Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




sabato 26 giugno 2010

Ad una amica alla quale tengo molto...UOMINI BUGIARDI

Invenzioni, frottole e storie false; molte volte le bugie nascondono un problema più serio. Sono molte le donne che si lamentano di avere al loro fianco mariti, fidanzati, uomini, con la sindrome di Pinocchio, ma in questi casi è importante essere determinate.


Quali bugie?A chiunque capita di mentire, magari solo per evitare di dare spiegazioni, per farsi bello con una nuova conquista o per scatenare l’invidia di un collega: ma i bugiardi non sono tutti uguali.
Le bugie rientrano nel repertorio dei comportamenti infantili che consentono di negare la realtà, le debolezze di carattere, i pensieri inconfessabili. Il bugiardo si nasconde dietro le menzogne, esattamente come il bambino che, colto in flagrante, dice “non sono stato io”. Molto diverso, invece, è il caso di coloro che ricorrono alle bugie abitualmente, sia per inventarsi stupidaggini, sia per costruirsi una doppia identità. La bugia patologica, intesa come bisogno irrinunciabile nelle relazioni, è il sintomo di un vero disagi psichico, che viene spesso negato da chi ne soffre.

La menzogna come malattiaLa vita con un bugiardo cronico è difficile, ma fingere di non vedere non ha senso. Piuttosto è meglio capire subito con chi si ha a che fare. I pinocchi recidivi hanno comportamenti tipici:
mentono anche quando non è necessario;
sono impazienti;
tendono a manipolare gli altri lusingandoli, facendo leva sul senso di colpa o altro;
sono incapaci di legami affettivi maturi;
sono intolleranti alle critiche;
hanno la sensazione che tutto sia loro dovuto e non provano rimorsi.


Perché le bugie?La bugia patologica è una difesa infantile da una realtà ritenuta inaccettabile; l’individuo non è consapevole ma continua a mentire, gli serve per esempio per negare le fantasie sessuali infantili ed evitare il senso di colpa, ma è anche una sorta di vendetta nei confronti dei genitori. Nel profondo i bugiardi soffrono per l’angoscia di separazione dai genitori e non possono immaginarsi se non in relazione ad esse. È proprio la paura di perdere la loro approvazione che li spinge a mentire, come se sentissero di non poter essere accettati per ciò che sono.
Non perdonare chi mente
L’indulgenza non paga, quindi con un bugiardo è meglio essere determinate, a costo di rompere la relazione. Ecco cosa bisogna fare:
-chiedersi perché si accetta l’infantilismo e le finte promesse di quest’uomo;
-smettere di credere nell’autocommiserazione;
-smascherarlo sempre;
-smettere di giustificare il bugiardo o di sorridere delle sue bugie;
-se anche dopo un ultimatum la persona non ci dà retta, rompere il legame;
-se non si riesce a fare a meno di lui, riflettere sull’opportunità di andare in psicoterapia: aiuterà a capire perché nelle vita si continua a recitare il ruolo della salvatrice.


2 commenti:

  1. Il valore positivo della bugia - Dott.ssa Maria Concetta Cirrincione - psicologa
    Trattando il tema della menzogna ci si imbatte frequentemente in definizioni che fanno uso di molti sinonimi quali inganno, errore, finzione, burla, ecc, le quali, anziché restringere i confini semantici del concetto di menzogna, tendono ad allargarli creando spesso confusione. Un primo tentativo per circoscrivere tale area semantica consiste nel definire la differenza tra menzogna e inganno. La menzogna e il suo sinonimo bugia, usato prevalentemente in relazione all’infanzia, và considerata una modalità tra le altre di ingannare, perciò possiamo definirla come una sorta di “sottoclasse “ dell’inganno.
    La sua caratteristica distintiva consiste nel fatto di essere essenzialmente un atto comunicativo di tipo linguistico, ossia la rivelazione di un contenuto falso attraverso la comunicazione verbale o scritta. Questo impone la presenza di almeno un comunicatore, di un ricevente e di un messaggio verbale che non corrisponde a verità. L’inganno si esplica invece, non solo attraverso l’atto comunicativo della menzogna, ma anche attraverso comportamenti tesi ad incidere sulle conoscenze, motivazioni, aspettative dell’interlocutore. (De Cataldo Neuburgher L. , Gullotta G., 1996).
    Secondo questa prospettiva, l’omissione di informazioni non è tanto una menzogna, quanto un inganno. La comunicazione è una condizione sufficiente ma non necessaria perché si possa ingannare. A volte si inganna facendo in modo che:
    - l’altro sappia qualcosa di non vero (es: A va sul tetto e fa cadere acqua dalla grondaia, B vede l’acqua e viene ad assumere che piove)
    - l’altro creda qualcosa di non vero (es: B guardando l’acqua fuori dalla finestra, commenta: “piove”, e A non lo smentisce)
    - l’altro non venga a conoscenza della verità (A chiude l’altra finestra dalla quale non si vede l’acqua cadere, in modo che B continui a credere il falso)
    L’inganno, quindi, si esplica attraverso qualsiasi canale verbale e non verbale (mimica facciale, gestualità, tono di voce), mentre la menzogna utilizza specificatamente il canale verbale. Mentire è un comportamento diffuso, tipicamente umano, non è tipico dell’adolescenza, né necessariamente un indice di psicopatologia; di solito viene valutato infatti da un punto di vista etico più che psicopatologico. Non appena i bambini sono in grado di utilizzare il linguaggio con sufficiente competenza sperimentano la possibilità di affermare a parole una verità del desiderio e del sentimento diversa da quella oggettiva. E’ noto che i bambini non hanno la stessa proprietà di linguaggio degli adulti, per cui spesso gli adulti chiamano bugia ciò che per il bambino è espressione di paure, di bisogno di rassicurazione o di percezione inesatta della realtà. Si può parlare di bugia quando si nota l’intenzione di “barare”, e comporta un certo livello di sviluppo. Nei bambini avviene come messa alla prova per misurare poi la reazione degli adulti al suo comportamento. Nel crescere assume anche altri significati poiché dipende da diverse variabili; può dipendere dalla situazione che si sta vivendo, dalla persona alla quale è rivolta o dallo scopo che si vuole raggiungere. E’ utile pertanto una classificazione che ci permetta di orientarci meglio al suo interno, sebbene tale classificazione può risultare artificiosa dal momento che i vari tipi di menzogna tendono spesso a sovrapporsi e a confondersi tra loro. Si possono distinguere :bugie caratteriali (bugie di timidezza, bugie di discolpa, bugie gratuite)
    bugie di evitamento (evitare la punizione, difendere la privacy)
    bugie di difesa (bugie per proteggere se stessi o gli altri)
    bugie di acquisizione (bugie per acquistare prestigio, per ottenere un vantaggio)
    bugie alle quali lo stesso autore crede (pseudologie)autoinganno
    http://www.psiconline.it/article.php?sid=6315

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  2. Come naturopata non ho molti consigli da dare...per chi mente fare una analisi del motivo che spinge a farlo e agire di conseguenza. Per chi si imbatte in qualcuno che mente non ci sono ricette. occorre fare sempre la cosa che ci fa stare meglio e, in genere, parare i colpi senza mai dimenticare con chi si ha a che fare...

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