Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




giovedì 15 dicembre 2011

IN MORTE DEL FRATELLO GIOVANNI



Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo 
Di gente in gente, nú vedrai seduto 
Su la tua pietra, o fratel mio, gemendo 
Il fior de' tuoi gentili anni caduto.


La madre or sol, suo dì tardo traendo, 
Parla di me col tuo cenere muto: 
Ma io deluse a voi le palme tendo; 
E se da lunge i miei tetti saluto,


Sento gli avversi Numi, e le secrete 
Cure che al viver tuo furon tempesta, 
E prego anch'io nel tuo porto quiete.


Questo di tanta speme oggi mi resta! 
Straniere genti, l'ossa mie rendete 
Allora al petto della madre mesta.

Ugo Foscolo

Una delle poesie che amo maggiormente. Mi ci ritrovo. Forse perchè non sono a casa mia, esule. Forse perchè la mia famiglia è altrove. Mi ritrovo a cercare un porto. Ieri leggevo che le barche ormeggiate in porto sono al sicuro ma non navigano. Nella mia vita ho scelto sempre di navigare ma, ora, sono stanca. Mi stupisco della mia stanchezza del nulla. Il nulla mi sfinisce. Non riesco ad abitarci dentro. C'è chi si veste di nulla.Un morbido cappotto, caldo. Una vestaglia di seta scivolosa e fresca. Uno scafandro impermeabile. Io nel nulla ci vedo solo il nero. Un denso e vischioso nero che mi nasconde tutto. Spesso mi chiedo se e dove ho sbagliato. Esigo una risposta! Mi allontano sempre più dalla realtà. La creo e la distorco a mio uso e consumo. Ancora sono qui. Credo, ogni tanto, di scorgere l'unico essere capace di comprendermi, contenermi, amarmi. Ogni tanto mi guardo allo specchio. Sono un riflesso della persona che vorrei con me. Questa si chiama solitudine. Questa, forse, si chiama paranoia. Mi allontano sempre più dal pianeta terra e, sempre più, faccio buoni propositi per rimanervici. Non bastano. Niente basta. Basta! Questo  mi serve. Me lo devo. 

1 commento:

  1. ...ancora una volta, arrivo in ritardo. randagio, come ho scoperto oggi di essere.
    tutti, tutti si distorce la realtà per renderla accettabile, per illudersi di controllarla. non sei stanca del nulla. sei stanca di volerti accontentare. di credere che un unico essere possa da solo comprenderti, contenerti, amarti.
    i randagi, ora lo so, si scoprono guardandosi allo specchio e volendo con se proprio quella persona. se non ti basta quella riflessa cercane ancora, da subito, a pezzettini, nell'oceano di anime che ti circondano e che limpidamente attrai. non ci sono randagi che tengano, nella ricerca della felicità. nemmeno quelli che fatalmente e ineluttabilmente ti appartengono, come il sole al firmamento, alternandosi tra il giorno e la notte, come l'acqua alla terra, unendosi e separandosi all'infinito.
    spero, almeno ora, di non avere fatto troppo tardi.

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