Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




martedì 22 novembre 2011

CHE ANIMALE SEI

“…avrebbe dovuto dirle qualcosa e invece non le disse niente e il taxi, come fanno quasi tutti i taxi del mondo, arrivò.

Lui la guardò salire. Pensava a mille cose:chissà come le sta bene un vestitino a fiori scollato, glielo vorrei comprare io, e invece adesso lei cosa va a cercarsi un fidanzato, meglio se non lo trova , o se quel cretino annega o se lo ingoia un castoro, e cosa diavolo ci sta a fare un fidanzato tra noi due, non c’entra niente, e io adesso glielo dico, e invece no, non glielo dico perché devo andare in biblioteca a scrivere, anche se non ho proprio neanche un’idea in testa, ma poi lo so che mi viene, perché le idee vengono sempre, le persone invece alle volte se ne vanno, soprattutto le persone un po’ speciali che magari hai appena incontrato e non vorresti che andassero via mai più, le legheresti al tuo braccio con un cordino, come si fa con i palloncini, ma anche i palloncini poi se ne vanno , volano via e tu rimani col tuo stupido cordino al braccio e cosa te ne fai, guardi il palloncino che se ne va in alto poi non lo vedi neanche più, e chissà quanti milioni di palloncini ci sono in cielo, tutti i palloncini che abbiamo perso, che idioti!, cosa stavamo facendo quando li abbiamo persi, cosa avremmo potuto fare per non perderli mai, e io adesso cosa ci vado a fare in biblioteca, potrei benissimo non andarci e allora perché ci vado, e lei sale su quel maledetto taxi…
O forse, semplicemente, era un lupo distratto. O aveva altri pensieri. O aveva una fidanzata lupa, magari ce l’aveva da dieci anni e non gli piaceva più ma non gliel’aveva ancora detto. O non pensava che quell’anatra era la storia della sua vita, perché non è mai così chiaro qual è la storia della tua vita; o lo pensava, ma non abbastanza. A volte pensiamo una cosa, ma non abbastanza e, se non la pensiamo abbastanza, quella cosa pluff se ne va…
O la vita è così e basta, il tempo non è mai quello giusto,le cose devono andare in un altro modo, e non è mai vero che siamo noi a decidere come devono andare le cose, le cose vanno come vogliono loro. Sta di fatto che quel mattino quel lupo non fece niente per fermare quell’anatra. La lasciò semplicemente andare.
E quell’anatra se ne andò.” 


Paola Mastrocola  “CHE ANIMALE SEI?” 


3 commenti:

  1. A distanza di anni, ricordo questo pezzo del libro delle Mastracola. Mi aveva colpito. Avevo scritto queste parole in una lettera, ad una amica. Di lei mi è rimasto il cordino al polso. L'ho vista volare via. Quel palloncino mi è rimasto negli occhi. Lo vedo salire, colorato e trasparente. Su, su..e io con il naso al cielo. Non ho nostalgia. Mi ha rallegrato. E pensare che vola ancora chissà dove, paffuto e leggero, mi fa stare bene. Da allora non mi sono più legata palloncini. Li ho guardati da lontano. Alcuni, speciali, da molto vicino. Li ho accarezzati, con il timore di romperli. Alcuni si sono sgonfiati, senza un perchè. Li ho raccolti rattrappiti dal pavimento. Li ho visti avvizziti sulle cancellate. Non sono riusciti a spiccare il volo. Quelli sono i palloncini che mi stanno più antipatici. I bluff. I perdenti. Meno male che durano poco...

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  2. Quando la fantasia bastava a tenere legato un palloncino...

    "Con te la luna è buona,
    mia savia bambina:
    se cammini, cammina
    e se ti fermi tu si ferma anche la luna
    ubbidiente lassù.

    E' un piccolo cane bianco
    che tu tieni al guinzaglio,
    è un docile palloncino
    che tieni per il filo:
    andando a dormire lo leghi al cuscino,
    la luna tutta notte
    sta appesa al tuo lettino"

    Gianni Rodari

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  3. e ora, starei così. una poltrona. ti passo la mano tra i capelli. un riccio mi si annoda al mignolo. una spirale morbida che sale. la tua mano sul mio polso. impronte di memoria. ci guardiamo. nei tuoi occhi pacati vedo il mio riflesso. non c'è bisogno d'altro. la giornata è sfumata. frammenti che non ci appartengono più. mi carezzi il piede e mi addormento. la tua voce mi arriva lontana. non te ne andrai. lo so. Buona notte amico di vento e tramontana. ti adoro anche io, da un lontano relativo

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