Eccomi di nuovo...molti miei clienti si preoccupano dell'odore che i loro piedi emanano. Come riflessologa ogni indicazione che raccolgo dai piedi, ogni messaggio che mi mandano, mi è utile per comprendere la situazione generale della persona che ho di fronte.
Per alcuni è davvero imbarazzante pensare di togliersi calze e scarpe. Posso capire...In quest'ottica ho raccolto una serie di articoli che ho pensato di proporvi.
Ognuno potrà riconoscere la sua condizione e provare a mettere in pratica i rimedi suggeriti. Il sudore, in sè, non è un grosso problema. Lo diventa quando c'è macerazione e, di conseguenza, micosi, piaghe, desquamazione. In questi casi occorre rivolgersi ad un medico o dermatologo. In prima istanza, consiglio una depurazione del fegato, una dieta "alleggerita" da lieviti, zuccheri e carboidrati, carne e tutto ciò che fermenta nello stomaco (es. birra, formaggi...). Pediluvi con acqua e sale grosso alla quale aggiungere un paio di gocce di olio essenziale di tea tree e lavanda. Utilizzare calze di cotone o fibra naturale. lasciare quanto più possibile i piedi scoperti e asciutti. Una volta inquadrato il problema, da cosa dipende effettivamente, cerco una soluzione più mirata e personalizzata. Credo molto nell'omeopatia e nell'integrazione di rimedi "verdi" (salvia, argilla...). Ovviamente non va trascurata la psiche...Buona lettura amici
Altre indicazioni importanti sulle condizioni generali di un paziente ci vengono fornite dal nostro olfatto. Ogni persona ha un suo particolare odore che la contraddistingue. Gli odori che emaniamo fanno parte dell’eliminazione delle antroprotossine: termine coniato dallo scienziato italiano Sanarelli alla fine dell’ottocento. Eliminiamo fisicamente tossicità attraverso le urine, le feci, le mestruazioni, la sudorazione, la formazione di capelli e peli, la traspirazione, l’alito ed altro ancora, ma eliminiamo anche attraverso le emozioni, il riso, il pianto, le grida, e ancora attraverso il sogno, l’immaginario, la produzione artistica e creativa in generale. Per ora mi soffermo a considerare le informazioni che i piedi ci trasmettono attraverso l’olfatto e la sudorazione.
È fondamentale ciò che immettiamo nel nostro organismo, come lo metabolizziamo e come lo eliminiamo. Ovviamente il tutto non si riferisce solo all’alimentazione, infatti si strutturano nel nostro organismo anche le informazioni che riceviamo dall’ambiente circostante: la televisione, le radiazioni solari, le onde elettromagnetiche dei telefonini, delle porte che si aprono da sole ai supermercati, nelle banche, negli ascensori, le arrabbiature, le multe, ed altre infinite situazioni che nel loro strutturarsi saranno evidenziabili in relazione alle leggi dei Cinque Movimenti.
La sudorazione e l’odore che ognuno di noi emana, spesso sono compresenti, ma non sono la stessa cosa. Possiamo avere un forte caratteristico odore senza sudorazione e un’abbondante sudorazione senza odore. Definiremo l’odore yang,rispetto alla sudorazione yin, perché ci dà un’informazione meno strutturata, più volatile, rispetto al sudore più facilmente quantificabile. La sudorazione è un’eliminazione di liquidi, quindi la sua funzione principale è quella di stabilizzare la temperatura interna: possiamo sudare in maniera generalizzata o in corrispondenza del processo infiammatorio sottostante.
Per ora non approfondisco questo argomento, perché farà parte della diagnostica argomento del prossimo volume, mi limito a far notare che abbiamo due tipi di ghiandole sudoripare: le eccrine e le apocrine e quindi due tipi di sudorazione. Le prime sono situate sulla pianta dei piedi e il palmo delle mani dove non abbiamo peli, le altre sono situate in prossimità dei bulbi piliferi, presenti su quasi tutta la superficie corporea.
L’area riflessa della circolazione linfatica paravertebrale coincide con il percorso del meridiano dello zu taiyin (meridiano della milza): identifichiamo quest’area come la linea che divide la pelle bianca da quella rosa. Quando un paziente ci riferisce che gli sudano i piedi, sta a noi saper identificare il tipo di sudorazione. Se i piedi sudano solo sulla pianta sta a significare che ci troviamo di fronte ad una persona ansiosa: infatti questo tipo di sudorazione è indicativo di una vasocostrizione a livello periferico, determinato da una scarica di adrenalina. Se i piedi sudano invece in maniera generalizzata dorsalmente, siamo in presenza di un eccesso di calore periferico, del quale bisogna individuarne la causa. Se la sudorazione sul corpo si manifesta in aree limitate prenderemo in considerazione le aree sottostanti, se solo sui piedi le aree riflesse corrispondenti.
Una volta mi chiedevo come facessero i sommelier a riconoscere un vino solo dall’odore, dal colore e dal sapore. Costoro in realtà possono riconoscere e identificare solo un vino che hanno già assaggiato in precedenza, grazie a quella sottile capacità e predisposizione a memorizzare appunto il sapore, l’odore, il colore. Siamo più avvezzi a ricordare un motivo musicale, ma il processo di memorizzazione è identico. I piedi hanno degli odori che classifichiamo in relazione ai Cinque Movimenti e ci danno importanti indicazioni sulle problematiche del paziente, soprattutto in relazione a quanto sta eliminando perché eliminiamo solo quello che abbiamo in eccesso. Una persona che emana un forte odore, ci dà l’indicazione di una situazione di pienezza a livello struttura e probabilmente di vuoto d’energia.
Gli odori che prendiamo in considerazione e che bisogna imparare a memorizzare sono:
Rancido Legno
Bruciato Fuoco
Fragrante Terra
Marcio Metallo
Putrido Acqua
Rancido
Un soggetto che emana un forte odore di rancido solitamente presenta anche, in maniera più o meno accentuata, una forma di macerazione negli spazi interdigitali e sotto le dita dei piedi, questa macerazione è determinata dal ph della sudorazione, divenuto più acido del fisiologico. L’alterato rapporto acido/alcalino è determinato, probabilmente, da un consumo di carne non proporzionale alla capacità di metabolizzazione del fegato.
Ma ci sono altre cause possibili dell’aumentata acidità in circolo: lo stomaco iperproduce acidità, oppure lo stomaco produce una normale quantità di succhi gastrici ma, sussistendo una stenosi pilorica di probabile origine psicosomatica, la normale quantità di acidità prodotta diventa eccessiva e stagnante nello stomaco per un impedito svuotamento.
L’acidità può aumentare per un mancato controllo del Movimento Legno (nonno) sulMovimento Terra (nipote) nella relazione del ciclo ke, che si manifesta nella non immissione in circolo, da parte del fegato, di bile che essendo alcalina andrebbe a neutralizzare l’eccesso di acidità. Il fegato produce una sufficiente quantità di bile, ma la cistifellea potrebbe avere una ridotta capacità peristaltica e quindi trattenere la bile prodotta.
Se una persona assume in eccesso dolci, latte o derivati, soprattutto freschi, nell’intestino questi prodotti fermentano e producono acidità, questa è un’altra motivazione che determina lo squilibrio acido/alcalino in favore dell’acidità.
Bruciato
Quando la pelle dei piedi ci appare di un colore rosso vivo, oppure si presenta lucente, sottile e in certe aree quasi violacea, abbiamo i segni caratteristici di soggetti con problemi circolatori/cardiaci. Il particolare odore che emanano queste persone è un caratteristico odore di bruciato. Durante i corsi di apprendimento e in più occasioni quest’odore è stato associato e identificato come odore di cuoio, dei finimenti per i cavalli nei maneggi o di caffè; soprattutto il caffè, essendo un prodotto di tostatura, è plausibilmente associabile all’odore bruciato del Movimento Fuoco. Queste persone sovente hanno mani e piedi bagnati di sudore.
Fragrante
Nella mia memoria è rimasto particolarmente impresso il ricordo di un giovane simpatizzante del movimento Hare Krishna, aveva le palme delle mani e le piante dei piedi letteralmente di colore arancio, che andò attenuandosi durante il corso delle sedute. I suoi piedi emanavano un odore fragrante così intenso che sembrava di entrare in una confetteria.
Da tenere presente che i devoti di Krishna fanno un esagerato utilizzo di zuccheri. I piedi di questo giovane sembravano fatti di marzapane.
A questo particolare ricordo, associo quello di un’anziana signorina diabetica che utilizzava come profumo il Tabacco d’Arar. Quando l’anno successivo tornò per un altro ciclo di terapie, mi accorsi che aveva cambiato profumo. Stupita per la mia memoria olfattiva, mi confermò che effettivamente aveva cambiato profumo, ora usava il Trussardi.
Quando racconto questa singolarità durante i corsi, solitamente questo aneddoto suscita una certa ilarità, non è comune che una donna di una certa età usi un profumo maschile. Se leggiamo questo accaduto attraverso il filtro taoista, ci rendiamo conto che la contraddizione è solo apparente. Se una persona è diabetica emana un odore particolarmente dolce, per cui sente l’esigenza compensativa di utilizzare un odore aspro, secco, anche se maschile.
Dal tabacco viene estratto l’acido nicotinico (Nicotene), che in piccole quantità è un vasodilatatore a livello periferico. I diabetici cronici hanno problemi di circolazione periferica tipica di questa patologia.
Nel ciclo ke, relazione nonno/nipote, l’acido è il sapore di controllo del dolce: è il legno infatti che controlla la terra con le sue radici, per evitare smottamenti e frane. Sarà invece la vecchia zitella inacidita a desiderare il profumo Violetta di Parma, per compensare la propria eccessiva acidità, nel tentativo di riportare il giusto equilibrio tra nonno e nipote, dando forza al Movimento Terra, sapore di controllo dolce, deficitario.
Marcio
Quando si parla dell’odore dei piedi, soprattutto di chi emotivamente ne rifiuta il contatto o anche il semplice parlarne, probabilmente ci si sta riferendo al caratteristico odore di marcio. È comune parlare a proposito di piedi dicendo: "Con decenza parlando!" Quel tipico odore, sarebbe meglio definirlo puzza, è il marcio, detto anche puzza di gorgonzola ed è senz’altro, insieme al rancido, l’odore più penetrante e sgradevole da sopportare, indipendentemente dall’igiene personale.
Le cause di questo particolare inconveniente sono da identificarsi nei soggetti così detti polmonari. L’odore di marcio è determinato dall’eccessivo utilizzo di prodotti caseari, che il nostro organismo non riesce più a metabolizzare per la mancanza dell’enzima della caseina nello stomaco. Per fare un esempio cito i neonati che, pur essendo nutriti esclusivamente di latte, non puzzano di marcio, ma profumano di latte, perché nel loro stomaco è presente l’enzima per la sua metabolizzazione.
Nel neonato esiste il cosiddetto riflesso orocolico (bocca/colon) che gli fa eliminare feci ogni qual volta viene allattato al seno. Nei primi mesi di vita viene allattato cinque/sei volte al giorno, successivamente e gradualmente inizierà lo svezzamento. Man mano che riduce l’assunzione del latte, nello stomaco si sviluppano differenti enzimi per la metabolizzazione dei diversi alimenti che gli verranno somministrati. Di solito un bambino, tra il secondo e il terzo anno di vita, istintivamente rifiuta il latte, purtroppo, per un’errata educazione alimentare, gli viene comunque somministrato in maniera eccessiva, mascherandone il sapore e il colore con il cacao. Tra parentesi, il contenuto maggiore di questi prodotti non è rappresentato né dal latte né dal cacao, bensì dallo zucchero. Si cerca in tutte le maniere di somministrarglielo perché fa bene.
In natura nessun animale adulto beve il latte dopo lo svezzamento. Il latte e lo zucchero non rimangono nel nostro organismo solo tre/quattro ore, ma almeno venti, ventiquattro. Durante questo periodo subiscono un processo fermentativo che viene assimilato dall’intestino tenue e dal colon, generando così un subdolo permanente avvelenamento. L’assunzione di sostanze che generano processi fermentativi nel nostro organismo è evidenziabile con manifestazioni tipo dilatazione dell’addome, gambe gonfie per la compressione che viene a generarsi a livello inguinale, flatulenza. Gli indiani hanno un detto: "Il latte di mucca è ottimo, per i vitelli!...". Ma noi non siamo vitelli.
La madre dà il latte al suo bambino, la cavalla al suo puledro, la leonessa al suo leoncino. In natura non esistono casi normali di mescolanza di razze.
Putrido
L’odore di putrido è una tipica manifestazione di vuoto renale.
È l’odore caratteristico dei reparti di geriatria, degli ospizi per anziani, è relativo alMovimento Acqua. Questo caratteristico odore che ci ricorda l’olezzo della fogna, a seconda della sua intensità, ci dà l’indicazione della dimensione della sofferenza dell’individuo che lo emana. È un odore facilmente identificabile e particolarmente nauseabondo, quando è di notevole intensità. È associabile a persone che soffrono di reni cronicamente. Il loro colorito è grigio, plumbeo.
Lo possiamo anche riscontrare in persone che hanno subito un avvelenamento da piombo o mercurio. Solitamente è più evidenziabile nelle persone molto anziane e debilitate. Noteremo immediatamente anche le unghie onicogrifotiche e nere.
La sudorazione eccessiva ai piedi è un disturbo molto diffuso di cui è affetto ca. il 20% della popolazione.
Definizioni
IPERIDROSI = piedi sudati, cioè produzione eccessiva di sudore da parte delle ghiandole sudoripare eccrine.
Nel mondo scientifico si parla di iperidrosi qualora la secrezione superi i 100 mg di sudore per cm2 al minuto. Nella prassi clinica invece viene definita iperidrosi un grado di sudorazione che crea disagio in chi ne è affetto; si tratta perciò di una definizione altamente soggettiva.
Le ghiandole sudoripare rispondono ad impulsi del sistema nervoso simpatico che fa parte del sistema nervoso autonomo (sistema neurovegetativo). Qualora la regolazione della sudorazione a livello dei centri del sistema neurovegetativo non sia ottimale si può verificare una produzione eccessiva di sudore. La disfunzione è simile p.es. all’ipertensione arteriosa: i centri neurovegetativi reagiscono in modo esagerato ad impulsi anche minimi.
Dal punto di vista fisiologico, il contributo delle mani e dei piedi alla funzione termoregolatrice del sudore è minimo. La sudorazione dei piedi (e del palmo delle mani) serve soprattutto a inumidire la superficie cutanea, conferendo un grado di frizione che aiuta ad evitare di scivolare e perdere la presa. E’ ovvio che l’iperidrosi annulla tale funzione rendendo invece la cute viscida.
L’intensità della sudorazione non è costante, ma varia nell’arco della giornata, con livelli minimi durante le ore notturne, per raggiungere picchi p.es. in concomitanza di attività sportive, situazioni di stress psichico o psicofisico, esposizione al calore, etc.
Il livello di umidità della superficie cutanea dipende anche dal grado di evaporazione del sudore, che risulta ovviamente molto ridotto indossando scarpe chiuse, ed è condizionato da altri fattori come il materiale di composizione delle calzature ed il tessuto delle calze in grado di assorbire più o meno il sudore.
BROMIDROSI = sudore con odore sgradevole.
La bromidrosi è spesso associata all’iperidrosi, ma un eccesso di sudore non sempre è causa di un odore sgradevole. Anzi, il sudore di per sé è in genere un liquido inodore quando fuoriesce dalle ghiandole.
L’odore è dovuto alla scissione di sostanze organiche da parte di microorganismi che colonizzano la superficie cutanea e le calzature. Le molecole risultanti da tali processi biochimici, omologhi dell’acido butirrico, evaporando assieme al sudore nel quale sono sciolte, emanano il caratteristico odore di piedi sudati. Il sudore a sua volta contribuisce alla creazione di un microclima vantaggioso per la proliferazione di microorganismi e costituisce il veicolo per le sostanze maleodoranti. Peraltro anche in assenza di batteri e miceti, se vi è eccessiva sudorazione può essere emanato dalle scarpe un odore poco gradevole, causato da tracce di sostanze organiche del cuoio entrate in soluzione.
In genere, comunque, è la contaminazione con microorganismi in un microclima umido che costituisce l’ambiente ideale per lo sviluppo del cosiddetto foetor pedis.
Sintomi e conseguenze
L’eccessiva sudorazione dei piedi comporta diversi problemi in chi ne è affetto:
- macerazione della cute (aumento della vulnerabilità)
- insorgenza di micosi
- usura precoce delle calzature (spesso le scarpe sono utilizzabili solo per poco tempo)
- impossibilità di indossare certi tipi di calzature (p.es. sandali)
A questi problemi si aggiunge il disagio psicosociale (vita professionale, sociale, di coppia) se all’iperidrosi è associata la bromidrosi.
Senza dubbio l’iperidrosi plantare incide negativamente sulla qualità di vita in molte persone e può costituire un disturbo invalidante per alcuni.
Consigli terapeutici
In presenza di bromidrosi è necessaria la disinfezione della pelle e delle calzature, oltre al trattamento dell’iperidrosi che mira a ridurre l’attività delle ghiandole sudoripare.
Trattamento della bromidrosi plantare
- lavare i piedi con detergenti disinfettanti (p.es. detergenti utilizzati dal chirurgo per lavarsi le mani prima degli interventi)
- al termine del lavaggio bagnare la cute con una soluzione alcolica ad alto potere disinfettante (preferibilmente contenente sostanze riumidificanti) reperibile in farmacia: p.es. Citrosil alcolico azzurro, Sterilium, etc.
- eliminare eventuali micosi con agenti antimicotici (consultare il dermatologo)
- disinfettare regolarmente scarpe e calze/calzini con adeguato spray
- trattare l’iperidrosi (vedi sotto)
Trattamento dell’iperidrosi plantare
- Antitraspiranti a base di cloruro di alluminio
- Ionoforesi
- Intervento chirurgico (simpatectomia lombare)
La tossina botulinica non è consigliata per il trattamento dell’iperidrosi dei piedi (terapia dolorosa, costosa, di scarso effetto e di breve durata)
Contro il sudore, salvia, lavanda e argilla
By Claudia Bortolato
Imbarazzante, ma fisiologica: la sudorazione, infatti, mantiene costante la temperatura del corpo, aiuta ad espellere dall'organismo una notevole quantità di sostanze di rifiuto, come acidi, urea, sali minerali. Non solo: contribuisce a difendere la pelle, perché insieme al sebo, il sudore costituisce il mantello idrolipidico e mantiene acido il pH cutaneo. Però, è indubbio che, soprattutto nelle stagioni più calde, sudare possa diventare un vero problema, soprattutto perché si accompagna al cattivo odore, che si scatena per effetto della degradazione degli acidi contenuti nel sebo. Per eliminarlo occorre innanzi tutto una buona igiene, che significa lavarsi frequentemente con prodotti delicati. Fondamentale è anche la scelta del deodorante, ma a volte da solo non può bastare a risolvere adeguatamente il problema. E allora, che fare ?
Un aiuto lo può offrire la medicina e i ritrovati naturali.
Ecco una selezione.
«Le erbe più utilizzate per la preparazione di deodoranti, reperibili in erboristeria, sono quelle che hanno un'azione restringente, come la tormentilla e l'hamamelis, e la salvia, che ha spiccate proprietà antisudorali. Quest'ultima si può usare con ottimi risultati anche per via orale, in tintura madre, olio essenziale o estratto fluido. Ma, trattandosi di un leggero estrogenizzante, è opportuno che sia il medico a prescriverla», spiega il dottor Bruno Massa, esperto in medicine naturali.
By Claudia Bortolato
Imbarazzante, ma fisiologica: la sudorazione, infatti, mantiene costante la temperatura del corpo, aiuta ad espellere dall'organismo una notevole quantità di sostanze di rifiuto, come acidi, urea, sali minerali. Non solo: contribuisce a difendere la pelle, perché insieme al sebo, il sudore costituisce il mantello idrolipidico e mantiene acido il pH cutaneo. Però, è indubbio che, soprattutto nelle stagioni più calde, sudare possa diventare un vero problema, soprattutto perché si accompagna al cattivo odore, che si scatena per effetto della degradazione degli acidi contenuti nel sebo. Per eliminarlo occorre innanzi tutto una buona igiene, che significa lavarsi frequentemente con prodotti delicati. Fondamentale è anche la scelta del deodorante, ma a volte da solo non può bastare a risolvere adeguatamente il problema. E allora, che fare ?
Un aiuto lo può offrire la medicina e i ritrovati naturali.
Ecco una selezione.
«Le erbe più utilizzate per la preparazione di deodoranti, reperibili in erboristeria, sono quelle che hanno un'azione restringente, come la tormentilla e l'hamamelis, e la salvia, che ha spiccate proprietà antisudorali. Quest'ultima si può usare con ottimi risultati anche per via orale, in tintura madre, olio essenziale o estratto fluido. Ma, trattandosi di un leggero estrogenizzante, è opportuno che sia il medico a prescriverla», spiega il dottor Bruno Massa, esperto in medicine naturali.
Se a sudare eccessivamente sono le mani e i piedi, può essere utile eseguire ogni sera maniluvi e pediluvi preparati con acqua, nella quale si saranno fatte bollire 10 foglie di salvia e qualche spiga di lavanda. Quando la sudorazione, invece, interessa soprattutto le ascelle e, ancora, i piedi un buon rimedio può essere rappresentato dall'argilla ventilata che, grazie alle sue proprietà blandamente antisudorifere, può essere utilizzata proprio come un talco.
«Da notare che l'argilla è anche un efficace rimineralizzante, antinfiammatorio ed eutrofico cutaneo e come tale può migliorare l'aspetto di una pelle sottoposta a frequenti macerazioni: basterà scioglierne 3-4 manciate nell'acqua del bagno», consiglia Massa.
«Da notare che l'argilla è anche un efficace rimineralizzante, antinfiammatorio ed eutrofico cutaneo e come tale può migliorare l'aspetto di una pelle sottoposta a frequenti macerazioni: basterà scioglierne 3-4 manciate nell'acqua del bagno», consiglia Massa.
Numerosi sono i prodotti omeopatici concepiti appositamente per trattare la sudorazione eccessiva. Ma, essendo mirati al problema individuale, deve essere l'omeopata (o il farmacista) a consigliare il preparato più opportuno.
Tra i rimedi più efficaci: Hepar Sulfur per il sudore intenso e profuso, Silicea per le estremità, Thuya per il viso e Rhus per il corpo.
Tra i rimedi più efficaci: Hepar Sulfur per il sudore intenso e profuso, Silicea per le estremità, Thuya per il viso e Rhus per il corpo.
PER I CASI “ESTREMI” Per chi soffre di iperidrosi, ossia di sudorazione imponente, i comuni rimedi non sono sufficienti. «Se la sudorazione è di origine nervosa, spesso si rivelano risolutive le terapie psicologiche, tra cui il biofeedback. Anche l'ipnosi e l'agopuntura possono dare buoni risultati», spiega ancora Massa. Per gli altri casi, un rimedio valido è rappresentato dalla ionoforesi, effettuabile in alcuni centri ospedalieri e in diversi studi dermatologici, o con apparecchiature per uso domestico acquistabili in farmacia. «Il principio è quello di far transitare, mediante uno speciale apparecchio che utilizza una corrente a basso voltaggio, particelle di sodio e di cloro attraverso la pelle».
Il trattamento è controindicato in caso di gravidanza, ai portatori di pace-maker, di protesi ortopediche metalliche e di spirali intrauterine.
Il trattamento è controindicato in caso di gravidanza, ai portatori di pace-maker, di protesi ortopediche metalliche e di spirali intrauterine.
Se in effetti la sua pelle emana davvero un cattivo odore è possibile intervenire sul problema studiando il quadro delle possibili intolleranze alimentari (allergie alimentari ritardate). Molto spesso le persone intolleranti ai miceti e in generale alle sostanze fermentate manifestano un particolare odore di muffa che ricorda caratteristicamente l'aria in un bosco subito dopo la pioggia.
Sempre riferendoci alle eventuali ipersensibilità alimentari è da prendere in considerazione la reattività verso il nichel. Nelle persone sensibili l'utilizzo di saponi all'avena (che è il cereale con la più alta concentrazione di nichel) rischia di irritare ulteriormente la pelle e di contribuire al cattivo odore. Proprio per indagare queste tematiche è consigliabile sottoporsi a un test per la diagnosi delle allergie alimentari ritardate (possono andare benissimo un Test DRIA o un ALCAT) affidandosi a un terapeuta esperto che possa impostare una corretta dieta di rotazione settimanale sulla base delle diverse esigenze.
Nel caso il cattivo odore dipenda da un sovraccarico alimentare o coinvolga il fegato e altri sistemi di depurazione, come base di trattamento è possibile utilizzare anche per lunghi periodi due importanti rimedi depurativi come l'inositolo e il Depur. Entrambi questi prodotti svolgono una bella azione disintossicante eliminando le "scorie" e favorendo il riequilibrio della funzione del fegato e dei reni. Non dimentichiamo poi che l'inositolo svolge una significativa azione di sostegno all'umore e viene per questo utilizzato come rimedio complementare al trattamento delle condizioni depressive. Depur invece contiene una miscela bilanciata di differenti estratti vegetali a cui si associa l'azione sinergica della vitamina B6, del magnesio e dello zinco.
Si assumeranno 3 grammi di inositolo al giorno (2 compresse da 500 mg ai pasti) per cicli terapeutici di circa un mese tranquillamente ripetibili. Per quanto riguarda invece il Depur si assumeranno 2 misurini al giorno (15 ml la mattina e 15 ml la sera) anche per lunghi periodi di trattamento.
In chiave omeopatica è possibile utilizzare differenti rimedi. Ignatia 30 CH (5 granuli ogni mattina per circa 20 giorni) è utile come filtro emotivo verso situazioni stressogene. Silicea 5 CH e Thuya 5 CH lavorano invece sulla produzione di sudore e sul cattivo odore. Si utilizzerà Silicea se sono i piedi a traspirare maggiormente mentre si preferirà Thyua se tutto il corpo ha una traspirazione di cattivo odore. Del rimedio scelto si assumeranno 3-4 granuli mattino e sera per cicli terapeutici di circa un mese anche ripetibili.
segnalo: http://www.chirurgiatoracica.info/sudore_e_psiche.htm
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