Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




mercoledì 30 novembre 2011

Io, mammeta e la Sindrome di Raynaud

Giorni fa mia madre è andata dal medico perchè le sue mani diventano blu al minimo sbalzo termico. Diagnosi: Sindrome di Raynaud. Il medico ha detto alla poveretta (e mi immagino il suo disappunto - qui sono ironica -) che non esistono cure per tale fenomeno. Stare al caldo parrebbe l'unica soluzione. Mia madre prende il telefono e si sfoga. AIUTO...Oltre che figlia premurosa, sono una delle migliori naturopate che conosco. Faccio venire la mamma da Milano a Firenze per vedere la situazione da vicino.

Da premettere che mia madre soffre da anni di vene varicose e fuma.
Iniziamo la terapia d'urto.
Non voglio praticare la riflessologia per la situazione delle vene varicose, tantissime. Lavoriamo con gli integratori per bocca.
- Penso immediatamente ad un composto di mirtillo nero, amamelide, centella, rusco e ginkgo biloga (a me piace quello dell'Aboca, Ruscoven in opercoli, comodo da prendere)
Definiti semplicemente "tonici delle vene", questi fitocomplessi agiscono sulla microcircolazione rinforzando i capillari venosi. Una delle piante più attive nel coadiuvare la fisiologica circolazione agli arti inferiori è senza dubbio il Rusco (o Pungitopo), il cui effetto principale è quello di favorire il tono venoso. Per la fragilità capillare sono ottime l'Amamelide e la Vite rossa, che svolgono anche un'efficace azione antiossidante. Da non dimenticare poi la benefica azione sui tessuti della Centella, l'azione protettiva sui vasi del Ginkgo Biloba. Attenzione..Precauzioni d'uso: se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici, consultare il Medico prima di assumere il prodotto. Non assumere il prodotto in gravidanza e durante l’allattamento.
- ci aggiungo Ven Mech di Balestra&Mech  per un periodo di 30 giorni (così la costringo anche a bere e a depurare un po' il fegato!) http://www.balestramech.com/italiano/index.html)
Ingredienti: Vite Rossa, Cardo Mariano, Equiseto, Cipresso, Carciofo, Amamelide, Anice, Calendula, Cardiaca, Melissa, Liquirizia.
IMPORTANTE! Anche qui se si è ipertesi o si hanno problemi di tiroide occorre consultare il medico.
- Non contenta aggiungo Omega 3 come se piovesse. Precisamente servono per: 
  • azione antiaggregante piastrinica (effetto antitrombotico), cioè ridurrebbero la possibile formazione di coaguli nel sangue.
  • controllo del livello plasmatico dei lipidi, soprattutto dei trigliceridi.
  • controllo della pressione arteriosa , mantenendo fluide le membrane delle cellule, e dando elasticità alle pareti arteriose.
 una capsula al giorno di gingko della Esi (http://www.esitalia.it/esitalia/) e due di  acerola e rosa canina (Aboca) per integrare con vitamina C (che fa anche bene per l'inverno e attenua i danni del fumo).
I frutti di Acerola contengono un'alta percentuale di vitamina C, più alta anche degli agrumi e degli altri tipi di frutta. Il suo uso quindi è lo stesso della vitamina C, che ha un'azione antiossidante contro i radicali liberi, come antinvecchiamento cellulare, contro la fragilità capillare, specie se associato al Mirtillo, o altre piante capillarotrope.


Risultato: dopo 3 giorni le mani non sono più scure, nemmeno sottoposte a sbalzi termici. Inizialmente la mamma dice di sentire i polpastrelli come "addormentati". Questa sensazione dura poco e, dopo alcuni giorni scompare del tutto. Ora proseguirà la cura per un mese e, se tutto va bene, la alleggerirò, riducendo i rimedi.
Questo post non costituisce prescrizione di rimedi. Occorre consultare un medico. Controllare le interazioni di farmaci ed erbe (anche nel blog c'è qualche utile post sull'argomento)..per avere qualche altro spunto...
Il fenomeno di Raynaud (o malattia di Raynaud) non è nulla di particolarmente strano e misterioso. Trattasi di risposta corporale esagerata al clima freddo, secondo il linguaggio medico. Le dita diventano fredde e biancastre per ischemia (carenza circolatoria di sangue), e poi bluastre per cianosi (dilatazione ed eccesso di gas carbonico), fino a diventare rosse per eritema cutaneo.
LEZAETA DEFINISCE MEGLIO QUESTA PATOLOGIA COME SQUILIBRIO TERMICO
Il problema rientra in pieno nello squilibrio termico evidenziato da Manuel Lezaeta.
Trattasi di surriscaldamento cronico intestinale, con congestione e flusso eccessivo di sangue verso la zona ventrale, e proporzionale anemia nelle zone periferiche, per cui mani e piedi, ma anche braccia, gambe e persino apparato cerebrale, finiscono per raffreddarsi e indebolirsi.
Il surriscaldamento intestinale si traduce anche in febbre intestinale. Febbre che non viene rilevata all’esterno mediante controllo termometrico, ma soltanto mediante conteggio manuale del polso.
Per Lezaeta la mancata uniformità calorica del corpo è fonte di altri squilibri e di altre patologie, e trattasi dunque di un fenomeno da correggere con urgenza.
UNA MALATTIA CHE MOLTI HANNO SENZA SAPERE DI AVERLA
Come mai il sangue fluisce verso la zona ventrale? Per il solito problema delle digestioni problematiche, con fenomeni di leucocitosi, con crisi putrefattive e fermentative a ripetizione in zona colon.
Senza contare poi che le digestioni difficili producono anche un sangue denso e lipo-tossico, ossia un sangue malato che non svolge al meglio le sue funzioni.
Non una malattia reumatica ma una malattia metabolica.

GLI OMEGA 3

    



Si parla molto di Omega 3 in trasmissioni televisive o su riviste come dei componenti salutari dei nostri alimenti, ma pochi spiegano con precisione cosa siano realmente, che benefici forniscano al nostro organismo e dove si trovino.
Tecnicamente gli Omega 3 sono acidi grassi polinsaturi che, dal punto di vista chimico, hanno la caratteristica di possedere un doppio legame in posizione 3 (omega 3) o in posizione 6 (omega 6), della catena che li forma. Sono tecnicamente definiti EPA (acido eicosapentaenoico), e DHA (acido docosaesaenoico). Questi acidi hanno dei precursori, cioè delle sostanze che dopo l'introduzione nel nostro organismo vengono trasformati, nello specifico l'acido linoleico è il precursore dell'acido grasso omega 6, mentre l'acido linolenico è il precursore dell'acido grasso omega 3. Gli omega 3 e 6 sono acidi grassi essenziali: con questo termine si intende che il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli, e quindi l'introduzione attraverso la dieta è assolutamente fondamentale. Per ciò che concerne le funzioni biologiche nell'organismo umano, si evidenzia dalle più recenti acquisizioni e studi scientifici, condotti su questo argomento, è possibile sostenere che, tra gli effetti protettivi degli omega 3 i più rilevanti sono sicuramente:
  • azione antiaggregante piastrinica (effetto antitrombotico), cioè ridurrebbero la possibile formazione di coaguli nel sangue.
  • controllo del livello plasmatico dei lipidi, soprattutto dei trigliceridi.
  • controllo della pressione arteriosa , mantenendo fluide le membrane delle cellule, e dando elasticità alle pareti arteriose.
Gli effetti principali sono soprattutto legati alla protezione del cuore e del sistema circolatorio, aspetto positivo già evidenziato dagli studi epidemiologici iniziati intorno agli anni' 70. In quegli anni furono studiati gli "Inuits" una popolazione eschimese che si cibava prevalentemente di pesce proveniente dalle coste della Groenlandia e del Giappone, già allora emerse molto chiaramente un'incidenza particolarmente bassa di malattia all'appararto cardiovascolare, correlata a quel tipo di alimentazione "marittima".
Recentemente si stanno estendendo gli studi sugli omega 3 anche nell' ambito della nutrizione neonatale, dove un'introduzione quantitativamente adeguata di questi acidi sarebbe importante per favorire lo sviluppo del bambino. Esistono inoltre, studi preliminari, dove si controlla l'applicazione degli omega 3 sul morbo di Crohn (patologia a carico dell'apparato intestinale): l'effetto studiato sarebbe legato all'attività antinfiammatoria di queste importanti sostanze. Per rimanere in tema di ricerche su questo argomento è importante ricordare che nel 1999 è stato pubblicato sul "The Lancet " un'importante studio iniziato nel 1996 su 11324 pazienti colpiti da infarto miocardico, il quale ha dimostrato che, la somministrazione di un farmaco a base di acidi grassi polinsaturi omega 3 ai pazienti colpiti da infarto riusciva a ridurre considerevolmente la mortalità legata a questa patologia.
In sintesi, queste ricerche hanno riscontrato che, la somministrazione quotidiana di un farmaco contenente un grammo di acido grasso omega 3 associata, ovviamente, a un regime dietetico equilibrato (contenente un buon quantitativo di pesce), è importante per curare i problemi di tipo cardiovascolare.
Esistono in commercio degli alimenti a cui è stata aggiunta una sostanza in più (ad esempio degli omega 3) rispetto alla composizione originaria; si tratta di cibi "funzionali", chiamati dagli americani "nutriceutical", ovvero prodotti che si posizionano al confine tra l'alimento e il farmaco. Ne sono un esempio il latte arricchito in omega 3 cosi come le uova addizionate delle stesse sostanze, l'importante è che al momento dell'acquisto il consumatore legga attentamente l'etichetta la quale riporterà l'intera composizione comprese le integrazioni.
Ma per mantenere il benessere del nostro organismo cosa è più corretto fare?
E' consigliabile seguire un'alimentazione varia ed equilibrata caratterizzata da armonia sia qualitativa che quantitativa tra i singoli nutrienti. Per favorire l'introduzione degli omega 3 è opportuno consumare dalle 2 alle 3 porzioni settimanali di pesce, la cui tipologia potrà variare tra le seguenti: sgombro, merluzzo, pesce spada, tonno, trota. sardina e aringa, altre fonti di omega 3 sono i cereali, le noci, i legumi e l'olio di lino. Per quanto riguarda le tipologie di cottura più indicate, perché il pesce possa mantenere inalterate le sue benefiche proprietà, le migliori sono sicuramente: al forno, in umido o alla griglia.
Una considerazione da non sottovalutare mai è cheun'attività di prevenzione rivolta alle malattie cardiovascolari deve primariamente concentrarsi sulla dieta equilibrata, e parallelamente sulla eliminazione dei fattori di rischio (fumo, obesità e sedentarietà). La società occidentale essendo caratterizzata da un consumo scarso di pesce è maggiormente esposta alle malattie cardiovascolari rispetto a tutte quelle popolazioni (ad esempio quelle orientali) che hanno abitudini alimentari diverse, ecco perché l'indicazione ad un aumento del consumo di pesce è fondamentale. I composti farmacologici a base di omega 3 possono rappresentare una aiuto soprattutto nei casi in cui l'alimentazione è particolarmente deficitaria, ma in linea di massima è possibile dire che, attraverso una dieta di tipo mediterraneo, caratterizzata dalla presenza di frutta, verdura, pesce, olio extra vergine di oliva ecc, la fonte di vitamine, sali minerali, proteine nobili e ovviamente omega 3 è assicurata.



A cura della




Bibliografia
  • Agostoni C, Bruzzese Mg: gli acidi grassi:classificazione biochimica e funzionale. Ped Med. Chir 1992;14 473-479
  • Agostini C, Riva E, Biasucci G: Acidi Grassi nella prevenzione e nella terapia in pediatria. Ped, Med, Chir. 1992
  • Nestel P. J. Fish and cardiovascular disease: lipids and arterial function: Am J Clin

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