Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




mercoledì 10 novembre 2010

Se non temi l'incoerenza trovi la felicità

 L’idea di perfezione e la coerenza a tutti i costi ci sovraccaricano di sensi di colpa; per uscirne e trovare la felicità accettiamo di essere incompleti                                          

L'uomo moderno è sempre più vittima di un mito ingombrante: la coerenza. La nostra mente è sempre affollata da pensieri e per mettervi ordine riteniamo indispensabile essere coerenti sempre con ciò che crediamo e affermiamo. E quando non ci riusciamo? Puntale, arriva il senso di colpa. Non quel senso di colpa che nasce dalla disapprovazione altrui, o quello che può comparire per aver trasgredito, per esempio, una prescrizione dei genitori, un precetto religioso, per aver guardato con troppo interesse una persona dell'altro sesso, per essersi appropriati del non dovuto... In questi casi crediamo di conoscere le motivazioni. Ci riferiamo piuttosto a quel disagio più importante che proviamo quando sentiamo la coscienza rimordere, senza quasi saperne la ragione. E' il senso di colpa che proviamo per essere stati incoerenti, che tiene lontana la felicità.
La dittatura della coerenza spegne la felicità
Ma perchè questo senso di colpa è nemico della felicità? Fin da piccoli siamo stati educati a pensare che i nostri giudizi possono spiegare tutto in maniera razionale. E, soprattutto, siamo abituati a seguire regole imposte dall'esterno (tipo: devi sempre essere coerente con te stesso)e quindi a provar rimorso se non riusciamo ad applicarle come richiesto. La dittatura della coerenza a tutti i costi nasce quindi da un preciso modello mentale. Purtroppo questo schema di comportamento è fonte di un disagio che ci avviluppa su se stesso.
...accettare l'incoerenza la libera
Come smascherare questi schematismi e trovare la felicità? Cominciamo col pensare che il significato della vita non è mai scoperto una volta per tutte e che quindi la coerenza, con le sue certezze e i suoi dogmi non possa spiegare tutta la complessità dell'esistenza. Liberiamoci, pertanto, di quella corazza caratteriale che ci pesa più di un'armatura medioevale e che ci fa vedere il mondo come un castello con solide e incrollabili mura. Se accettiamo di essere incompleti, incoerenti, se ci affidiamo il più possibile a quanto di ignoto, di imprevisto ci offre la vita, allora ci sentiremo bene e la felicità ci verrà a trovare, spesso inaspettata. E, se avvertiamo ancora qualche senso di colpa, lasciamolo fluire. Un po' di incoerenza non fa male. Avremo preso la vita nelle nostre mani: che cosa c'è di più gioioso? 
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1 commento:

  1. Quante volte ci hanno detto che essere incoerenti non è bello. Ci hanno educato, sin da piccoli, al dolore, alla privazione, all'obbedienza, alla COERENZA. Liberiamoci da queste etichette, da questi rigidi schemi mentali. Non pensiamo sempre di dover essere tutti di un pezzo. Coltiviamo anche quegli aspetti del nostro carattere che ci sembrano sconvenienti. Sono sicura...vivere cercando di cambiare, di ascoltarsi, di trovare un equilibrio mai provato prima è la strada, o meglio, una delle strade, per la felicità. E ve lo dice una incoerente convinta e contenta

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