiva, il percorso fra questi due punti riflette il periodo della Gestazione. Il lavoro su questa zona venne pertanto definito Terapia Prenatale. E fu in seguito ad un'attenta osservazione e all'ampia esperienza maturata in questo lavoro che, con una sottile intuizione, arrivò ad individuare nel Principio di Autoguarigione l'unica forma di guarigione definitiva. Giunse alla conclusione che questa Tecnica lavora:
nel rispetto della libertà interiore altrui, senza interferenze, ne indirizzi provenienti dall'esterno, permettendo alla Forza Vitale della persona di muoversi e di fluire autonomamente per ritrovare la propria piena potenzialità di fondo che è la vita. Fu a partire da questa presa di coscienza che la Terapia Prenatale prese il nome : di Metamorfica.
Robert St. John è deceduto il 1° novembre 1996 a Torre Pellice (TO)
Gaston Saint-Pierre
Gaston Saint-Pierre, canadese residente a Londra, è stato un brillante allievo di Robert St. John, diventando Praticante della Tecnica Metamorfica dagli anni '70. Ha fondato l'Associazione Metamorfica di Londra. Ha ripreso e approfondito i lavori di ricerca, ampliando l'orizzonte della Tecnica Metamorfica sui Principi Universali a livello mondiale.Nel suo libro "Il Massaggio che Trasforma", Gaston Saint-Pierre scrive:
"Nulla è permanente, nulla è fisso, perciò sta a noi prenderci la responsabilità della nostra evoluzione e cominciare a spingerci al di là delle nostre limitazioni. Il nostro potenziale è illimitato e la scelta è nostra. Tuttavia, dalla vita stessa dipende la nostra scelta e quella vita siamo noi".
*****

Oggi nell'universo stanno avvenendo rapidamente cambiamenti molto grandi. Tale movimento di energie produce paura, alterazione dell'equilibrio interiore e caos nell'essere umano. Questo stato caotico dentro e fuori di noi è dovuto, come si è detto, a movimenti energetici molto forti e a profondi cambiamenti.
In questi ultimi anni sono venuti alla luce molti insegnamenti diffusi mediamente diverse tecniche di crescita interiore. Questi "strumenti" esterni consentono alle persone di trovare, o meglio di ritrovare, il proprio cammino, il proprio equilibrio interiore, indispensabili per vivere consapevolmente la propria esistenza. Il movimento è il risveglio che permette il cambiamento: il cambiamento può diventare trasformazione e metamorfosi. La vita stessa è una continua metamorfosi ed è importante, se non addirittura necessario, abbandonarsi ad essa, solo così veniamo in contatto con il nostro potenziale creativo, la nostra consapevolezza, creando unità tra corpo-mente, materia-spirito, terra-cielo. Anche in natura vi è una continua metamorfosi: il bruco prima di diventare farfalla deve passare attraverso lo stato caotico e informe della crisalide. Questa fase di abbandono è un momento di trasformazione in cui è fondamentale che non vi siano interferenze che disturbino e danneggino quel processo naturale che è la vita.
La Tecnica Metamorfica è semplice approccio verso la trasformazione e la realizzazione del proprio potenziale creativo. In essa il praticante si limita a fare da catalizzatore: non provoca cioè il cambiamento o la guarigione della persona che riceve il massaggio, in quanto è la forza vitale, la vita stessa, che, facendo il suo corso, attua la metamorfosi. La vita stessa è il potere che guarisce
In seguito a quanto espresso, rileviamo dunque come sia importante l'atteggiamento mentale di chi pratica la Tecnica Metamorfica. Il suo scopo è di lavorare con la forza vitale della persona ricevente senza dirigerla, senza canalizzarla in una qualche direzione e senza voler aiutare.
Del resto, se non possiamo respirare, sorridere, mangiare, bere o dormire per un altra persona, come potremmo pensare di poterla guarire?!...
La Teoria
Lo scopo della Riflessologia è di provocare dei cambiamenti nel corpo, principalmente sul piano fisico. Il riflessologo lavora specificamente su aree corrispondenti a malattie che egli tenta di alleviare. La Tecnica Metamorfica lascia alla forza vitale di operare il mutamento del ricevente.
Il praticante metamorfico, lasciando da parte i sintomi delle malattie, lavora sempre sullo schema prenatale in quanto area che rappresenta l'epoca in cui le nostre forze e le nostre debolezze si sono inizialmente stabilite. Con questo metodo si possono produrre dei cambiamenti ai vari livelli: mentale, emotivo, comportamentale ed anche fisico.
Il fatto più importante è che le variazioni nel flusso energetico e lo stato di coscienza durante la gestazione creano le caratteristiche con cui noi viviamo la nostra vita adesso. Poiché il periodo di gestazione fa parte del passato, ne consegue che il lavoro della Tecnica Metamorfica riguarda quel tempo: ma il tempo non è qualcosa di lineare e gli eventi del passato sono ancora con noi. Allentando la struttura del tempo, la forza vitale del paziente può modificare le caratteristiche formatesi nel passato (che sono ancora attive) e scioglierle, creando così una maggiore libertà interiore. I principi e la pratica della Tecnica Metamorfica possono essere usati: da soli o insieme ad altri metodi di medicina ortodossa o alternativa. Data la sua semplicità, e il fatto che il trattamento è piacevole e rilassante, molte persone hanno già deciso di utilizzarla come strumento di crescita e di realizzazione del proprio potenziale. In sintesi, può essere usata da chiunque desideri un cambiamento nella propria vita.
Il Principio delle Corrispondenze
"La Tecnica Metamorfica, sviluppata da Robert St. John, si è ispirata alla Dottrina delle Corrispondenze, formulata da Emanuel Swedenborg, maestro spirituale svedese vissuto nel XVIII secolo. Questo principio è perciò applicabile quando prendiamo in considerazione i tre modi primari in cui la vita si manifesta nell'uomo: come energia, come pensiero e come emozioni".
Essi corrispondono alle tre strutture cellulari di base del corpo umano: tessuti duri, tessuti molli e fluidi. Il principio ci fornisce la mappa per leggere quanto succede a noi, e cioè la funzione delle varie parti del corpo e la comprensione del nostro essere.
La pratica
La ragione per cui nella Tecnica Metamorfica si toccano testa, mani e piedi è che questa tre aree di comunicazione con l'esterno corrispondono alle tre azioni primarie: pensiero, azione e movimento. Ciò spiega perché nella Tecnica Metamorfica si lavora specialmente sui piedi: il nostro avanzare nel mondo parte da essi che corrispondono alla qualità essenziale del movimento e sono espressione del nostro radicamento della vita. Cominciando dunque da essi, la pratica prosegue con le mani (azione) e la testa (pensiero).Come si pratica:
Si attua un leggero sfioramento, tramite i polpastrelli delle dita o del pollice, in su e in giù lungo il riflesso della colonna vertebrale dall'alluce al calcagno. La durata delle sedute è di venti minuti per piede, dieci minuti per mano, cinque minuti per la testa. La frequenza è di una volta la settimana con persone che conducono una vita attiva. Sui bambini sono sufficienti dieci minuti al giorno.
Il Distacco
In questo lavoro è di primaria importanza che il praticante abbia ben chiaro qual è il proprio ruolo nel processo di metamorfosi: quello di catalizzatore. Facciamo un parallelo con ciò che accade in natura, quando, per esempio, la ghianda cade dalla quercia e viene in contatto con la terra, il suo catalizzatore. Non è la terra a far sì che la ghianda diventi quercia, ma è la forza vitale, la vita stessa della ghianda, a consentire la trasformazione.
Nella Tecnica Metamorfica, dunque, il praticante deve fungere da catalizzatore, e quanto meno è coinvolto, tanto più è un buon catalizzatore. Non è lì per fare diagnosi,nè per far guarire o provocare un cambiamento,pertanto, durante il trattamento, deve assumere un atteggiamento distaccato : il distacco infatti è una forma sottile di presenza.
Queste qualità di distacco e compassione si possono notare nei genitori quando osservano il loro bambino che impara a camminare: il bambino si alza in piedi, comincia a camminare, poi cade ripetutamente. Se essi si precipitassero ad aiutarlo non imparerebbe mai a farlo da sè.
I genitori sanno che il bambino ha la capacità di camminare, sanno pure che devono lasciarlo imparare a suo modo, anche se desiderano aiutarlo; si fanno da parte e rimangono distaccati pur sentendo grande amore e compassione.
Abbiamo ripetutamente osservato che la pratica all'interno del gruppo famigliare è di particolare efficacia. Ciò potrà forse stupire, in quanto i genitori tengono ad avere difficoltà ad essere distaccati, soprattutto se il figlio è portatore di qualche handicap.
Eppure, avendo i genitori un così stretto legame genetico con i figli, è come se disponessero di speciali doti intuitive: quando toccano i piedi dei loro figli, le loro dita vengono in qualche modo guidate dalla conoscenza fornita loro dalle proprie cellule


Astrologia, fiori di Bach, profumi ed integratori - TORO

TORO (21 aprile - 20 maggio)
Il fiore: Gentian Per superare lo scoraggiamento e l'amarezza che inclina il Toro a un profondo pessimismo. Aiuta a guardare oltre e allargare gli orizzonti. Utile in caso di disturbi di stomaco e di intossicazioni che alterano il metabolismo e sfogano nelle patologie di pelle e mucose. Con il fiore californiano Borage nei momenti più acuti di sofferenza.
L'aroma: Rosmarino Risolleva lo spirito grazie alla sua azione sul centro energetico del cuore, sul fegato e le ghiandole surrenali. Rinvigorisce il senso di identità, favorisce la digestione e fortifica l'organismo. Efficace in caso di dolori muscolari, disturbi metabolici, disturbi repiratori e della pelle, la cattiva digestione, la dismenorrea e la depressione.
L'integratore: Solfato di Sodio Sì a cardi, cetrioli, spinaci, verze, zucca e indivia. Al cambio di stagione o in caso di malinconia con cefalea, integrare per 9 giorni con il sale di Schussler: Natrum Sulfuricum.

Astrologia, fiori di Bach, profumi ed integratori - ARIETE

ARIETE (21 marzo - 20 aprile):
Il fiore: Impatients Per curare la difficoltà a rilassarsi, l'iperattivismo, la mancanza di flessibilità e l'irritabilità. Il fiore dona profondità, rende più ricettivi e aiuta a vivere nel qui ed ora. Con il fiore californiano Calendula previene la tendenza alle infiammazioni, fisiche e caratteriali.
L'aroma: Geranio Il suo profumo addolcisce la personalità arietina per ritrovare la calma ed essere più tollerante. Il geranio cura le emicranie e migliora la funzionalità del sistema gastro-enterico, prevenendo le ulcere gastriche e l'esaurimento psicofisico e favorisce l'intimità con il partner.
L'integratore: Fosfato di Potassio Sì a lattuga, spinaci, sedano, rapanelli, cetrioli, carote, cipolle, mele, lenticchie e fagioli. In caso di affaticamento e ai cambi di stagione, integrare per 9 giorni con il sale di Schussler: Kalium Phosphoricum.

L'amore non deve implorare e neppure pretendere. L'amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé. Allora non è più trascinato, ma trascina.
H. Hesse
Dipinto di Tamara De Lempicka
Se avessi sogni da appendere alle pareti chiamerei Klimt e Tamara a colorare i miei risvegli. Il sogno che continua oltre la notte...oltre l'inconscio, oltre le catene più o meno invisibili

Non puoi attraversare il mare semplicemente stando fermo e fissando le onde. Non indulgere in vani desideri.
Rabindranath Tagore

sabato 26 dicembre 2009

Piercing auricolare: attenzione ai punti



Per un piercing senza rischi è importante anche la scelta del punto
“L’orecchio è una potente zona riflessogena di tutto il corpo e può risentire di una stimolazione inopportuna fino addirittura a causare patologie”. Il richiamo all’attenzione è rivolto soprattutto agli amanti del piercing e arriva da Osvaldo Sponzilli, responsabile di omeopatia, agopuntura e riflessoterapie dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli, che sottolinea come un’applicazione sbagliata del piercing può provocare disturbi funzionali a breve e lungo termine in organi e apparati distanti dal punto di introduzione. Così possono capitare casi di ansia immotivata ma anche infiammazioni urogenitali, cefalee, scompensi ormonali o nervosi e allergie respiratorie. Il tutto per un improvvido anellino o orecchino inchiodato nel punto sbagliato.‘’Mi è capitato un caso di una ragazza di 23 anni - racconta Sponzilli - che soffriva da quattro mesi di insonnia indomabile dipendente da un piercing auricolare inserito a livello del tubercolo di Darwin che non a caso rappresenta un punto nervoso centrale importante. Tolto il piercing, la ragazza riacquistò un sonno regolare'’. Ancora, un caso di allergia presente tutto l’anno trovò soluzione con la rimozione del piercing alla sommità dell’orecchio . La raccomandazione dell’esperto è quindi di praticare il piercing nel punto appropriato, ovvero al centro del lobo, perché non ha controindicazioni, anzi dà stimolo alla funzione visiva. ‘’E se piercing deve essere - conclude Sponzilli - è poi importante puntare sull’oro, perché altri conduttori metallici possono dare effetti negativi, mentre il cosiddetto re dei metalli ha una funzionalità positiva."

Antonella è bravissima..

mercoledì 23 dicembre 2009

Non é vero che abbiamo poco tempo: la verità é che ne perdiamo molto. (Seneca)

lunedì 21 dicembre 2009

LA DIETA PSICOSOMATICA


"Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo."
- Ippocrate -


La dieta psicosomatica non ha nulla da spartire con le solite diete. Si tratta di un approccio al cibo molto particolare, che viene da lontano. E' un programma dietetico che vanta più di 300 anni di storia e rappresenta la sintesi di antiche tradizioni. Dimagrire è un vero e proprio percorso psicosomatico. Nel mondo delle "diete qualsiasi", ogni discorso verte sulle calorie, sulle quantità e non sulla trasformazione dell'individuo.Per questo la maggioranza delle diete fallisce: alla prima frustrazione si ricorre di nuovo al cibo e l'ingrassamento è inevitabile. Bisogna partire da lontano... Non c'è popolo della Terra che nei suoi riti non sia ricorso alla dieta, per trovare una nuova dimensione del proprio essere. In questa chiave il dimagrimento è un vero e proprio percorso psicosomatico, sino al raggiungimento della forma corporea (e del peso) in cui ritroviamo l'identità che ci appartiene. Nella dieta psicosomatica non si fa uso di nessun farmaco. Si ricorre unicamente all'assunzione di cibi naturali, erbe e tisane. Seguendo le indicazioni che verranno proposte le persone saranno accompagnate e aiutate a sfruttare in modo sano e corretto il proprio rapporto con il cibo attraverso un approccio benevolo con il proprio corpo, armonizzando le dinamiche di rapporto con gli alimenti attraverso un bellismo percorso della mente, perchè: "E' impossibile dimagrire e restare magri se non si entra in altri territori della nostra mente." La dieta psicosomatica si sviluppa in nove giorni basilari, cadenzati da tre incontri (uno alla settimana) della durata di un paio d'ore circa ciascuno. Per maggiori informazioni al riguardo e per le date dei nuovi incontri a Sesto Fiorentino e non solo, contattate Antonella, Naturopata e-mail: cromobologna@yahoo.it


Il LIMONE dalle mille virtù!

Il limone è un frutto meraviglioso. Giallo come il sole, profumato, ricchissimo di vitamina C. Lo possiamo usare per curare ed alleviare tantissimi sintomi di malattie o fastidi.

Costellazioni familiari a Prato

COSTELLAZIONI FAMILIARI
condotte da Claudio Cesaroni
Counselor Olistico accreditato SICOOL - Costellatore formazione A.B.H.I.

Serata di presentazione Sabato 16 gennaio, ore 21
Seminario di gruppo Domenica 24 gennaio, ore 9 - 19

Le dinamiche nascoste del nostro sistema familiare condizionano i nostri sentimenti e le nostre azioni, ostacolano il naturale fluire dell’amore nelle relazioni, oppure “irretiscono”, cioè legano una persona ad altri membri della famiglia, anche delle generazioni passate, costringendola a rivivere il loro destino. Questo può causare sofferenza in molti aspetti della nostra vita o in quella dei nostri figli: nelle relazioni affettive, nelle relazioni in ambito professionale, nel rapporto con il denaro e con la nostra salute fisica. Le Costellazioni, con le loro toccanti ed efficaci “rappresentazioni” portano alla luce e in gran parte risolvono intrecci, vincoli e identificazioni inconsce con il destino dei membri delle nostre famiglie, restituendo a ciascuno la dignità del proprio posto. Ne risulta un appagante senso di continuità e al tempo stesso di libertà dal passato; un senso di serenità, di forza e di rilassamento che incoraggiano profondamente in ciascuno di noi l’amore, la compassione e il rispetto per noi stessi e per gli altri.
Per informazioni e prenotazioni chiamare Giusy - New Sothis

VIA DEI CILIANI 111, PRATO Tel/Fax. 0574.401693
Immagine: www.ruyi.it

Che cosa è i Reiki

Il Reiki non è difficile da apprendere. E' uno dei sistemi terapeutici più semplici che l'uomo possa conoscere. Non servono particolari qualità paranormali o conoscenze medico-scientifiche poichè il Reiki è energia universale intelligente e si dirige dove serve, lasciando il soggetto in uno stato di profonda tranquillità e benessere, riportando in stato attivo le celule passive che creano dolore. Il Reiki non è un'invenzione nè una moda: esso è una riscoperta. Oggi può diventare un'integrazione straordinaria alle altre terapie. Gli strumenti utilizzati sono le mani e la mente e possono essere applicate immediatamente contro tutti i mali con effetti benefici. Il Reiki sarà usato da tutti per aiutare se stessi e gli altri. Esso è amore universale, sapienza e verità; è un energia che dà vita a tutto l'universo e lo mantiene costantemente. I Tibetani, già millenni fa, conoscevano la vera essenza di ogni essere, composto di materia e di energia, e usavano questo sapere per curare il proprio corpo e armonizzare lo spirito o l'anima riportando l'uomo all'unità originaria. In molte altre parti del mondo, il Reiki venne conservato nelle scuole di mistero di quasi tutte le culture; pochi eletti, sacerdoti o figure mistiche, ne erano a conoscenza; quest'arte veniva tramandata oralmente ai discepoli meritevoli. Verso la fine del diciannovesimo secolo, il dott. Mikao Usui ritrovò, in antiche scritture sanscrite di 2.500 anni prima, la chiave che riportò alla vita la millenaria cultura della guarigione naturale. La parola Reiki significa Energia Vitale Universale. Viene definita come quella forza che opera e vive in tutte le cose del creato. La parola è composta da due sillabe:

  • Rei: descrive l'aspetto illimitato e universale di questa energia;
  • Ki: indica la forza vitale che la materia emette.

Molti popoli, culture e religioni, conoscevano un'energia che corrisponde al termine Ki, così essa venne chiamata ki dai cinesi, prana dagli indiani, energia bioplasmica dai russi, luce dai cristiani, mana dai kahunas... . Il Reiki è Unità, Verità e Amore. Il sistema Usui del REiki non solo è il più semplice e naturale ma anche il più facile metodo di trasmissione dell'energia vitale. Una volta che la persona diventa canale Reiki, l'energia vitale scorre spontaneamente in forma concentrata attraverso le sue mani e il suo corpo; questa capacità permane per tutta la vita.

Tratto da: Reiki - Giuseppe Zanella (Reiki Master) - Atlantide Edizioni

Grazie a Barbara Nalin (Reiki Master R.A.U. e Operatrice del Benessere) di Rovereto per avermi fatto conoscere tutto ciò



La fisiognomica nell riflessologia del piede - parte 1


La fisiognomica (dal greco physis="natura" e gnosis="conoscenza") è la dottrina che studia l'aspetto esteriore delle strutture fisiche corporee, in relazione alle caratteristiche fisiologiche, mentali ed interiori dell'individuo. L'osservazione dei tratti somatici è fondamentale per la comprensione "tridimensionale" dell'individuo che si rivolge a noi. Una valutazione attenta della costituzione individuale e delle relative predisposizioni dovrà considerare l'intera struttura della persona, in quanto essa comunica all'esterno con molteplici modalità: manierismi, gestualità, portamento, comunicazione verbale e, soprattutto, non verbale. Possiamo osservare il viso, le rughe che solcano la fronte, la forma del naso, della lingua, i colori delle varie zone della pelle, le orecchie, le labbra, le mani ed i piedi. Questo insieme di elementi consente di ridurre al minimo il margine di "errore" nel classificare i sintomi con le loro modalità di comparsa. La Fisiognomica o Morfologia del piede si occupa dello studio e dell'osservazione delle forme del piede nella sua struttura e delle leggi naturali che le governano. da un attento esame delle suole di un vecchio paio di scarpe possiamo individuare lo stato di salute psicofisico di una persona. L'analisi del piede in un contesto fisiognomico olistico ci porterà a prendere in considerazione molti fattori che coinvolgono differenti organi di senso: vista, tatto, olfatto. Lo studio del piede analizzerà forma e piani di inclinazione, odore, callosità, segni quali rughe, pieghe, nei e macchie cutanee. Ciascuno di questi elementi darà utili indicazioni sulla personalità, l'equilibrio fisico ed emotivo della persona. Qualsiasi caratteristica di un piede che dovesse deviare rispetto al canone di un "piede normale" (ideale), corrisponderà a uno squilibrio fisico di un determinato settore dell'organismo e/o a una problematica dell'atteggiamento psichico della persona in questione. In quest'ottica, come in molte altre discipline delle scienze naturopatiche, osserveremo gli scompensi dell'omeostasi (equilibrio) nella loro variabilità plus e minus, che portano rispettivamente a squilibrio per eccesso (plus) o per difetto (minus). la fisiognomica è un utile e valido supporto a qualsiasi tipo di valutazione energetica e psicofisica dee predisposizioni individuali.


Dr. Fabrizio Minisini, Naturopata e Iridologo

venerdì 18 dicembre 2009

La meditazione

La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: " Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? "
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c'è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.

Istanti

Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l'oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un'altra volta la vita davanti.
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.
Jorge Luis Borges

I benefici psicofisici della DANZA DEL VENTRE


Esistono numerosi benefici per il corpo e per la mente che vengono abitualmente associati all'esercizio di quest'antica arte, definita anche Danza Orientale, chiamata Raks Sharki in lingua originale e Belly Dance in inglese. A livello fisico si verifica un miglioramento della circolazione sanguigna, del transito intestinale, dei dolori mestruali e di quelli della colonna vertebrale, sia a livello lombare che cervicale, mentre a livello psicologico i vantaggi ottenibili sono stati spesso indicati in termini di rilascio delle tensioni, di acquisizione di una maggiore consapevolezza corporea, di un senso di rinascita e di riscoperta della femminilità. Si tratta di risultati che possono ricondurre la danza del ventre nell'ambito delle tecniche della fisiodanzaterapia, cioè un intervento che mira alla riabilitazione fisio-motoria attraverso specifiche tecniche di danza.

Fiori Australiani - Come si usano

Le essenze floreali hanno una lunghissima storia che abbraccia molte culture.
Gli Aborigeni Australiani ottenevano gli effetti benefici di un’essenza floreale mangiando il fiore intero. L’essenza, in forma di rugiada potenziata dal sole, veniva infatti consumata con il fiore stesso contenente le proprietà nutritive.
Spesso gli Aborigeni non distinguevano tra la pianta ed il fiore e, semplicemente, mangiavano entrambi. Altre volte, sceglievano il fiore per il suo gusto, soprattutto se era fortemente mielato, mentre se una specie non era commestibile si sedevano su un tappeto di fiori per assorbirne le vibrazioni terapeutiche. Gli Aborigeni hanno sempre considerato l’impiego dei fiori a scopi terapeutici come un rito piacevole e certamente ne conoscevano una grande varietà da utilizzare per risolvere specifici squilibri emotivi.
La zona più selvaggia del territorio australiano è il Bush. Slang australiano che indica la tipica macchia australiana. Un altro fattore, relativo allo sviluppo e alla potenza delle essenze floreali del bush australiano, è l’ambiente pulito di cui godono le piante da cui vengono estratte, è il serbatoio della floriterapia australiana. A differenza di altri vasti territori, l’Australia, infatti, è rimasta praticamente immune dalle scorie nucleari e dall’inquinamento chimico.
Modalità di assunzione delle essenze floreali nella floriterapia australiana
Prendere una bottiglietta da 30 ml con contagocce e riempirla con:
3 parti di acqua
1 parti di brandy
7 gocce di ogni essenza che si vuole diluire.
Assumere la diluizione così creata prendendo 7 gocce alla mattina e 7 gocce alla sera.



http://www.altrasalute.it/

immagine: http://www.scirarindi.org/

She Oak il fiore per la fertilità


I fiori femmina di She Oak si presentano in capolini globulari, con gli stili pendenti verso l’esterno per cogliere il vento: ricordano la tube di Fallopio in attesa di ricevere le uova prodotte dalle ovaie. I fiori femminili crescono nei frutti simili a noci che hanno le stesse dimensioni dell’ovocita umano. Per una donna l’impossibilità di avere bambini può essere una delle esperienze più sconvolgenti della vita. La funzione principale del rimedio She Oak è correlata ai fattori emotivi che inibiscono la fertilità. È utile per le donne che apparentemente senza alcuna causa fisica, non riesce a rimanere incinta. She Oak elimina qualsiasi blocco emotivo, conscio o inconscio, che può impedire il concepimento. Una donna può dubitare della propria capacità di procreare, può essere preoccupata su come affrontare la gravidanza e l’accudimento, oppure avere delle preoccupazioni economiche legate alla crescita del bambino.
Molti casi di infertilità femminile sono causati da una disidratazione dell’utero e, benchè esistano elaborate tecniche per risolvere il problema, l’assunzione di She Oak produce esattamente lo stesso effetto. Sono sufficienti due gocce di essenza in un bicchiere d’acqua per favorire il corretto assorbimento e uso dell’acqua da parte dell’organismo. Regola la produzione degli ormoni riproduttivi nelle donne, in particolare nei casi in cui le ovaie funzionano in modo irregolare causando quindi irregolarità nel ciclo mestruale.
Nel caso di infertilità l’essenza viene usata in maniera diversa rispetto il normale: assumerlo per un mese e quindi, dopo un’interruzione di due settimane, un altro mese.
She Oak è anche utile per la ritenzione idrica che caratterizza il ciclo mestruale, e come terapia sostitutiva ormonale nella menopausa.
Il rimedio è contenuto nelle miscele “Equilibrio Donna”,“Travel”, “Solaris”, e nella crema “Phisicall Wellness”.


giovedì 17 dicembre 2009

Soltanto non sarebbe


La vita sarebbe forse più semplice
se io non ti avessi mai incontrata
meno sconforto ogni volta
che dobbiamo separarci
meno paura della prossima separazione
e di quella che ancora verrà
e anche meno di quella nostalgia imponente
che quando non ci sei pretende l’impossibile
e subito fra un istante e che poi
giacché non è possibile
si sgomenta e respira a fatica.
La vita sarebbe forse più semplice
se io non ti avessi incontrata
soltanto non sarebbe la mia vita.

Eric Fried

mercoledì 16 dicembre 2009

CERVICALGIA - Nella visione psicosomatica

CERVICALE: Segmento della colonna, composto dalle prime sette vertebre (numerate da C1 a C7) a partire dall'alto. La prima - chiamata anche Atlante (come il Titano che reggeva sulle spalle tutto il pianeta) - e la seconda sostengono il capo sia da fermo che in movimento. Nel linguaggio comune si intende con questo termine la zona posteriore del collo. "Soffrire di cervicale" e equivale al termine scientifico "cervicalgia".
CERVICALGIA: Dolore localizzato nella parte posteriore del collo e della nuca, accompagnato da difficoltà di movimento, rigidità muscolare e disturbi della sensibilità di braccia e/o mani (per esempio formicolii). Spesso il dolore si irradia al capo, producendo cefalea frontale o posteriore, a volte nausea e difficoltà digestive. Può essere causata da stress psichici e /o artrosi, colpi di frusta e cattive posture.
CHE COSA VUOL DIRE: Troppa razionalità associata a un rigido senso del dovere (vissuto come impegno mentale).

Artiglio del diavolo, una cura per tendiniti, periatriti, mal di schiena, dolori cervicali e artrite

ARTIGLIO DEL DIAVOLO (Harpagophytum procumbens)
Famiglia: Pedaliaceae

L'artiglio del diavolo è una pianta che cresce nel deserto del Kalahari, nelle steppe della Namibia, nel Madagascar ed in Sud Africa. La denominazione Artiglio del Diavolo è dovuta alla presenza di tenaci spine uncinate che coprono i suoi frutti, a causa delle quali possono rimanere intrappolati piccoli mammiferi come alcuni roditori. La parte usata a scopo medicamentoso è la radice. Nella medicina tradizionale viene usata per i suoi effetti analgesici e antipiretici. In Europa e nel mondo occidentale viene utilizzata per alleviare i sintomi derivati da malattie artrosiche.

Non tutto il male vien per nuocere

Prima di iniziare un trattamento informo sempre i Clienti circa le possibili reazioni che si possono avere dopo una seduta di Riflessologia Plantare.

Quando il riflessologo opera bene il corpo e la psiche rispondono. Ogni organo stimolato reagisce, torna in equilibrio. Dopo un buon trattamento ci possono essere varie reazioni nella persona "toccata": variazioni del ritmo sonno-veglia (maggiore sonnolenza, miglioramento del riposo notturno, insonnia); aumento della temperatura corporea - febbre; riacutizzarsi di vecchi dolori ; variazione dell'umore; aumento della minzione e dei movimenti intestinali; variazioni nella quantità e durata del ciclo mestruale... Queste manifestazioni, se avvengono, sono TEMPORANEE e non devono assolutamente allarmare, anzi! Significa che dai piedi il messaggio è arrivato forte e chiaro all'organo o ai sistemi interessati, i quali si mettono al lavoro per tornare in salute. Sono disagi che ci fanno capire che il trattamento funziona.






Un bel bagno per contrastare stress e malanni invernali

Una riflessologa con il raffreddore proprio non si può vedere! E allora, che si fa?

Intanto ribes nigrum e rosa canina, un mix superlativo di macerati glicerici. Tea tree da inspirare di tanto in tanto. Aumento di spremute di arancio e limone, anche i semi di pompelmo aiutano.
Il bello, però, arriva a sera: un bel bagno caldo. Aggiungo nell'acqua del sale grosso integrale (o il sale pronto delle Saline di Cervia), un cucchiaio di miele, un paio di gocce di olio essenziale di qualche essenza balsamica, quella che in quel momento mi piace (basilico + eucalipto + timo..anche nel diffusore di casa) spesso uso l'olio essenziale di cannella (con moderazione perchè irritante) e subito a nanna.
Ricetta per il balsamo scaccia malattie da raffreddamento:

o.e di eucalipto 5 gocce

o.e. di basilico 5 gocce

o.e. di timo 5 gocce

Preparare un balsamo con 20 gr. d'olio d'oliva, 10 gr di cera d'api e gli oli essenziali che si possono mescolare o usare uno alla volta (in questo caso 15 gocce di un solo olio). Riscaldare l'olio d'oliva e la cera d'api sino a che quest'ultima sia sciolta, lasciare quasi raffreddare ed aggiungere gli oli essenziali. Una volta completamente raffreddato, usare il balsamo per frizionare la schiena e il petto molte volte durante la giornata



immagine tratta da: www.dieta.pourfemme.it

lunedì 14 dicembre 2009

ASMA - Nella visione psicosomatica


Definizione: malattia infiammatoria, spesso cronica, delle vie polmonari, caratterizzata da crisi respiratoria con sibili, difficoltà sia nell'inspirazione che nell'espirazione e talora tosse secca, con senso di soffocamento. E' causata da un broncospasmo scatenato dall'inalazione di allergeni (pollini, polveri, peli di animali, ecc) o da forti stress psicofisici in individui geneticamente predisposti. La frequenza e l'intensità delle crisi è molto variabile, ma la terapia deve essere sempre immediata.
Che cosa vuol dire: La paura di perdere la continuità negli affetti
In un'altra vita,
una mattina,
ho toccato il profumo di caffè.

l.f.

LOMBALGIA, LOMBOSCIATALGIA nella visione psicosomatica

Definizione: sintomatologia dolorosa localizzata alla parte bassa della schiena, sopra i glutei. A seconda dell'intensità, ci possono essere difficoltà di movimento della parte inferiore della colonna, impossibilità a piegarsi in avanti e, soprattutto, una contrattura dolorosa dei muscoli che scorrono lungo la colonna lombare. Perlopiù è dovuta a movimenti e posture scorrette, traumi muscolari, artrosi delle vertebre lombari, discopatia. nella lombosciatalgia spesso il dolore si irradia a parte o a tutto l'arto inferiore, rendendo sofferta o impossibile la deambulazione.

Che cosa vuol dire: La fatica di sostenere il peso della vita

MODALITA' D'USO DEGLI OLI ESSENZIALI


Gli oli essenziali sono sostanze molto potenti che vanno impiegate seguendo indicazioni ben precise. Si possono usare per via interna solo sotto stretto controllo medico o di un naturopata qualificato, perchè il loro contatto con le mucose, in special modo quelle digestive, può essere irritante ed il dosaggio va accuratamente controllato per evitare il rischio di intossicazioni. La via esterna è preferibile per la maggior sicurezza con cui si può agire - va comunque usata cautela con i bambini! - Inoltre, l'azione degli oli essenziali è altrettanto potente per il passaggio dalla pelle agli organi interni, senza presentare il rischio di un sovraccarico di organi e mucose come nel caso dell'assunzione per via orale. Ricordare che nelle applicazioni esterne non si devono mai superare le 10 gocce al giorno di essenze. le applicazioni si fanno per massaggio, bagno, doccia, compresse ed impacchi, evaporazione, fumenti ed inalazioni, frizioni, pediluvi, maniluvi, semicupi, sciacqui e gargarismi, respirazione profonda.

Il MASSAGGIO
Prima di essere usati gli oli si devono diluire in un olio base o vettore, che agisca da veicolo sulla pelle e faciliti lo scivolamento del massaggio stesso. Sono consigliati oli di origine vegetale quali: di germe di grano, di mandorle dolci, di nocciola, di girasole, di sesamo, di oliva...Devono essere spremuti a freddo, per non contenere residui di solventi chimici. Generalmente si usa una diluizione
dell'1-3%, cioè in un cucchiaio da tavola di olio base si mettono da 1 a 3 gocce di essenza. Per un massaggio in punti specifici, ad esempio per sciogliere un nodo doloroso, il numero di gocce per un cucchiaio potrà essere superiore. I disturbi fisici richiedono comunque una concentrazione maggiore rispetto agli stati di natura nervosa o emotiva. L'ambiente in cui si esegue il massaggio deve essere caldo e calde le mani di chi lo pratica. L'olio deve essere scaldato un momento nelle mani dell'operatore, per favorire la sua penetrazione attraverso la pelle.

Il BAGNO
La temperatura del bagno deve essere tra i 36 e 38°C, a seconda della sensibilità individuale al calore. Le essenze si aggiungono subito prima di entrare nella vasca diluite in un cucchiaio di latte o yogurt e 2-3 cucchiai di miele. Le gocce devono essere 4-5. SE è una combinazione (più oli) non si devono superare le 8 gocce totali. Tempo di immersione 10-15 minuti.

La DOCCIA
Si versano 3-4 gocce di essenza sul guanto o su un piccolo asciugamano di spugna bagnato e si friziona il corpo

Le COMPRESSE E GLI IMPACCHI
In una tazza d'acqua fredda (distorsioni, febbre, cefalee) o calda (dolori muscolari), a seconda della necessità, si versano da 5 a 8 gocce di essenza. Immergere una garza nell'acqua, strizzarla leggermente e porla sulla zona interessata. Rinnovarla quando si scalda o si raffredda. le compresse con oli essenziali possono alleviare dolori, distorsioni e gonfiori. Le compresse si possono usare anche per il viso ma con opportuna attenzione, perchè gli oli non devono mai venire a contatto con gli occhi e le mucose

Gli SCIACQUI E GARGARISMI
Versare 4-5 gocce di essenza in un bicchiere di acqua in caso di infiammazione delle mucose di bocca e gola

I PEDILUVI, MANILUVI, SEMICUPI
In un catino di acqua calda o fredda, a seconda della necessità, versare 4-5 gocce di essenza e restare con i piedi o le mani immerse per 10 minuti. Si può aggiungere una manciata di sale marino integrale. Lo stesso procedimento si attua per i semicupi, utilizzando il bidet (in caso di emorroidi, cistiti, candide, infiammazioni agli organi genitali sia maschili che femminili)

tratto da "Aromaterapia - vol 1 - Angela De Simine - Reverdito Edizioni

OLI ESSENZIALI PER LA MENTE - MIX PSICOSOMATICI

Le essenze possono aiutare la nostra mente a ritrovare equilibrio e serenità, influendo sugli stati d'animo e, di conseguenza, sul nostro organismo. La loro efficacia in questo caso si esprime al meglio in tre modi: con il diffusore, in cui si mettono 5 - 10 gocce di oli essenziali; attraverso il massaggio, con 5 gocce di oli essenziali in un cucchiaio di olio vettore (olio di mandorle, oliva, jojoba, germe di grano...); nel bagno con la stessa proporzione dell'olio per il massaggio e, possibilmente, diluendoli in un cucchiaio di latte o yogurt e 2-3 cucchiai di miele.

AFFATICAMENTO MENTALE
alloro 2 gocce; menta 2 gocce; rosmarino 1 goccia

COLLERA rosa 2 gocce, cipresso 2 gocce, alloro 1 goccia

COMPLESSO DI INFERIORITA'
legno di rosa 3 gocce, benzoino 1 goccia, ylang-ylang 1 goccia

DEPRESSIONE CON PREVALENZA DI APATIA
basilico 2 gocce, bergamotto 2 gocce, lavanda 1 goccia

DEPRESSIONE CON PREVALENZA DI TRISTEZZA E MALINCONIA
melissa 2 gocce; rosa 2 gocce, sandalo 1 goccia

DISTRAZIONE
salvia sclarea 2 gocce, rosa damascena 2 gocce, rosmarino 1 goccia

ESAURIMENTO NERVOSO
basilico 2 gocce, limone 2 gocce, pino silvestre 1 goccia

GELOSIA cipresso 2 gocce, geranio 2 gocce, rosa 1 goccia

INDECISIONE alloro 2 gocce, ylang-ylang 2 gocce, incenso 1 goccia

PAURA sandalo 2 gocce, geranio 2 gocce, melissa 1 goccia

PREOCCUPAZIONI basilico 2 gocce, legno di sandalo 2 gocce, camomilla 1 goccia

RISENTIMENTO E AMAREZZA arancio amaro 2 gocce, verbena 2 gocce, ylang-ylang 1 goccia
SHOCK ATTUALE canfora 2 gocce, melissa 2 gocce, maggiorana 1 goccia

SHOCK ANTICO CHE TORNA ALLA COSCIENZA
benzoino 2 gocce, melissa 2 gocce, incenso 1 goccia

STATI ANSIOSI bergamotto 2 gocce, legno di cedro 2 gocce, camomilla 1 goccia

STRESS arancio dolce 2 gocce, palmarosa 2 gocce, lavanda 1 goccia

tratto da "Aromaterapia vol 1 - Angela De Simine Ceconi - Ediz. Reverdito"

domenica 13 dicembre 2009

La canzone di Bacco - Lorenzo De Medici


Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Quest'è Bacco ed Arïanna,
belli, e l'un de l'altro ardenti:
perché 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c'è certezza.
Queste ninfe hanno anco caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonon salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d'anni pieno;
se non può star ritto,
almeno ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Mida vien dopo a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s'altro poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siàn,giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch'a esser convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Immagine tratta da un dipinto di Caravaggio

Quale olio usare per il corpo?


Ecco un elenco dei vari olii e le loro caratteristiche, in modo da scegliere con quale olio coccolare la nostra pelleOlio di Canapa

Gli oli essenziali che vi sistemano... per le feste!


tratto da www.riza.it

I preparativi delle feste mettono a dura prova il sistema nervoso, ma gli oli essenziali sono un ottimo rimedio contro lo stress

Oli essenziali incenso e mirra contro l'ansia e lo stress delle feste

Oli essenziali pregiatissimi e conosciuti dalla notte dei tempi, l'incenso e la mirra sono degli ottimi rimedi naturali contro lo stress. Proprio quello che ci vuole a dicembre, mese in cui il sistema nervoso necessita di un'azione dolcemente rilassante per superare senza ansia e stress il carico di impegni (lavorativi, sociali, familiari) che le festività portano con sé. Non solo: secondo l'Ayurveda, le due fragranze agiscono a livello psicoemotivo sciogliendo la tensione e migliorando la comunicazione con chi sta accanto.

Gli oli essenziali contro l'ansia e le tensioni...tra parenti

Tre gocce di oli essenziali di incenso e di mirra nel brucia essenze agiscono come calmante, favorendo l'introspezione, lo sblocco delle emozioni trattenute e il contatto con la propria capacità emotive. Da bruciare in tutte le occasioni in cui si deve affrontare una discussione con persone a cui si è legati o dopo una lite, per favorire la riappacificazione. Questi oli essenziali vanno benissimo anche se in casa ci sono dei bambini un po'agitati.

Gli oli essenziali da bruciare a tavola in festa

Durante i pranzi o le cene delle feste, e persino nel cenone di Natale, mettete al centro della tavola una candela in gel dal diametro piuttosto ampio in cui avrete messo, prima di accenderla, 3 gocce di oli essenziali di mirra e tre d'incenso. La fiamma, bruciando e sciogliendo la cera, diffonderà nell'ambiente un piacevolissimo aroma che favorirà la pace e la conversazione.
Gli oli essenziali di incenso e mirra puliscono l'aria dai virus invernali
Gli oli essenziali di incenso e mirra sono fortemente antinfiammatori e balsamici, possono essere quindi utilizzati in caso di affezioni delle vie respiratorie con mal di gola, tosse e muco, poiché ne facilitano la risoluzione e l'espettorazione. Se l'infezione è già in atto, potete fare dei gargarismi con 10 gocce di tintura di propoli e tre di olio essenziale di mirra in un bicchiere d'acqua, fino a guarigione.
Inoltre è possibile bruciare sugli appositi carboncini, che trovate in erboristeria, una decina di grani di mirra e incenso cristallizzati. I fumi che si sprigionano allontanano virus e batteri dall'ambiente e aprono i bronchi, favorendone il buon funzionamento e l'eliminazione del catarro.

immagine: arduinibarbara.it

sabato 12 dicembre 2009

Poesia per riflettere


Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertolt Brecht

IL SEGRETO DEL BENESSERE


Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato, ma nel vivere il momento presente con saggezza e serietà.
La vita può aver luogo solo nel momento presente. Se lo perdiamo, perdiamo la vita.
L’amore nel passato è solo memoria.
Quello nel futuro è fantasia.
Solo qui ed ora possiamo amare veramente.
Quando ti prendi cura di questo momento, ti prendi cura di tutto il tempo.

BUDDHA

Ringrazio tutti coloro che non amo

Ringrazio tutti coloro che non amo
perchè non mi fanno venire il mal di testa
non mi fanno scrivere lunghe lettere
non agitano i miei sogni
non li attendo con ansia
non leggo i loro oroscopi sul giornale
non compongo il loro numero di telefono
non li penso.
Li ringrazio molto
non mi mettono in subbuglio lavita

(Dunya Mikhail)

Se non avessi visto

Se non avessi visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha reso il mio deserto
ancora più selvaggio

di Emily Dickinson

La vita non mi ha disilluso

No. La vita non mi ha disilluso. Di anno in anno la trovo invece più ricca, più desiderabile e più misteriosa - da quel giorno in cui venne a me il grande liberatore, quel pensiero cioè che la vita potrebbe essere un esperimento di chi è volto alla conoscenza - e non un dovere, non una fatalità, non una frode. E la conoscenza stessa: può anche essere per altri qualcosa di diverso, per esempio un giaciglio di riposo o la via ad un giaciglio di riposo; oppure uno svago o un ozio; ma per me essa è un mondo di pericoli e di vittorie, in cui anche i sentimenti eroici hanno le loro arene per la danza e per la lotta. "La vita come mezzo della conoscenza" - con questo principio nel cuore si può non soltanto valorosamente, ma perfino gioiosamente vivere e gioiosamente ridere.
Friedrich Nietzsche

dai grandi si può solo imparare...

Ogni uomo però non è soltanto lui stesso è anche il punto unico,
particolarissimo, in ogni caso importante,
curioso, dove i fenomeni del mondo si incrociano
una volta sola, senza ripetizione.

~ Herman Hesse - Demian ~

Se tracci col gesso una riga sul pavimento,
è altrettanto difficile camminarci sopra che avanzare sulla più sottile delle funi.
Eppure chiunque ci riesce tranquillamente perché non è pericoloso.
Se fai finta che la fune non è altro che un disegno
fatto col gesso e l'aria intorno è il pavimento, riesci a procedere sicuro su tutte le funi.
Ciò che conta è tutto dentro di noi; fuori nessuno può aiutarci.
Non essere in guerra con te stesso: così... tutto diventa
possibile, non solo camminare su una fune, ma anche volare.

~ Hermann Hesse - Imagination ~

Il massaggio: Bhagwan Shree Rajneesh


Il massaggio é qualche cosa che si comincia e non finisce mai, che continua e che diviene progressivamente più profondo, più elevato. Il massaggio è un'arte sottile, non si tratta soltanto di abilità, ma piuttosto di amore. Dapprima impari la tecnica e in seguito la dimentichi. Percepisci e crei dei movimenti attraverso questi sentimenti. Quando conosci profondamente il massaggio, il 90% del lavoro si fa attraverso l'amore, e il 10% attraverso la tecnica.
Basta il contatto, il contatto d'amore, perchè il corpo si rilassi. Se senti amore e comprensione per la persona che massaggi, se la vedi come energia di valore inestimabile, se lei sei riconoscente per la sua fiducia in te e per il fatto che ti lascia agire su di lei con la sua energia allora avrai sempre l'impressione di suonare uno strumento musicale. Il corpo intero diventa come i tasti dell'organo e sentirai in te la creazione di un'armonia. Non soltanto la persona che massaggi, ma anche tu sarai rilassato. Sii disponibile alla preghiera. Quando tocchi il corpo di una persona, sii disposto alla preghiera come se Dio stesso fosse presente, e tu semplicemente lo servirai. Lasciati andare con l'energia totale. Ogni volta che vedi fluire il corpo e che vedi l'energia costituire una nuova armonia, sentirai delle gioie senza precedenti e ti troverai in una meditazione profonda.
Massaggiando, massaggia soltanto. Non pensare a nient' altro.
Entra nelle tue dita , nelle tue mani, come se la tua esistenza stessa vi entrasse. Non accontentarti di un "toccare fisico".
La tua anima penetra nel corpo dell'altro e le tensioni più intense si sciolgono. Fanne un piacere, non un lavoro.
Fanne un gioco e divertiti.

La storia di Paolo e Francesca


Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,prese costui de la bella personache mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer sì forte,che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense»


(Inferno V, 100-107)


C'era una volta una nobile fanciulla chiamata Francesca...Potremmo iniziare così il nostro racconto, ma non è una favola, bensì una storia vera. Paolo e Francesca sono due personaggi realmente esistiti e non figure romantiche come Giulietta e Romeo nate dalla geniale fantasia di Shakespeare. Francesca da Polenta era figlia di Guido Minore Signore di Ravenna e Cervia "...siede la terra dove nata fui, sulla marina dove 'l Po discende....." e lì viveva tranquilla e serena la sua fanciullezza , sperando che il padre le trovasse uno sposo gradevole e gentile.
Siamo nel 1275 e Guido da Polenta decise di dare la mano di sua figlia a Giovanni Malatesta (detto Giangiotto Johannes Zoctus - Giovanni zoppo) che lo aveva aiutato a cacciare i Traversari, suoi nemici. Il capostipite, Malatesta da Verucchio detto il Mastin Vecchio o il Centenario, concorda ed il matrimonio è combinato. Fu detto a Guido:"-...voi avete male accompagnato questa vostra figliuola, ella è bella e di grande anima, ella non starà contenta di Giangiotto... Messer Guido insistette: - Se essa lo vede soltanto quando tutto è compiuto, non può far altro che accettare la situazione".
Per evitare il possibile rifiuto da parte della giovane Francesca i potenti signori di Rimini e Ravenna tramarono l'inganno.Mandarono a Ravenna Paolo il Bello "piacevole uomo e costumato molto", fratello di Giangiotto. Francesca l'aveva visto "...fu una damigella di là entro, dimostrato da un pertugio d'una finestra a madonna Francesca, dicendole - madonna, quegli è colui che dee esser vostro marito - e così si credea la buona femmina, di che madonna Francesca incontamente in lui pose l'anima e l'amor suo..."
Francesca accettò con gioia ed il giorno delle nozze, senza dubbio alcuno, pronunciò felice il suo "sì" senza sapere che Paolo la sposava "artificiosamente" per procura ossia a nome e per conto del fratello Giangiotto. "...non s'avvide prima dell'inganno, che essa vide la mattina seguente al dì delle nozze levare da lato a sè Giangiotto..."Pensate alla sua disperazione!Ma ben presto si rassegnò, ebbe una figlia che chiamò Concordia, come la suocera, e cercava di allietare come poteva le sue tristi giornate. Paolo, che aveva possedimenti nei pressi di Gradara, sovente faceva visita alla cognata e forse si rammaricava di essersi prestato all'inganno!
Uno dei fratelli, Malatestino dell'Occhio, così chiamato perchè aveva un occhio solo "ma da quell'uno vedeva fin troppo bene", spiando, s'accorse degli incontri segreti tra Paolo e Francesca.
Ed eccoci all'epilogo della nostra storia: un giorno del settembre 1289, Paolo passò per una delle sue solite visite e qualcuno (forse Malatestino "quel traditor" ) avvisò Giangiotto.Quest'ultimo che ogni mattina partiva per Pesaro ad espletare la sua carica di Podestà, che per maggior equanimità non doveva avere appresso la famiglia, per far ritorno a tarda sera, finse di partire ma rientrò da un passaggio segreto e ...mentre leggevano estasiati la storia di Lancillotto e Ginevra, "come amor li strinse" si diedero un casto bacio (questo è quello che Dante fa dire a Francesca!) proprio in quell'istante Giangiotto aprì la oporta e li sorprese.
Accecato dalla gelosia estrasse la spada, Paolo cercò di salvarsi passando dalla botola che sitrovava vicino alla porta ma, si dice, che il vestito gli si impigliasse in un chiodo, dovette tornare indietro e, mentre Giangiotto lo stava per passare a fil di spada, Francesca gli si parò dinnanzi per salvarlo ma...Giangiotto li finì entrambi. Dante mette gli sventurati amanti all'inferno perchè macchiati di un peccato gravissimo, ma li fa vagare assieme: oltre la pena, che non abbiano anche quella della solitudine eterna. "...io venni men così com'io morisse; e caddi come corpo morto cade".Gli sventurati amanti vengono così immortalati da Dante nella Divina Commedia - V canto dell'Inferno.
Nel corso dei secoli poeti, musicisti, letterati, pittori e scultori si sono ispirati alla tragedia di Paolo e Francesca (da Pellico a D'Annunzio, da Zandonai a Scheffer, ecc.) ed ancor oggi la loro storia d’amore, avvolta in un alone di mistero, affascina migliaia di persone.


PRO LOCO DI GRADARA
Piazza V Novembre, 1 Gradara - PU
tel +39 0541 964115 fax +39 0541 823035mobile +39 333 7139615
andate a visitare la Rocca di Gradara per rivivere i luoghi di questa bella e triste storia d'amore

CELLULITE MASCHILE - IDROLIPESSIA E CAFFE'


tratto da "Salute Naturale" ott. 2009 - edizioni Riza

SORPRESA! ANCHE GLI UOMINI SONO VITTIMA DI BUCCIA D'ARANCIA E FLACCIDITA'

Grazie al caffè si bruciano i cuscinetti.

Si chiama "idrolipessia" ed è una particolare forma di cellulite che colpisce il sesso maschile e provoca depositi adiposi su collo, braccia, schiena ed addome. Per eliminarli ci vuole la caffeina.

venerdì 11 dicembre 2009

Cecilia e la peste del Manzoni

Cecilia (da "I Promessi Sposi"di Alessandro Manzoni")
- traduzione libera in endecasillabi di Marco Candiani -

Scendeva dalla soglia d'uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna, il cui aspetto annunciava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa; e vi traspariva una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran passione, e da un languor mortale: quella bellezza molle a un tempo e maestosa che brilla nel sangue lombardo. La sua andatura era affaticata, ma non cascante; gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d'averne sparse tante; c'era in quel dolore un non so che di pacato e di profondo, che attestava un'anima tutta consapevole e presente a sentirlo. Ma non era il solo suo aspetto che, tra tante miserie, la indicasse così particolarmente alla pietà, e ravvivasse per lei quel sentimento ormai stracco e ammortito ne' cuori. Portava essa in collo una bambina di forse nov'anni, morta; ma tutta ben accomodata, co' capelli divisi sulla fronte, con un vestito bianchissimo, come se quelle mani l'avessero adornata per una festa promessa da tanto tempo, e data per premio. Né la teneva a giacere, ma sorretta, a sedere su un braccio, col petto appoggiato al petto, come se fosse stata viva; se non che una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte, con una certa inanimata gravezza, e il capo posava sull'omero della madre, con un abbandono più forte del sonno: della madre, ché, se anche la somiglianza de'volti non n'avesse fatto fede, l'avrebbe detto chiaramente quello de' due ch'esprimeva ancora un sentimento.Un turpe monatto andò per levarle la bambina dalle braccia, con una specie però d'insolito rispetto, con un'esitazione involontaria. Ma quella, tirandosi indietro, senza però mostrare sdegno né disprezzo, «no!» disse: «non me la toccate per ora; devo metterla io su quel carro: prendete». Così dicendo, aprì una mano, fece vedere una borsa, e la lasciò cadere in quella che il monatto le tese. Poi continuò: «promettetemi di non levarle un filo d'intorno, né di lasciar che altri ardisca di farlo e di metterla sotto terra così».Il monatto si mise una mano al petto; e poi, tutto premuroso, e quasi ossequioso, più per il nuovo sentimento da cui era come soggiogato, che per l'inaspettata ricompensa, s'affacendò a far un po' di posto sul carro per la morticina. La madre, dato a questa un bacio in fronte, la mise lì come su un letto, ce l'accomodò, le stese sopra un panno bianco, e disse l'ultime parole: «addio, Cecilia! riposa in pace! Stasera verremo anche noi, per restar sempre insieme. Prega intanto per noi; ch'io pregherò per te e per gli altri». Poi, voltatasi di nuovo al monatto, «voi», disse, «passando di qui verso sera, salirete a prendere anche me, e non me sola».Così detto, rientrò in casa, e, un momento dopo, s'affacciò alla finestra, tenendo in collo un'altra bambina più piccola, viva, ma coi segni della morte in volto. Stette a contemplare quelle così indegne esequie della prima, finché il carro non si mosse, finché lo poté vedere; poi disparve. E che altro poté fare, se non posar sul letto l'unica che le rimaneva, e mettersele accanto per morire insieme? come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccio, al passar della falce che pareggia tutte l'erbe del prato.

giovedì 10 dicembre 2009

Riflessologia plantare - I motivi per provare

La riflessologia plantare è una via di auto-guarigione. Essa si basa sulle naturali via di connessione tra organi ed apparati e particolari punti riflessi che si trovano in diverse aree del corpo. Nel corpo vi sono ovunque un'infinità di punti riflessi, ma questi si trovano in maggior numero proiettati sulle nostre estremità: mani, testa, piedi. Tali punti, se adeguatamente stimolati, generano impulsi nervosi che inviano informazioni agli organi e alle strutture fisiche chesono riflesse nei punti corrispondenti: si innesca così un processo di auto-guarigione dell'individuo trattato. La riflessologia plantare si basa proprio sul meccanismo di azione su punti riflessi presenti sul piede. Il piede rappresenta, in riflessologia, la proiezione di tutto il corpo: le dita sono la proiezione della testa, i metatarsi del torace e le ossa tarsali del bacino.
Vi sono diverse teorie che cercano di spiegare il funzionamento della riflessologia:

. stimolazione nervosa: vi sarebbe una relazione ben definita tra le terminazioni nervose del punto riflesso ed il punto in cui è localizzato il disturbo fisico. La stimolazione della zona riflessa trasmette messaggi al cervello, il quale interviene sul disturbo liberando ormoni (endorfine=sostanze che tolgono la sensazione di dolore) ed attivando le risorse disponibili

. stimolazione del sistema linfatico: la circolazione linfatica, di per sè molto lenta, viene accelerata con la stimolazione riflessa, riattivando così con maggiore impulso i meccanismi bio-chimici ed il ricambio negli organi e nei tessuti malati

. stimolazione della circolazione sanguigna: la circolazione migliora con il trattamento riflessologico, aumentando l'ossigenazione dei tessuti ed accelerando la detossinazione

. regolazione del potenziale elettrico: è scientificamente dimostrato che un tessuto che si trovi in uno stato di squilibrio ha un potenziale elettrico diverso dal normale, rivelando un deficit od un eccesso energetico. Pare che i punti riflessi agiscano come interruttori, riallaciando tra loro i vari punti del circuito elettrico che interconnette tutti gli organi ed apparati, permettendo così alle aree malate di tornare ad un potenziale normale

. influsso psicologico: la distensione, il rilassamento ed il pensiero positivo che vengono stimolati da una buona seduta riflessologica, sono alla base di un reale riequilibrio psichico e di conseguenza anche fisico.

E' molto probabile che tutte queste componenti assieme concorrano al funzionamento del meccanismo riflesso. Il percorso di guarigione darà inizio ad una serie di reazioni fisiologiche che seguiranno le vie naturali di recupero del benessere psico-fisico individuale

Tratto da: Fabrizio Minisini e Serena Pizzini "Riflessologia fisiognomica del piede" - M.I.R. Edizioni

Equiseto e mirtillo per prevenire l'osteoporosi - tratto da "Salute Naturale" - dic. 2009


dalla rubrica: Curati insieme a noi

Ecco come rinforzare le ossa
Per quanto riguarda i rimedi naturali, abbiamo a disposizione varie soluzioni per rimineralizzare il tessuto osseo e frenare la perdita di calcio

1) Integrare la dieta con broccoli ed Emmenthal
Prima di tutto è necessario un adeguato apporto di calcio (1500 mg al giorno) e di vitamina D, da assumere mediante integratori o anche attraverso la dieta. Queste sostanze sono abbondanti nei cereali integrali, nel pesce, nei legumi, nel formaggio (soprattutto Emmenthal e mozzarella), nei broccoli, nella cicoria e nelle mandorle.

2) Coda cavallina per nutrire le articolazioni
Per rimineralizzare e rendere elastiche le articolazioni sono utili le capsule di equiseto o "coda cavallina" in estratto secco: vanno assunte in due somminoistrazioni, possibilmente lontano dai pasti, per cicli di 3 mesi intervallati da pause di un mese.

3) I macerati di bacche rosse salvano le cartilagini
Fare preparare in farmacia una miscela composta dai macerari glicerici di Vaccinium vitis idaea, Rubus fructicosus e Sequioia gigantea e assurmene 30 gocce 2 volte al dì per 4 mesi, facendo un ciclo da novembre a febbraio e uno da giugno a settembre.

4) Fluoro e cobalto frenano la perdita di calcio
Prendere in farmacia il preparato specifico per l'osteoporosi a base di manganese-cobalto, fluoro, fosforo, magnesio e potassio. Si prende un flaconcino al dì per una settimana, poi un flaconcino 3 giorni alla settimana per cicli di 3 mesi ripetibili dopo un mese.

Per il suo elevato contenuto di silicio, l'equiseto in capsule riduce il rischio di fratture

mercoledì 9 dicembre 2009

Stefano Benni dice...e io copio (liberamente tratto da Facebook)

«Quanti cristi inchiodati a una sedia o a un letto la gente scavalca, per inchinarsi a un cristo di legno. Quanti sacrifici dimenticati, per ricordarne uno. Se mi facessero entrare in una chiesa, griderei: smettete di guardare quell’altare vuoto. Adoratevi l’un l’altro». (Stefano Benni)