Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




sabato 21 maggio 2011

Malattie della Prostata e rimedi naturali




 Ecco un po' di materiale...buona lettura!
Le malattie della prostata, ghiandola dell'apparato genitale maschile con varie funzioni associate all'attività sessuale e urologia, sono legate a fatti infiammatori e infettivi (prostatite) e all'ipertrofia (adenoma e carcinoma prostatico).
L'infezione è quasi sempre sostenuta da batteri e può, in alcuni casi, dare origine ad ascessi, la forma acuta può con una certa frequenza non risolversi completamente e dare origine a forme croniche, che possono riacutizzarsi occasionalmente; spesso il germe responsabile di queste forme è l'Escherichia coli.
L'ipertrofia benigna è rappresentata dall'aumento del volume della prostata dovuto alla formazione di noduli di tessuto fibroso e ghiandolare; è molto frequente nella popolazione maschile dopo i 50 anni di età.
Il carcinoma prostatico è il tumore maligno più frequente nel sesso maschile dopo i 75 anni di età e, se diagnosticato in fase iniziale, può essere trattato efficacemente.
I sintomi principali della prostatite dipendono dal grado di infezione e sono rappresentati da dolore nella zona della vescica e del retto, dovuto all'ingrossamento e all'infiammazione; senso di peso e disturbi della minzione sono sempre presenti; bruciori e stimoli frequenti si aggravano con l'estendersi dell'infezione. Può essere presente febbre. Il trattamento richiede terapia antibiotica.
Nella prostatite cronica possono osservarsi in forma attenuata e recidiva tutti i sintomi appena descritti: a volte l'unico segno è una goccia di pus con l'urina del mattino.
I sintomi principali dell'adenoma prostatico sono legati all'ingrossamento della ghiandola e al conseguente deflusso difficoltoso dell'urina dalla vescica. Il segno più caratteristico è la frequenza dello stimolo notturno alla minzione, legato al reflusso e al riempimento retrogrado della vescica.
Anche la minzione assume caratteristiche diverse: più debole e difficoltosa, termina di solito con uno sgocciolamento prolungato.
L'ingrossamento della prostata, per altro quasi considerato normale nel maschio dopo i 40 anni di età, non deve generare allarmismi, ma solo consigliare delle serene valutazioni mediche; in particolare è oggi importante parlare con il proprio medico del significato di esami recenti (PSA) che sono spesso usati in eccesso.
Il sintomo più fastidioso determinato dall'ingrossamento è il rallentamento della velocità di emissione della pipì e la riduzione della forza di uscita. Se è vero che il tutto va seguito dal medico, è anche vero che alcuni aiuti terapeutici possono essere attuati personalmente.
Gli oligoelementi da utilizzare sono ManganeseCobaltoZinco,Rame e Magnesio.
Una delle indicazioni più corrette è di abbinare a giorni alterni 1 misurino di Oximix 2+ (che contiene anche Selenio, con una funzione antidegenerativa) e Oximix 5+. Il rimedio omeopatico più efficace è invece Conium maculatum 5 CH, da utilizzare per cicli terapeutici di 1 mese seguiti da altrettanto tempo di sospensione, prendendone 3-4 granuli due volte al giorno.
L'indicazione di Conium deriva dalla sua azione in tutti gli indurimenti ghiandolari (Adenite, Seno, ecc.).
Tra i fitoterapici si sceglierà la associazione di Sequoia gigantea 1D(30-40 gocce due volte al giorno), e di Sabal serrulata 1D da usare al dosaggio di 20 gocce tre volte al giorno. Sequoia troverà il suo miglior effetto se alternata periodicamente a Ribes nigrum 1D.
Chi soffre di “prostata” farà bene ogni tanto a praticare qualche giorno di Disintossicazione.
Già anni fa la medicina allopatica si è scontrata con la necessità di dover mettere in confetti un rimedio portentoso per l'ipertrofia prostatica, senza riuscire ad estrarne il principio attivo, come è avvenuto con il Pygeum africanum (il prodotto commerciale si chiamava Tadenan, ed era un ottimo prodotto, ora in vendita con il nome di Pigenil), che da centinaia di anni veniva usato da diverse tribù africane per trattare i problemi urinari degli anziani.
Quando il medico mutualista prescrive del Pigenil, attua una prescrizione fitoterapica, spesso senza nemmeno saperlo. È un prodotto ottimo, da associare con quanto già detto, al dosaggio di 2 confetti al giorno per cicli mensili di terapia.
Sia l'infuso (3 prese per tazza per 10 minuti) che la TM di Solidago virga aurea (20 gocce due o tre volte al giorno), hanno azione astringente e diuretica; utile quindi nella ipertrofia della prostata.

Allergologo e Immunologo clinico
http://www.eurosalus.com/malattie-a-z/malattie-a-z/prostata.html



Peperoncino, pruriti e prostata: quando le opinioni cancellano i fatti



DI ATTILIO SPECIANI   
Sul “Corriere della Sera” di qualche giorno fa (13 settembre 2007) è stata messa in prima pagina una notizia sul rapporto tra uso di peperoncino rosso e tumore della prostata, che ci ha preso un poco di sorpresa.
Siamo abituati a rispettare le opinioni di chiunque, ma pur sempre di semplici opinioni si tratta. E di una opinione pericolosa, perchè mette in una luce drammaticamente negativa un ortaggio che ha al suo attivo proprio l'effetto opposto. Sembra che il riferimento sia legato al fatto che  il peperoncino possa determinare stimoli sessuali importanti, e dalle opinioni dell'esponente della Società Italiana di Urologia intervistato per la stesura dell'articolo, o dalla rielaborazione fatta dall'articolista, sembrerebbe che questo “prurito” possa rappresentare un elemento negativo per lo sviluppo futuro di forme tumorali della prostata.
Il peperoncino invece ha documentatamente delle attività benefiche, e un notevole numero di studi scientifici recenti propongono uno dei suoi componenti, la capsaicina, come uno dei fattori di stimolo  e regolazione del sistema immunitario più potenti conosciuti.
Anche la ANMFIT (Associazione Nazionale dei Medici Fitoterapeuti), presieduta dal dottor Fabio Firenzuoli, ha prontamente diramato nel suo bollettino per gli associati, una critica netta della notizia, o per meglio dire, della opinione riportata.
Infatti la profonda differenza tra una opinione, sempre rispettabile, e un fatto, è che in relazione al tipo di “peso” che viene dato alla notizia giornalistica, l'opinione rischia di essere presa per un dato incontrovertibile anche quando non corrisponde, come in questo caso, al vero.
I medici fitoterapeuti hanno espresso un profondo dissenso, perchè ritengono che simili comunicazioni possano solo diffondere terrore anzichè conoscenza. E in più terrore scientificamente ingiustificato, motivato forse solo da quell'atavico terrore che il famoso “prurito” appena citato risveglia in alcune persone.
E infatti nl loro bollettino, invitano il pubblico a mangiarne liberamente, e ci piace riportare il commento testuale«Niente di più falso», commenta il presidente dell’Anmfit, Fabio Firenzuoli, direttore a Empoli del Centro di Medicina Naturale e del Centro di riferimento per la Fitoterapia della Regione Toscana. «Così come servono prove scientifiche per dire se una sostanza fa bene alla salute o se addirittura serve per curare certe malattie», aggiunge, «servono prove anche per affermare che una sostanza è tossica o pericolosa o cancerogena. Servono prove anche se la sostanza è naturale e, a maggior ragione, se si tratta di un alimento. Altrimenti si rischia di provocare inutili allarmismi, peraltro privi di qualunque fondamento».
Fino a qui le parole di Firenzuoli, ma è utile rassicurare la gente,ricordando qualche fatto (documentato) sul peperoncino stesso.

  • il peperoncino non è cancerogeno, e le popolazioni che ne fanno più uso (come il Messico) non presentano infatti una maggiore incidenza di cancro prostatico;
  • non esiste alcun lavoro scientifico, né sperimentale, né epidemiologico, che dimostri la sua pericolosità;
  • il peperoncino è tra tutte le piante quella con più spiccata attività antiossidante, maggiore anche dei broccoli e delle carote, ed è dotato di elevata attività antiproliferativa su cellule tumorali;
  • induce la cosiddetta “apoptosi”, cioè favorisce la morte programmata delle cellule del tumore prostatico;
  • la Capsaicina, una delle sostanze contenute nel peperoncino, agisce sul citocromo P450, inibendo così la formazione nell'organismo di pro-cancerogeni naturali;
  • la Capsaicinala inibisce la crescita di cellule tumorali prostatiche in vitro;
  • i Carotenoidi, ovvero le sostanze responsabili del colore giallo e rosso del peperoncino, hanno dimostrato una potente attività antitumorale in vitro.

Alla fine quindi, non possiamo che ringraziare il Corriere della Sera per una indiretta pubblicità al peperoncino, che ci ha consentito di riflettere insieme su una delle piante più interessanti e gustose che abbiamo a disposizione.


Ecco l'articolo del Corriere della Sera al quale si fa riferimento:

Altri siti interessanti:
http://www.rodiola.it/prostata_prostatite.php

Problemi alla prostata... c'è una speranza!

Anatomia della prostataBuongiorno,
vi scrivo in quanto soffro di una prostatite batterica da ormai quasi 10 anni con conseguenza infiammazione delle vie urinarie, disturbi del sonno, ansia, stanchezza ecc.Volevo chiedervi se le vostre terapie di riflessologia plantare (o altro) potessero riequilibrare il mio sistema e curare l'infiammazione. La ringrazio per l'attenzione. Cordiali saluti.
Fabio
 

Buon giorno Fabio,
ci sono speranze per il tuo cronico problema!
La prostata è un organo fibromuscolare e ghiandolare di cui solo gli uomini sono dotati, delle dimensioni di una castagna, si trova al di sotto della vescica e circonda l'uretra.
Sicuramente avrai fatto ricerche per capire a cosa serve e come funziona, per cui non mi intrattengo su spiegazioni di anatomia e fisiologia. Prostata-prostazione: hanno la stessa radice etimologica.
L'atteggiamento del melanconico o del depresso è quello di avere un cedimento in avanti delle spalle, con conseguente basculamento postero inferiore del bacino, questo atteggiamento determina una compressione anteriore delle vertebre lombari e sacrali da dove si dipartono i nervi che raggiungono l'apparato riproduttivo e quindi anche della prostata.
È fondamentale invertire questo atteggiamento posturale per ridurre la compressione delle radici nervose che la raggiungono.
BLDSR




La riflessologia plantare

Così come sono "riflessi" tutti gli altri apparati anche l’apparato genitale è presente. Esso è composto da:

  • ovaie o testicoli
  • tube o deferente
  • utero o prostata
  • vagina o pene
  • ghiandole mammarie
L’apparato genitale si differenzia, ovviamente, nei due sessi, ma per quanto riguarda le zone riflesse sul piede la loro collocazione è identica. In presenza di disturbi dell’apparato genitale quindi le zone da massaggiare sono le stesse.
Molto diversa è invece la valutazione dell’influenza che l’apparato genitale esercita sull’equilibrio fisico psichico ed emotivo di un individuo: mentre per l’uomo costituzionalmente sano e normale difficilmente si riscontrano disturbi che derivano dall’apparato genitale, la vita e lo stato fisico di una donna sono costantemente legati all’evoluzione del suo apparato sessuale. Infatti, pubertà, mestruazioni, gravidanze e menopausa rappresentano momenti estremamente delicati. 
Per quanto riguarda invece l’apparato genitale maschile, nei casi di idrocele o variocele, la cui origine può essere congenita o derivante da affezioni dei reni o della pelvi, la riflessologia può agire solo marginalmente a livello disinfiammante, mentre si è rivelato ottimo il trattamento riflessogeno nei casi di ipertrofia prostatica e di impotenza. Quest’ultima infatti ha quasi sempre origini di natura psichica ed emozionale. In questi casi, o in presenza di una forma generale di debolezza e di astenia, è possibile riequilibrare e rivitalizzare l’organismo nella sua totalità, creando i presupposti per una ripresa anche dell’attività sessuale.
Apparato genitale e riflessologia

Gonadi (ovaie o testicoli)

In regione laterale, nello spazio intermedio fra il malleolo esterno e la zona riflessa del ginocchio, su entrambi i piedi, troviamo la zona delle gonadi, la cui stimolazione viene effettuata in due tempi, sia durante il trattamento dell’apparato genitale sia in quello delle ghiandole endocrine.

Tube o deferente

Partendo dalla zona delle gonadi, percorrendo una linea retta che corre sul dorso di entrambi i piedi, troviamo la zona delle tube (o trombe di Fallopio) e del deferente, che si ricongiunge in regione mediale con la zona dell’utero o della prostata.

Utero o prostata

In regione mediale, nello spazio intermedio tra il malleolo interno e la punta del calcagno, troviamo la zona dell’utero o della prostata, sempre su entrambi i piedi.




1 commento:

  1. Lux ha detto...
    http://salute24.ilsole24ore.com/articles/6802-tumore-alla-prostata-i-rimedi-anti-impotenza-interferiscono-con-la-radio

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