Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




mercoledì 10 novembre 2010

Colonna vertebrale - Cerniera tra mente e anima

“Colonna: riproduzione dell’albero che si radica nella terra e si alza verso il cielo, la colonna collega il basso e l’alto, il corpo e lo spirito, l’uomo e Dio.”
Sentiamo oggi parlare di energia, chakra, kundalini e spesso sembra che questi nomi siano altro da noi, concetti astratti, a volte bistrattati, visti come qualcosa di mistico, fantasie, elucubrazioni. Esiste però una forte correlazione tra il disagio fisico e gli stati emotivi, anche la medicina ufficiale oggi asserisce che molte patologie sono “psicosomatiche”, allora com’è che la mente può parlare al corpo, tanto da modificarne lo stato di salute, se l’energia non è qualcosa che abbia una forte correlazione con noi e con il nostro corpo?
Secondo la medicina Ayurvedica lungo la colonna vertebrale nascono e si dipanano i famosi chakra, centri energetici o più poeticamente “ruote di vita”, che non solo, con il loro buon funzionamento, modificano il nostro stato fisico, ma bensì sono in assoluta armonia e risonanza con ciò che noi pensiamo e proviamo a livello di sentimenti e di emozioni. Questi centri nevralgici sono i motori pulsanti della nostra energia, grazie alla quale possiamo vivere a contatto con la materia.
La colonna vertebrale dunque non è semplicemente “l'insieme costituito dalle vertebre, le quali si articolano fra di loro, formando un asse osseo che dalla base cranica si stende fino alla base del tronco, fondamentale sia per la sua funzione di sostegno del corpo, sia per quella di protezione del midollo spinale”, ma è anche la colonna portante dell’energia che permette la vita così come noi la conosciamo. 
È un asse di comunicazione sempre in allerta che si preoccupa di manifestare alla nostra mente quando qualcosa non è in linea con ciò che proviamo nel nostro più intimo io. 
Sempre secondo la medicina ayurvedica ogni sintomo è un campanello d’allarme, un avviso che nella nostra vita ci sono delle situazioni di conflittualità e ci invita dunque a prendere coscienza del fatto che stiamo trascurando qualcosa, che forse siamo andati oltre la nostra possibilità, oppure che non abbiamo fatto abbastanza e che quindi siamo delusi da noi stessi.
Ogni sintomo pertanto può essere letto e verificato, non per giudicare il rendimento, come oggi si tende fare, ma per comprendere chi noi siamo veramente e qual è lo scopo che ci porta a vivere in questo corpo. Il sintomo è dunque un modo utilizzato dalla nostra anima per dialogare con la nostra mente, che spesso funge più da ostacolo che da aiuto ad un nostro sviluppo. Quando qualcosa è in contrasto con ciò che sentiamo profondamente è come se il corpo cercasse di dare una spiegazione accurata del nostro disagio.
La colonna vertebrale è la sede primaria delle nostre memorie poiché ogni blocco, ogni crisi, ogni emotività si è prima mostrata come tensione che poi magari si è riversata su qualche organo correlato, per poi cronicizzarsi e spesso diventare patologia, a volte anche molto grave. Questo non significa che la malattia è una punizione perché non abbiamo agito secondo coscienza, il concetto di colpa, tanto caro a certe religioni, non è qui nemmeno preso in considerazione, ma piuttosto significa che possiamo sempre essere consapevoli di ciò che ci sta accadendo, è un grande aiuto per chi vuole ascoltare e comprendere.
Noi possiamo diventare consapevoli di noi stessi e scegliere cos’è meglio per noi oppure no. Leggere un sintomo non significa cambiare la propria esistenza, significa prenderne atto e dunque scegliere, utilizzare il messaggio per capire se vogliamo veramente vivere in un certo modo oppure no.
Ogni chakra sovrintende un certo gruppo di vertebre e di organi correlati ed ogni chakra ha una lettura emotiva. Se ad esempio si soffre di bruciore di stomaco, sapendo che lo stomaco è legato al terzo chakra possiamo vedere che molto probabilmente la problematica riguarda la sfera del controllo, del maschile archetipico, quindi del lavoro, della propria affermazione personale come io nel mondo, della maschera che si è deciso di indossare per vivere nella società.
Il messaggio allora potrebbe essere che la maschera un tempo funzionale oggi è diventata un po’ stretta e che sarebbe meglio modificarla oppure accettare che forse non è perfetta per noi ma che in questo motivo non vogliamo compiere gli sforzi necessari per modificarla.
Non sempre l’adattamento ad una situazione è di connotazione positiva, se valutati tutti gli aspetti abbiamo compreso che quella è la migliore maschera possibile possiamo anche decidere di tenerla così com’è, ma è una nostra decisione e non una cieca rassegnazione. Oppure se ho un dolore alla spalla sinistra essendo essa collegata al quinto chakra e facendo capo alla polarità femminile Yin possiamo prendere in esame il fatto che qualche obiettivo che ci si è prefissati nella sfera del femminile - creatività, emotività, maternità, accoglienza, amore incondizionato - possa essere lontano dall’essere raggiunto, possa non riuscire ad arrivare mai e questo porta dolore e frustrazione.
In una donna questo potrebbe voler dire desiderio di famiglia o di maternità, in un uomo invece potrebbe essere il desiderio di esprimere meglio se stesso nei vari ambiti della propria vita. Prenderne coscienza potrebbe aiutare a superare questa sensazione di frustrazione e magari a porsi degli obiettivi intermedi per accedere più agevolmente a quello primariamente formulato.
Contattare la parte più profonda di noi è possibile anche attraverso il corpo poiché esso è uno specchio di come realmente viviamo nel qui ed ora, non ha veli né coperture, è esattamente il barometro di come stiamo nel nostro intimo. Per questo è assolutamente importante cercare con esso un contatto stabile e salutare, è uno strumento di diagnosi molto accurato e dettagliato. Vertebra per vertebra si può risalire alla conoscenza di sé stessi, alla consapevolezza più profonda.

Vani Gloria Gagliardo 
Fonte: http://www.auraweb.it
www.ayurkimamilano.it 

Nessun commento:

Posta un commento