Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




martedì 26 aprile 2011

Reflusso gastro-esofageo: le cure alternative

Con la riflessologia plantare si ottengono ottimi risultati per alleviare i sintomi di questa fastidiosa patologia.
Dopo aver trattato i punti riflessi dei vari organi: apparato digestivo completo (dai denti fino all'ano), plesso solare, ipofisi, surrene, sistema immunitario e linfatico, cuore, polmoni, diaframma respiratorio, rene, uretere, vescica, cranio, colonna vertebrale (e vari altri a seconda della persona), premo per vari minuti il punto sulla mano della mano destra del grosso intestino, contemporaneamente trattando un punto sull'addome del Cliente (vestito). Per finire scarico il canale linfatico dell'avambraccio verso l'ascella (meglio guardare il link qui sotto per capire i punti..non sono mai troppo precisa!). Suggerisco sempre degli accorgimenti alimentari e delle integrazioni con rimedi naturali, valutati caso per caso


Luciana Ferri


http://www.salutemigliore.it/il_grosso_intestino.html
Vi segnalo anche questo post:
http://piedifelici.blogspot.com/2009/04/ernia-gastrica-iatale.html

e ora..buona lettura


Cos’è
Di norma, il cibo passa dalla bocca all’esofago, che poi lo porta dritto nello stomaco. Una volta lì, il cibo non dovrebbe più ritornare indietro, ma procedere verso il duodeno. Ad evitare un eventuale ritorno del contenuto gastrico nell’esofago, ci pensa una “valvola” chiamata cardiasche si chiude immediatamente dopo che il cibo è entrato nello stomaco.
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Il reflusso gastroesofageo è un disturbo legato alla risalita del cibo e dei succhi acidi dallo stomaco all’esofago. Mentre le pareti dello stomaco sono abituate all’acidità, quelle dell’esofago non lo sono. Allora, succede che vengono irritate dall’acido, alla lunga si infiammano e possono ulcerarsi. Al reflusso gastroesofageo può associarsi un’ernia iatale nell’80 % dei casi.

I sintomi Tipicamente si manifestano come bruciore dietro lo sterno e rigurgito. A volte sono presenti anche sintomi atipici come asma, tosse e disturbi del ritmo cardiaco. I momenti più critici per il reflusso si possono verificare dopo un pasto abbondante e spesso durante il sonno, quando il contenuto gastrico risale più facilmente nell’ esofago, anche fino in gola.

Chi colpisce
Avere un po’ di reflusso ogni tanto, può essere normale. Se la cosa diventa frequente (oltre le 2-3 volte a settimana) allora può diventare una vera e propria malattia, che tende a cronicizzare.
Il reflusso è un disturbo molto diffuso e in notevole aumento negli ultimi decenni, tanto da essere definito la "malattia del terzo millennio". Colpisce più le donne che gli uomini. La probabilità di soffrire di reflusso aumenta con l'aumentare dell'età, soprattutto dopo i 40 anni. Le persone più colpite sono in genere quelle di età compresa tra i 55 i 64 anni. E’ comune anche nelle donne in gravidanza (oltre il 50%  occasionalmente e il 5% giornalmente) e nei neonati. In Italia è molto diffuso e colpisce circa una persona su tre. In genere è un disturbo più comune nel mondo occidentale dove riguarda circa il 10-40% di tutta la popolazione.

Le causeDiversi fattori possono predisporre al reflusso gastroesofageo: il sovrappeso, l’ernia iatale, il mangiare in fretta o in modo disordinato, i pasti copiosi, gli alimenti pesanti, troppo conditi o ricchi di spezie, il bere alcolici, il caffè, lo stress, l’ansia, ecc.

Le cure ufficialiLa medicina accademica, propone farmaci antiacidi o antisecretivi in modo continuo o al bisogno. Oppure l’intervento chirurgico. Per quanto riguarda la tossicità e i limiti dei farmaci antiacidi, ho già scritto in un precedente articolo.
A proposito dell’intervento chirurgico, invece, qualche anno fa uno studio ha messo a confronto i benefici dell’intervento con la terapia farmacologica e ha scoperto che i pazienti che erano finiti sotto i ferri continuavano comunque ad aver bisogno dei farmaci antireflusso. Ancora peggio: la sopravvivenza a 10 anni tra gli operati era significativamente più bassa e le morti per cause cardiovascolari maggiori. Inoltre, ufficialmente l’intervento dovrebbe prevenire il tumore, tuttavia, i ricercatori non solo hanno dichiarato che il rischio di tumore nel reflusso gastroesofageo è stato oltremodo esagerato dalla medicina, ma hanno anche dimostrato che, operazione o no, il rischio di cancro all’esofago rimane comunque molto basso (J Am Med Assoc, 2001: 285: 2331-8).

Le alternative
Contrariamente all’approccio della medicina ufficiale, quello naturale dovrebbe occuparsi del malato, più che della malattia. La valutazione della costituzione, della patobiografia, delle tendenze ereditarie e dello stato energetico globale dell’organismo sono più importanti dei singoli sintomi contingenti, come il bruciore o l’acidità. Questo non toglie il fatto che, anche con la medicina naturale, non si possano utilizzare, all’occorrenza o inizialmente, dei farmaci antiacidi (erbe, polvere di ostrica, bicarbonato di sodio, calcio carbonato, ecc.) per alleviare i sintomi. Tuttavia, la cura sintomatica deve essere subordinata alla cura globale della persona: abitudini di vita, alimentazione, attività fisica, peso, attitudine mentale.
Alimentazione - sulla base della mia esperienza clinica, posso affermare che il reflusso gastroesofageo ed eventuali processi infiammatori-ulcerativi possono essere totalmente curati e guariti senza i farmaci dell’allopatia e, a parte rari casi, senza chirurgia, indipendentemente dalla presenza di un’ernia iatale o dell’Helicobacter pylori. La base fondamentale dell’intervento terapeutico è la dieta. Non solo intesa sotto il profilo di quello che si deve o non si deve mangiare, ma anche riguardo ad alcuni fondamentali aspetti:
  • modalità - mangiare con calma, seduti, in ambiente tranquillo e non freddo,  senza il disturbo di telefoni,  televisione o discussioni impegnative. Masticare tutto molto bene. Come dice il saggio: “Mastica la tua acqua e bevi il tuo cibo”. La saliva contiene sostanze che tamponano l’acidità e riparano le mucose. Addirittura, pare che masticare la chewing gum dopo i pasti sia un toccasana per chi soffre di reflusso: stimola la produzione di molta saliva e aumenta il ritmo di deglutizione…l’importante è non usare quelle con aspartame e acesulfame. Nell’ambito delle “modalità”, una cosa da non fare mai è sdraiarsi dopo i pasti o infossarsi nella poltrona, ma anche impegnarsi in attività fisiche intense;
  • tempi -  per esempio, non bisogna abbuffarsi la sera e poi saltare la colazione;
  • ritmi -  avere pasti regolari, evitare digiuni prolungati;
  • associazioni - non mischiare di tutto durante il singolo pasto. Dissociare il più possibile;
  • qualità – consumare alimenti altamente nutrienti, freschi e vitali. Evitare il forno a microonde, i cibi confezionati, ecc. Ridurre globalmente i carboidrati. Alcuni alimenti potrebbero peggiorare decisamente la situazione: caffè, cioccolata, menta, alcol, spezie, dolciumi, ecc.
  • quantità – fare piccoli pasti. Mai riempirsi. Non mangiare se non si è ancora digerito il pasto precedente.

Il sovrappeso è una condizione che aggrava notevolmente il reflusso. In questo caso, allora, bisogna modificare la dieta anche in senso dimagrante.


Fitoterapia - offre una vasta gamma di piante medicinali che si sono dimostrate efficaci nel riflusso, nelle gastrite e perfino nelle ulcere gastro-duodenali. Non è possibile in questa sede elencarle e descriverle tutte. Posso solo segnalarne alcune. Hanno principalmente proprietà antinfiammatorie, regolarizzanti l’acidità, calmanti viscerali, adattogene (antistress) e amaricanti (amare). Queste ultime sono di notevole importanza perché, somministrate alle giuste dosi, hanno la proprietà di tonificare la valvola del cardias, di favorire la digestione, stimolare la motilità dello stomaco (azione procinetica) e far così procedere in avanti il contenuto alimentare, senza farlo tornare indietro. 
A proposito di acidità, voglio segnalare che alcuni affermano che il reflusso gastro-esofageo non è affatto un problema di iperacidità, come la medicina ufficiale ci vuole far credere, ma esattamente il contrario. Tanto che una delle cure proposte è proprio l’uso di integratori a base di acido cloridrico ed enzimi da assumere prima dei pasti.


PIANTA MEDICINALEPROPRIETÁ
Liquirizia, Glycyrrhiza glabraAntinfiammatoria, antisecretiva, cicatrizzante, protettiva delle mucose.
Olmaria, Spirea ulmariaNormalizzante l’acidità gastrica, lenitiva e protettiva delle mucose.
Altea, Althaea officinalisLenitiva, emolliente, antinfiammatoria, cicatrizzante.
Aloe vera, Aloe barbadensisAntinfiammatoria, antiulcerativa, cicatrizzante.
Calendula,      Calendula officinalisCicatrizzante, riepitelizzante, antinfiammatoria.
Shatavari, Asparagus racemosusAntiulcera, emolliente.
Centella, Centella asiaticaAntiulcera, riepitelizzante, adattogena.
Amalaki, Emblica officinalisEmostatica, antiossidante. 
Scutellaria, Scutellaria spSedativa, tonico-nervina, antispastica e leggermente amara. 
Uncaria, Uncaria tomentosaAdattogena, antiossidante, antinfiammatoria, antimicrobica.
Melissa, Melissa officinalisSedativa, antidepressiva, antispastica. 
Genziana, Gentiana luteaDigestiva, procinetica.
Cicoria, Cichorium intybusColeretica, digestiva, procinetica.
Zenzero, Zingiber officinaleDigestiva, spasmolitica, antinfiammatoria, carminativa.

Fermenti lattici – sono di straordinaria importanza per il tratto gastro-intestinale e certamente da inserire nella cura per il reflusso. Meglio orientarsi su prodotti non “gastro-resistenti”, ma che possano agire già nell’esofago e nello stomaco. Lattobacilli, bifidobatteri e altri simili producono vitamine, enzimi e numerosi fattori che concorrono al ripristino dell’ecologia delle nostre mucose. Alcuni sono anche in grado di tenere sotto controllol’Helicobacter pylori.
Glutamina – è usata come integratore per curare l’ulcera gastro-duodenale. Le cellule delle mucose la utilizzano come “carburante”. In caso di danno cellulare, infiammazione e ulcerazione il fabbisogno cellulare aumenta.

Colostro – è una speciale sostanza secreta dalle ghiandole mammarie di tutti i mammiferi al momento della montata lattea. E’ uno straordinario liquido che ha la funzione di proteggere la salute e la vitalità del nuovo nato. E’ stato in assoluto il vostro primo pasto, se avete avuto la fortuna di essere allattati al seno.  Contiene ormoni, vitamine, fattori di crescita e molto altro. Per scopi commerciali, si utilizza quello ricavato dal latte di mucche molto selezionate. Recenti studi dimostrano che il colostro può essere utile per la cura di numerose patologie gastrointestinali (American Journal of Clinical Nutrition, Vol. 72, No. 1, 5-14, July 2000) e che alcune sue componenti possiedono un notevole effetto rigenerante e riepitelizzante (Beth Ley, PhD, Colostrum, Nature's Gift to the Immune System).
Osteopatia e chiropratica - Il trattamento cranio-sacrale può spesso correggere il reflusso, soprattutto nei bambini.
Multienzimi - l’assunzione durante e dopo il pasto di integratori enzimatici aiuta la digestione e riduce il ristagno nello stomaco del cibo. Sono dei sintomatici che accompagnano una terapia più profonda.
Vitamine e minerali – può costituire una terapia di supporto, soprattutto nei casi cronici. Uno studio ha messo in evidenza che una minore incidenza di cancro all’esofago è associato a più alti livelli nel corpo di vitamine A, B2, acido folico, zinco e altri fattori protettivi (www.healthy.net).
Succo fresco di cavolo - è un’ottima cura antiulcera che si può utilizzare anche nel reflusso. Se ne bevono 3-5 bicchieri al giorno. E’ molto efficace, ma non tutti sopportano il sapore forte di questa bevanda.
Sali di Schuesller -  devono essere scelti in base ai sintomi. I principali sono: Natrum Phos, Natrum Sulph, Silica, Magn Phos.
Ayurveda – l’iperacidità è normalmente una condizione Pitta, ma il ristagno di cibo nello stomaco con conseguente fermentazione può essere Vata o Kapha.
Pitta – prevale la sensazione di bruciore, rigurgiti acidi e, a volte, nausea e vomito. Le cause possono essere un consumo eccessivo di zuccheri, dolciumi, cibi acidi, alcol e, più in generale, di pasti copiosi. Spesso si associano aspetti mentali come la collera, lo stress, l’impazienza e la competizione.
Vata – sono meno presenti sintomi come il bruciore e i rigurgiti acidi. Prevale il dolore. La persona si sente vuota, ha freddo ed è in uno stato di ansia. Possono esserci altri sintomi, come le palpitazioni, l'insonnia, il meteorismo e la stipsi. L’appetito e la digestione sono irregolari e le secrezioni acide squilibrate. Una borsa di acqua calda può aiutare, così come bevande e pasti caldi.
Kapha – la condizione Kapha si caratterizza per la presenza di catarro, secrezioni acquose, ma raramente acide, mancanza d’appetito, digestione lenta, dolore sordo e sensazione di pesantezza. I sentimenti negativi che si accompagnano possono essere di attaccamento, di avidità e di dolore.  C’è un problema di sovrappeso e di eccessi alimentari, orientati soprattutto verso carboidrati, dolciumi e grassi.

Scritto da Dr Francesco Perugini Billi   
Giovedì 22 Febbraio 2007 13:14




spesso le ricerche sui farmaci ne mettono in luce effetti collaterali anche notevoli. E' anche il caso dei medicinali oggi più prescritti in caso di reflusso gastroesofageo – gli inibitori di pompa protonica e gli antiacidi –, dei quali nuovi studi hanno evidenziato i molti rischi, soprattutto quando questi presidi vengono usati a tempo indefinito. In tali circostanze, è pienamente comprensibile il desiderio di rivolgersi a rimedi naturali, maggiormente rispettosi dell'individuo nella sua globalità.
L'esofagite da reflusso è un'infiammazione dell’esofago dovuta alla risalita - reflusso, appunto - di succo gastrico acido (o, meno frequentemente, di bile, che ha pH basico). L’esofago viene così a contatto di liquidi biologici che, in quella sede, si rivelano dannosi e che provocano infiammazione. All'origine del disturbo c'è la perdita della funzione di barriera nei confronti del reflusso di queste sostanze da parte della valvola posta tra stomaco ed esofago (cardias), un evento che si verifica ad esempio nell'ernia iatale, ovvero quando una porzione di stomaco risale nella cavità toracica passando attraverso il diaframma.
Come saprete, la naturopatia pone l'accento sulle cause ultime dei malesseri e su queste interviene, indagando approfonditamente lo stile di vita e il terreno della persona e individualizzando il trattamento, che si baserà sull'utilizzo di rimedi capaci di agire sugli aspetti fisici, psichici ed emotivi. Ciò è ovviamente possibile solo all'interno di una seduta di naturopatia, che possa anche permettere di valutare se l'ernia debba essere interpretata come un segno di evoluzione diatesica oppure no e quindi di attuare il conseguente specifico trattamento naturopatico di fondo.
In linea generale, la naturopatia, in circostanze come queste, valuta innanzitutto la risposta infiammatoria del soggetto e l'eventuale distonia – ovvero la non corretta funzionalità - del sistema neurovegetativo.
In merito alla normalizzazione dell'infiammazione (che è presente non solo nel reflusso, ma anche nei disturbi digestivi analoghi:gastrite, ulcera, duodenite ecc.), i rimedi dolci a disposizione sono moltissimi, soprattutto tra i vegetali.
Possono in particolare essere impiegati proficuamente i prodotti che hanno anche altre proprietà (ad esempio, emollienti e cicatrizzanti), in modo da velocizzare ancor più il riequilibrio della funzionalità delle mucose del digerente. Nella scelta, è comunque meglio evitare le preparazioni con alcol (estratti idroalcolici o tinture madri), per non irritare ulteriormente le mucose, preferendo invece le estrazioni acquose e le compresse.
Molto indicate sono: la liquirizia, in compresse o decotto; l'aloe vera(lasciate perdere il succo, in vendita ormai persino nei supermercati; cercate le capsule, al più alto titolo possibile di acemannano); mirtillo e incenso (Boswellia serrata) sotto forma di estratti secchi titolati e standardizzati; malva, altea e piantaggine in parti uguali in taglio tisana, macerate a freddo per molte ore; camomilla e calendula anch'esse in taglio tisana; argilla verde, 1 cucchiaino mescolato a lungo in ½ bicchiere di acqua prima dei pasti; fico gemmoderivato; gli acidi grassi essenziali omega 3; alcuni litoterapici, come Marbre saccharoide D8; il sale di Schuessler Natrum sulphuricum D6.
E' utile comunque indagare, con specifiche metodiche, anche sulla compartecipazione all'infiammazione di eventuali intolleranze alimentari - sempre possibili nel reflusso - e correggere l'alimentazione di conseguenza.
Anche in assenza di ipersensibilità, sono in ogni caso opportuni alcuni accorgimenti alimentari. La riduzione o l'eliminazione di grassi e fritti (che ritardano lo svuotamento gastrico) è consigliata, così come quella dei cibi irritanti le mucose (caffè, tè, aglio, agrumi, pomodoro, cioccolato, spezie e condimenti piccanti, insaccati, bibite gassate ecc.). Irritano le mucose anche alcolici, fumo e farmaci antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti FANS, tra cui la comunissima aspirina).
Esistono poi alcuni alimenti preziosissimi per i loro benefici effetti cicatrizzanti, quali carota, patata e, soprattutto, cavolo: il succo centrifugato di questi ortaggi (1 bicchiere ¼ d'ora prima dei pasti) funziona in 2 settimane e, nel caso, può essere utilizzato anche comemonodieta.
Frazionare la quantità quotidiana di cibo in almeno 6 mini-spuntini da consumare nel corso della giornata è utile per tamponare gli acidi e per ridurre la pressione intraddominale. A quest’ultimo scopo, è bene inoltre dimagrire se si è in sovrappeso e bandire abiti e cinture strette.

Per quel che riguarda invece la componente neurovegetativa, va detto che il reflusso si rinviene spesso in persone ansiose o comunque emotive. La secrezione acida nello stomaco dipende infatti dall’ipotalamo, molto sensibile agli effetti dello stress: nei soggetti stressati si è visto che lo stomaco, invece che i fisiologici 1-2 ml di acido cloridrico, ne produce fino a 50. Diventa essenziale quindi provvedere anche al riequilibrio della sfera psicoemotiva
Gli oligoelelementi manganese-cobalto (rimedio perfetto per i soggetti distonici) e litio, gli opportuni fiori di Bach, il gemmoderivato di tiglio, la melissa, ottima nelle somatizzazioni sull'apparato digerente, e i tanti altri rimedi che agiscono sugli aspetti neurovegetativi di cui si parla approfonditamente in altre pagine di Eurosalus, rappresentano tutte valide soluzioni per intervenire in queste circostanze.
Nel riequilibrio del piano neurovegetativo, risulta inoltre particolarmente adatta la riflessologia plantare.

Anche nel caso del reflusso, i prodotti naturali possono sì rappresentare un importante supporto, ma – come i farmaci - non devono diventare una dipendenza (e magari farci dimenticare, nel momento in cui si mitigano i sintomi, di intervenire sulle cause): nel mentre che i rimedi esplicano la loro azione, è indispensabile incominciare a cambiare stile di vita, imparando a mantenere quanto più possibile sotto controllo i propri livelli di stress e acquisendo buone abitudini, quali la pratica consuetudinaria di un'attività fisica e di tecniche in grado di riequilibrare la globalità del sistema corpo-mente-spirito, come gliesercizi di rilassamento, la meditazione, il tai qi chuan, il qi gong, lo yoga.



·- Acidosi
E’ la condizione patologica dell’organismo in cui siano prodotte o introdotte in misura superiore alla norma sostanze acide, oppure siano sottratte sostanze alcaline, così che il pH del sangue, normalmente alcalino, ed i liquidi del corpo perdono il giusto (pH = 7,4) tendendo all’acidità più o meno intensa, ed il processo inizia sempre ed in primis nel tubo digerente . Quando l'acidosi intestinale diviene intensa e perdura nel tempo, inizia la fase successiva: l'organismo cerca di mantenere la migliore osmosi cellulare e tissutale, e per farlo sottrae a tessuti ed ossa i vari minerali basici (calcio, magnesio, ecc.) che possono aiutare al mantenimento, ma ciò rende ad esempio i tessuti dei muscoli, ipotonici anche per la mancanza di minerali quali magnesio, calcio ecc. Ciò altera tutti i processi metabolici delle cellule, in quanto è necessario, per il loro corretto funzionamento, il mantenimento di un perfetto equilibrio e rapporto tra produzione ed escrezione di sostanze acide ed alcaline) (equilibrio acido base); I maggiori organi deputati a tale compito sono il rene e il polmone. Si parla di acidosi respiratoria quando si ha aumento di acido carbonico nel sangue, come conseguenza di una diminuita eliminazione di anidride carbonica attraverso i polmoni in seguito a ridotta ventilazione. Si ha l’acidosi metabolica quando si verifica un aumento di produzione di acidi da parte dell’organismo. Va notato che la glicolisi anaerobica mediante lo zolfo, crea dell'acido lattico. E più sono le molecole di glucosio utilizzate, e più acido lattico viene generato ed immesso nel tessuto connettivo (matrix). Questo spiega perché i tessuti di un portatore di tumore sono più acidi del normale. A ciò si deve aggiungere che i farmaci usati nella chemioterapia lasciano dei residui acidi, ne risulta che questi pazienti saranno soggetti ad una notevole acidosi metabolica di tipo iatrogeno. Quando, per mancanza di informazioni adeguate o per golosità, tale paziente dovesse cibarsi di alimenti che lasciano sostanze acide quali pasta e pane fatti con farina bianca, dolciumi industriali, latte vaccino e derivati, carne rossa, ecc., il suo livello di acidosi aumenterà ulteriormente
L’eccessiva presenza di acidi nel tessuto connettivale lo modifica in gel rendendo difficile i vari scambi fra le cellule e l'ambiente circostante e creando i presupposto per numerose disfunzioni e malattie. Va notato che l'acidosi non deriva solo dai residui acidi lasciati da alcuni alimenti, riguarda anche direttamente i farmaci chemioterapici che, in un ambiente gel, non solo fanno fatica a raggiungere le cellule, ma aumentano la tossicità ambientale creando i presupposti per un intasamento delle vie linfatiche. Negli ultimi anni iniziano a comparire in letteratura studi che mostrano tutta la complessità di effetti che conseguono a piccole modificazioni del pHche possono sembrare localmente di poco interesse. Ci sono molti esempi in letteratura che correlano le apparentemente insignificanti modificazioni del pH extracellulare a processi metabolici di grande complessità ed importanza per le funzioni auto regolative ed immunodifensive dell’intero organismo. Il mantenimento di un corretto pH della matrice extracellulare, dipende da molti fattori, ma e’ strettamente correlato allo stile alimentare. Ricordo anche che le alterazioni degli enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale influenzano la salute, non soltanto a livello intestinale, ma anche a distanza in qualsiasi parte dell'organismo.
L'Acidità anomala che produciamo nell'intestino, si propaga velocemente nell'organismo generando le più importanti malattie. Ecco come avviene, i sintesi, la digestione nel corpo: il cibo, una volta triturato dai denti, viene mischiato in bocca alla saliva. Discende attraverso l'esofago verso lo stomaco superando uno sfintere (valvola), il Cardia che ha la prerogativa di non permettere il passaggio verso l'alto del Succo Gastrico. A questo punto il cibo entra nello stomaco e si mescola in quantità necessaria con il Succo Gastrico che è molto acido. Ne risulta un composto omogeneo pronto alle reazioni chimiche che avverranno nell'intestino, per l'assorbimento delle sostanze vitali necessarie per la vita, ma ancora molto acido.
Appena prima del Piloro (altra “valvola”, sfintere, alla fine dello stomaco) incontra un nucleo di batteri (Elycobacter Pylori) che producono ammoniaca, la quale serve a diminuire l'acidità del composto. Questo composto entra nel Duodeno, dove trova la Bile che, fra le altre funzioni, elimina l'acidità residua ed entra nell'intestino tenue senza acidità ed in questo luogo le sostanze, una volta ben demoleculizzate dai batteri del tenue, possono essere assorbite con facilità senza alterazioni in tutto il lungo percorso dell'intestino tenue. Di questa mancanza di acidità ne gode anche l'intestino Crasso (Colon, Sigma, Retto).
Purtroppo l'alimentazione non sempre è giusta anche perché ogni persona è diversa da un'altra e la necessità di alimenti è diversa a seconda del clima, della latitudine, dell'attività fisica, delle abitudini di vita, dai problemi della vita e molti altri fattori. Le conseguenze di una acidità anomala sono molte dalle più banali come un leggero reflusso gastrico o una persistente leggera stitichezza o un gonfiore antipatico del ventre, alle gravi patologie come un'alterazione del normale equilibrio esistente nell'organismo fra basi ed acidi, fra cui l'acidità del colon, fino al cancro.
Per esempio l'acidosi respiratoria che corrisponde all'aumento degli acidi, è dovuto a difficoltà di eliminare con la respirazione quantità adeguate di anidride carbonica, per cui un eccesso di questo prodotto di rifiuto si accumula nel sangue: la si può osservare nell'Asma bronchiale e nelle malattie che comportano restringimento delle vie respiratorie. L'acidosi metabolica consegue invece ad aumentata produzione di acidi, come nel diabete mellito non controllato o nelle forme gravi di denutrizione; può anche verificarsi per difettosa eliminazione di acidi attraverso le urine, o per eccessiva perdita di bicarbonati come nella diarrea.
Ma un'altro fattore può essere dato dall'acidità dell'intestino tenue, ossia proprio nella zona di assorbimento degli alimenti, con conseguente assorbimento di acidi che vanno ad invadere tutto il corpo.
Il segno più evidente può essere dato dalla pelle secca ed acida, o da alterazione nell'attività di varie parti del corpo, dagli occhi alla bocca, dagli arti al cranio, dalla saliva ai vari organi in generale (fegato, milza, pancreas, polmoni, ecc.) da dolori muscolari e/o artrosi, ecc..
Per cui l'alimentazione è e deve essere la base della salute e, come si può notare dalle varie statistiche, l'alimentazione corretta porta ad una vita lunga, serena e con poche malattie ma mai importanti. E' possibile eliminare ogni forma di acidità anomala, aiutandosi con una alimentazione appropriata e con l'assunzione di apposti sali basicizzanti
Le nostre abitudini alimentari e di vita e le condizioni ambientali fanno si che l’acidosi (l’iperacidità tessutale) sia una delle cause più frequenti di alterazioni metaboliche essa è quindi matrice di varie e molteplici malattie. Uno dei primi obiettivi della medicina naturale è per l’appunto il mantenimento o il ripristino del giusto rapporto (pH= acido-base) metabolico. Non si tratta solo di evitare la carenza o l’eccesso di vitamine, minerali ed oligoelementi, e/o determinati cibi (solidi e/o liquidi) fondamentali per la vita, oppure il sovraccarico di sostanze estranee all’organismo. Anche il mantenimento e la regolazione del pH (acido-base dei liquidi del corpo = Terreno) del corpo umano è una premessa fondamentale per qualsiasi cura a carattere preventivo o terapeutico.
Cause dell’acidosi
·        Cibi solidi e/o liquidi non adatti al proprio organismo
·        Carenza di minerali, vitaminee di oligoelementi
·        Consumo di alcolici
·        Fumo
·        Mancanza di movimento (diminuzione dell’eliminazione degli acidi)
.        Stress
·        Apporto idrico insufficiente
·        Determinati farmaci
·        Tutti i vaccini
·        Un consumo eccessivo di carne e/o latticini ed insufficiente di verdura
·        Inquinamento ambientale
Alcune Possibili conseguenze dell’Acidosi
·       Affezioni cutanee
·        Alterazioni della flora intestinale, reazioni immunologiche (raffreddore da fieno, asma, allergie, ecc)
·        Candidosi
·        Cefalee, emicranie, dolori strani alla schiena ed alle articolazioni
·        Depressione, irritabilità, spossatezza
·        Intossicazione corporea
·        Maggiore sensibilità al dolore, stanchezza muscolare
·        Malattie cardiocircolatorie
·        Malattie del tratto digerente, per esempio bruciori di stomaco, ulcera gastrica, calcoli biliari
·        Minor rendimento ed attenzione
·        Osteoporosi, reumatismi
·        Stanchezza cronica
Anche l'acqua da bere ha il suo peso, quindi è utile bere acque basiche e non acide.
Il riordino del pH lo si ottiene esclusivamente utilizzando:
1-una alimentazione che generi reazioni basiche nell'intestino: mangiare vegetariano facilita questo compito;
2-bevendo acque basiche (pH > di 8) da 5 a 8 bicchieri al giorno;
3-assumendo delle pastiglie gastroresistenti, che portino bicarbonati nell'intestino, dopo tutti i pasti.;
Inoltre occorre tener presente che il giusto apporto di ossigeno allecellule è fondamentale per il buon funzionamento della cellula stessa, infatti l'ipossia e' fondamentalmente la condizione in cui si trova una cellula che non ha un adeguato apporto di ossigeno.

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