E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il "tutto completo" delle sotterranee,
nei libri prestati e nell'arrivederci a domani.
Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
nè ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te,
e non per te comprerò dolci,
all'angolo della strada mi fermerò,
a quell'angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
nè qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo,
nè la fuori, in quel fiume di strade e di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di te.
Julio Cortazar
che emozione! quando scopro un poeta che non conoscevo. Una ricerca che non termina mai. vivo anche di poesia. di suoni. di sentimenti. la poesia mi illumina, mi riscalda. mi tende la mano. copio anche altri versi, sempre suoi. non c'è niente di più bello che terminare questo anno in semplicità, in pace. terminare cullata da versi nuovi che sono già in me. "Se devo vivere
RispondiEliminaSe devo vivere senza di te, che sia duro e cruento,
la minestra fredda, le scarpe rotte, o che a metà dell'opulenza
si alzi il secco ramo della tosse, che latra
il tuo nome deformato, le vocali di spuma, e nelle dita
mi si incollino le lenzuola, e niente mi dia pace.
Non imparerò per questo a meglio amarti,
però sloggiato dalla felicità
saprò quanta me ne davi a volte soltanto standomi nei pressi.
Questo voglio capirlo, ma mi inganno:
sarà necessaria la brina dell'architrave
perché colui che si ripari sotto il portale comprenda
la luce della sala da pranzo, le tovaglie di latte, e l'aroma
dl pane che passa la sua mano bruna per la fessura.
Tanto lontano ormai da te
come un occhio dall'altro,
da questa avversità che assumo nascerà adesso
lo sguardo che alla fine ti meriti" J. Cortazar
Iniziare con i piedi nella sabbia e il mare meglio occhi. Si... Ne sono sicura. Benvenuto 2014! Da quanto non vedevo il mare...
RispondiEliminaDi tutto restano tre cose:
RispondiEliminala certezza
che stiamo sempre iniziando,
la certezza
che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza
che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell'interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura,
una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro.
Fernando Pessoa
Nella quiete delle passeggiate senza tempo
RispondiEliminaTiro fuori la mano calda
Dalla tasca e
Con il pollice percorro e accarezzo
La morbidezza del palmo.
Qui c'eri tu.
Penso che tutto sarebbe stato più bello.
Anche i colori.
I palazzi non più muri e pietre
Ma cornice al nostro stare insieme, affresco indelebile e complicato.
Tutto sarebbe stato motivo di tutto. Scopo nello scopo. Progetto in divenire.
Assaporo la dolcezza del tatto. Percepisco il calore che tu non hai saputo darmi.
Tutto è come prima.
Niente sembra cambiato ma,
Se guardo bene,
Niente è allo stesso posto.
Provo sollievo.
In fondo non c'è niente che non torni.
Senza problema non potrebbe esserci la soluzione
Lux