Nuoto, controcorrente, verso una delle sorgenti del mio dolore.
Faccio bracciate ampie che lambiscono la riga discontinua della carreggiata.
L'asfalto caldo mi invischia e si srotola veloce.
Odio quella che un tempo ho chiamato casa
Ritorno al patire dei miei giorni persi.
La cosa che mi fa più male è voltarmi e vedere che non lascio nulla, anche ora, che valga la pena di rimpiangere.
Finirà mai tutto questo?
Avrò voglia di correre verso qualcosa? Ritornare da qualcuno?
Per ora sto con me. Silenziosa
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