Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




venerdì 18 marzo 2011

Rimedi naturali per la candida

Potenziare la risposta immunitaria e ripulire l’intestino: ecco le due mosse vincenti per combattere la candida, con i rimedi naturali

La candida, che cos'è
La candida, (o candidosi) è un'infezione vaginale (ma anche del cavo orale, della pelle e delle mucose intestinali) contagiosa, difficile da trattare e spesso recidivante. Si manifesta con arrossamento, talvolta ragadi e con forte prurito. Può essere trasmessa attraverso i rapporti sessuali e in genere ha origine micotica: spesso si instaura in situazioni di debolezza immunitaria e di stress. Può manifestarsi nella donna ma anche nell'uomo. La candidosi è favorita dall'ambiente umido, dall'uso di biancheria intima sintetica, dall'uso di antibiotici e cortisonici; è frequente nei malati di diabete, in gravidanza e durante l'allattamento e nei casi di squilibrio ormonale. Per molti le cure naturali costituiscono l’unico vero rimedio alle infezioni da candida. A volte, infatti, le cure mediche convenzionali, costituite da terapie locali con ovuli antifungini e pomate e da farmaci antimicotici per via orale, non sono sufficienti a debellarla e questa si ripresenta, diventando recidivante. Si può allora ricorrere a terapie omeopatiche con l’assunzione di preparati omeopatici specifici (previo consulto di un omeopata o di un medico) o affidarsi a rimedi naturali o fitoterapiciSi possono utilizzare varie piante ad azione insieme ormonale e antinfiammatoria, quali l'angelica, il cipresso, la salvia, il marrubio, l'eleuterococco. Le dosi sono in questo caso indicativamente di 20-30 gocce di estratto fluido per 2-3 volte al dì. 
Per via locale, sempre utile il trattamento con l'aromaterapia e l'idroterapia, con semicupi a base di olio essenziale di salvia (8-10 gocce per lavaggio). In natura esistono diverse piante che aiutano la funzionalità dell’intestino, dove cresce e prolifera la candida prima di trasferirsi nelle altre parti del corpo, come l’anice, il cumino, il finocchio o il Pau d’ArcoSi possono usare anche sostanze omeopatiche per uso topico a base di calendula propoli o hidrastis canadensi che sono in grado di inibire il fungo. Per l’igiene intima è consigliato il lavaggio con bicarbonato di sodio che aiuta a ristabilire il giusto PH delle mucose vaginali ed alleviare la sensazione di prurito. Di seguito un elenco delle principali piante utili per combattere la candida albicans.
PAU D’ARCO
Il Pau d’Arco è un albero proveniente dalla foresta amazzonica e da altre aree tropicali del Sud America caratterizzato da proprietà antimicrobiche utili contro batteri, funghi e lieviti. Oltre alla candida il Pau d’Arco viene utilizzato anche per combattere Aspergillus, Staphylococcus, Streptococcus, Helicobacter pylori, Brucella, tubercolosi, polmonite e dissenteria. Il Pau d’Arco ha anche proprietà antivirali e antiparassitarie.
SEMI DI POMPELMO
I semi di pompelmo sono noti per essere un antibiotico naturale e degli efficaci stimolanti delle difese immunitarie. L’estratto di semi di pompelmo (GSE) è un antimicoticoantisetticodisinfettantebattericida efungicida e quindi attivo contro Candida Albicans e altre micosi, infezioni delle vie respiratorie (laringiti, tracheiti, tonsilliti, bronchiti), disturbi e malattie da raffreddamento, disturbi e malattie dell’apparato digerente (ulcera gastrica e duodenale), infezioni delle mucose e della pelle e parassitosi. E’ stato verificato che l’estratto di semi di pompelmo non danneggia la flora batterica intestinale ed è efficace contro 800 tipi di batteri e 100 varietà di funghi. In genere i trattamenti anticandida si devono protrarre per 2-3 mesi per avere risultati stabili.
TEA TREE OIL
Il Tea Tree Oil è un olio essenziale che si estrae dalla Melaleuca Alternifolia (fam. Myrtaceae, come l’eucalipto) ed è originario dell’Australia. L’olio essenziale di Tea Tree Oil è costituito prevalentemente da a-terpineolo ed è utilizzato come disinfettante, antimicrobico in cosmetici, dentifrici, e preparazioni farmaceutiche, antifungino(Stafilococcus aureus, Escherichia coli, Proteus spp., Pseudomonas aeruginosa, Candida Albicans) ed ha proprietà antisettiche. E’ usato per il trattamento di infezioni vaginali, punture di insetti, scottature, irritazioni cutanee, ulcere del cavo orale, gengiviti ed herpes.
AGLIO
L’aglio è un antibiotico naturale e ha numerose virtù terapeutiche: proprietà antifungine, proprietà antibatteriche ed antisettiche. Quello secco sveglia l’appetito, riattiva i villi intestinali ed è un ottimo antiparassitario. In commercio esistono delle capsule adatte a questo scopo, consigliate a chi non sopporta il gusto o l’odore tipici dell’aglio.
TIMO E ORIGANO
Sono tra gli oli essenziali con il più ampio spettro d’azione: azione antibatterica, antimicotica, antivirale, antiparassitaria. Danno ottimi risultati anche nelle vaginiti micotiche.
Per contrastare la candida è importante anche assumere fermenti lattici (Lactobacillus acidophilus, Bifidumbacterium bifidum, Bifidumbacterium longum, Bifidumbacterium infantis, Lactobacillus sporogenes) regolarmente, o per via orale o per via vaginale, sotto forma di ovuli, per almeno 2 settimane.: in tal modo si migliora anche la risposta immunitaria.
Alcuni medici consigliano di mangiare uno yogurt bianco al giorno, magro o intero, ma senza l’aggiunta di zuccheri o conservanti. Gli yogurt alla frutta sono da evitare assolutamente. Supposte d'Aglio
SUPPOSTE D'AGLIO
Veloci da fare, di facile uso e molto efficaci le supposte d'aglio sono il rimedio preferito di molte donne.
Ecco le modalita’ per preparare la supposta d’Aglio:
- Sbucciate l'aglio (alcuni che ritengono che non si deve rompere o perforare l'aglio dato che l'olio puo' causare bruciore nella vagina, altri ritengono che tale precauzione non sia necessaria, ma anzi che l'aglio deve essere perforato o rotto in modo da permettere all'olio di fuori uscire).
- Avvolgete l’aglio con un pezzetto sottile di garza, piegate la garza in due, attorcigliatela e formate una coda.  Sembrera' un tampone di garza con una codina.
- Inserite la supposta bene all'interno della cavita' vaginale. Per un piu' facile inserimento potete applicare sulla garza dell'olio. Inserite una supposta ogni 3-5 ore, rimuovendo prima la supposta vecchia. Ripetete questo processo per 3-5 giorni fino a quando l'infezione sara' sparita.


rimedi omeopatici e oligoterapici
- La candida dà bruciore e prurito vulvare? L'oligoelemento giusto è il Litio, che alza la soglia di tollerabilità al disagio e ne riduce la forte componente psicogena. Può essere utile talvolta abbinare al Litio anche Zinco-Rame (una dose a giorni alterni), che regolarizza l'asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, ma  che può risultare un buon supporto per risolvere il malessere.
- Se sono presenti perdite si può ricorrere a una cura omeopatica mirata osservando il colore e la consistenza delle secrezioni. I rimedi omeopatici vanno assunti sempre alla 5CH, 5 granuli 3 volte al giorno fino al completo miglioramento dei sintomi.
- Albumina si usa se la leucorrea è abbondante, mucosa e con prurito.
- Arsenicum album è il rimedio naturale giusto se la candida si manifesta con secrezioni abbondanti e maleodoranti e se il bruciore si attenua con semicupi tiepidi o caldi.
- Graphities è ottimo se la leucorrea è più abbondante la mattina, specie prima delle mestruazioni.

TEST per l'auto - diagnosi della candidosi

Anamnesi (se la risposta è affermativa assegnarsi il punteggio segnato a fianco)

1 - Ha assunto tetraciclina o altri antibiotici per più di un mese allo scopo di curare l'acne ? (25 punti)
2 - Ha già assunto, anche se una sola volta, un antibiotico ad ampio spettro per curare un disturbo urinario, ginecologico, respiratorio 0 di altra natura per almeno 2 mesi, o per perio­di più brevi, ma più di volte in un anno ? (20 punti)
3 - Ha già assunto un antibiotico ad ampio spet­tro, anche se una sola volta in vita sua ? (6 punti)
4-  In un qualunque periodo della sua vita, le è capitato di soffrire a causa di una prostatite persistente, di una vaginite o di un'altra affezione dell'apparato genito-urinario ? (25 punti)
5 -  È già rimasta incinta una volta ? (3 punti)
6 - È rimasta incinta due o più volte ? (5 punti)
7 - Ha assunto la pillola anticoncezionale per un periodo compreso fra i 6 mesi e i 2 anni ? (8 punti)
8 - Ha assunto la pillola anticoncezionale per un periodo superiore ai 2 anni ? (15 punti)
9 - Ha assunto cortisone per un periodo inferiore ai 15 giorni ? (6 punti)
10 - Ha assunto cortisone per un periodo superio­re ai 15 giorni ? (15 punti)
11 - Gli odori intensi, i profumi, gli insetticidi le causano reazioni deboli ? (5 punti)
12 - Gli odori intensi, i profumi, gli insetticidi le causano reazioni forti ? (20 punti)
13 - I suoi sintomi si accentuano se il clima é umido o con l'umidità di certi ambienti ? (20 punti)
14 - Soffre o ha già sofferto di micosi ungueale o interdigitale ? (20 punti)
15 - Avverte spesso il bisogno di consumare zucchero ? (10 punti)
16 - Avverte spesso il bisogno di consumare pane ? (10 punti)
17 - Avverte spesso il bisogno di bere alcolici ? (10 punti)
18 - La disturba il fumo del tabacco ? (10 punti)

Sintomi principali
Se presentate uno o più fra i sintomi elencati nella tabella successiva, segnate accanto al sintomo in questione:
. 3 punti se il sintomo è sporadico o di lieve entità
. 6 punti se il sintomo è frequente o accentuato
. 9 punti se il sintomo è intenso e alienante

1 Stanchezza
2 Senso di spossatezza
3 Scarsa memoria
4 Svagatezza
5 Depressione
6 Sensazione di intorpidimento, formicolo, bruciori
7 Dolori muscolari
8 Debolezza muscolare o paralisi
9 Dolori e/o gonfiore alle articolazioni
10 Dolori addominali
11 Stipsi cronica
12 Diarrea
13 Gonfiori
14 Perdite bianche, leucorrea
15 Bruciori e prurito vaginale
16 Prostatite
17 Impotenza
18 Calo o perdita della libido
19 Endometriosi
20 Dismenorrea, mestruazioni dolorose e irregolari
21 Sindrome premestruale, tensione mammaria prima delle mestruazioni
22 Macchioline nere davanti agli occhi
23 Appannamento della vista

Altri sintomi
Se presentate uno o più fra i sintomi elencati nella tabella successiva segnate accanto al sintomo in questione:
. 1 punti se il sintomo è sporadico o di lieve entità
. 2 punti se il sintomo è frequente o accentuato
. 3 punti se il sintomo è intenso e alienante

1 Sonnolenza
2 Irritabilità o paura
3 Mancanza di coordinazione
4 Difficoltà a concentrarsi
5 Umore instabile
6 Mal di testa
7 Perdita dell'equilibrio, vertigini
8 Senso di pressione contro le orecchie
9 Prurito (bisogno di grattarsi la schiena ...)
10 Eruzioni (orticaria, eczema, ragadi, pitiriasi semplice ...)
11 Bruciori nella regione cardiaca
12 Indigestione
13 Eruttazione, gas intestinali
14 Muco nelle feci
15 Emorroidi
16 Secchezza delle fauci
17 Eruzioni o afte all'interno della bocca
18 Alitosi
19 Artrite e/o gonfiore articolare
20 Congestione nasale, scoli nasali
21 Scolo nasale posteriore
22 Prurito al naso
23 Labbra secche e indolenzite
24 Tosse
25 Dolore o senso di costrizione alla regione tora­cica
26 Respiro corto o sibilante
27 Minzione frequente e urgente
28 Bruciore durante la minzione
29 Indebolimento della vista
30 Bruciore agli occhi e/o lacrimazione
31 Otiti frequenti, cerume abbondante
32 Otalgia o sordità

Come valutare i risultati del test
Il punteggio totale ottenuto consente di orientare la dia­gnosi verso un'eventuale candidosi cronica:
- I sintomi presentati dal soggetto sono sicuramente correlati alla candidosi cronica se il punteggio otte­nuto è pari ad almeno 180 per la donna e 140 per il maschio.
La probabilità che vi sia una candidosi cronica è molto elevata quando il punteggio ottenuto è pari ad almeno 120 per la donna e 90 per il maschio.
- È probabile che vi sia una candidosi cronica quando il punteggio ottenuto è pari ad almeno 60 per la donna e 40 per il maschio.

Se il punteggia è inferiore a 60 per la donna e a 40 per il maschio, i disturbi accusati non dovrebbero essere associati alla candidosi.
Tratto da: scienzamarcia.blogspot.com/

MI piace aggiungere questo bell'articolo:

"quel dolore che parte dalla mente"

PSICOSOMATICA La sfera ginecologica, legata al sesso e alla riproduzione, è carica di significati. Per questo, è importante integrare medicina e cura del profondo
di P. Tamarozzi 
È un medico che si fa i fatti tuoi. Che di ogni sintomo vuole sapere da dove arriva e cosa c'è dietro, oltre, intorno. Sono sempre di più i ginecologi che riconoscono la validità di un approccio globale, psicosomatico, ai disturbi femminili. "Di fronte a una paziente che soffre, lo specialista deve imparare a chiedersi qual è il significato del dolore, perché molto forti sono le valenze emotive e affettive in ambito ginecologico", spiega Emilio Piccione, ordinario di Ginecologia e ostetricia all'Università di Roma Tor Vergata e presidente della Sipgo (Società italiana per la psicosomatica in ginecologia e ostetricia). "Non a caso, spesso la donna, anche una volta "guarita", è insoddisfatta: evidentemente, oltre al desiderio di star bene, c'era un'altra richiesta sotterranea che il ginecologo non ha saputo intuire". A volte anche perché la paziente non ha il coraggio di esprimere la domanda, o addirittura perché essa rimane nella parte più profonda e inconscia della psiche. Può essere un nodo irrisolto sulla femminilità, sul rapporto con se stessa e con gli altri. "Dal 12 al 14% delle donne soffre di dolore pelvico cronico, cioè di un fastidioso e ricorrente mal di pancia. Il 25-35% delle laparoscopie, nonché il 10-15% delle isterectomie, vengono eseguite per questo motivo", continua Piccione. "Però, nella metà dei casi, i dolori sono sine causa, cioè non hanno nessuna causa organica. Ciò significa che il sintomo è un grido d'allarme, una richiesta d'aiuto di altro tipo". Che, magari, si ripete prima di ogni mestruazione, e che talora conduce a una snervante odissea di esami su esami senza che si trovi un rimedio, fino ad approdare, a volte, a soluzioni anche drastiche, come quelle chirurgiche. Soprattutto se si parla di sindrome pre-mestruale, bisognerebbe prendere in considerazione anche il contesto familiare in cui la donna è cresciuta. "L'energia del dolore può essere stata trasmessa dalla madre", afferma Stefania Piloni, ginecologa omeopata e responsabile dell'ambulatorio di Medicina naturale per la donna all'ospedale San Raffaele Resnati di Milano. "Può accadere che la paziente serbi il ricordo di una mamma che, a ogni mestruazione, si chiudeva in camera al buio, a soffrire. Allora, quella memoria può entrare a far parte dello "schema corporeo", cioè dell'immagine che la figlia ha di se stessa. E il ciclo, essere associato automaticamente al dolore". "Se il dolore è il segnale di un disagio, per guarire non basta sopprimerlo con i farmaci", continua Piloni. "Sarebbe come buttare via la lampadina quando lampeggia una luce sul cruscotto dell'auto. Per esempio, se c'è una vaginite da candida che magari si ripresenta tutti i mesi, bisogna studiare l'alimentazione e lo stile di vita della paziente. Forse la candidosi è legata a problemi intestinali dovuti a una dieta sbagliata, o a stress, o, ancora, al recente cambiamento di partner". Per i ginecologi che aderiscono a questo orientamento non esistono malattie da bollare come psicosomatiche, quasi fossero un'invenzione della paziente. Esiste invece un approccio psicosomatico, cioè un atteggiamento, un ascolto, un modo di lavorare che può essere d'aiuto per molte patologie, soprattutto se croniche e ricorrenti. "La visita psicosomatica è a 360 gradi", spiega Cristina Maggioni, ricercatrice presso la I Clinica ostetrico-ginecologica dell'Università degli Studi di Milano e docente di Psicosomatica all'Università di Parigi VII. "Alle donne che vengono da me, poniamo, per un prurito vaginale, io chiedo di raccontare il loro romanzo familiare e le loro emozioni. Certo, prescrivo anche tutti gli esami che occorrono, ma poi si va ben oltre. Per esempio, se scopro che una paziente ha il mestruo irregolare e soffre di insonnia, io non dico: l'insonnia non mi interessa, esula dal mio campo d'azione. Infatti, essa può influire sugli equilibri ormonali, determinando l'irregolarità del ciclo". È vero, d'altra parte, che non tutte le malattie devono per forza rimandare a un significato nascosto nella psiche o nella storia personale, e che molto spesso, passato il dolore passa tutto. Ma è anche vero che la sfera genitale, legata alla sessualità e alla riproduzione, è investita di un forte valore emotivo e simbolico. Questo è evidente soprattutto in alcuni momenti delicati dell'esistenza, come l'inizio della vita sessuale. "Durante l'adolescenza, si passa da una sessualità fantasticata a una sessualità vissuta", dice Raffaella Maiorino, ginecologa e docente di Endocrinologia ginecologica all'Università di Bari. "Dalla fase autoerotica si va verso la ricerca di un partner, spesso con una carica di aspettativa molto forte, che viene poi disillusa dalla realtà di un incontro tra due inesperienze. A volte, se i primi rapporti sono molto deludenti, possono subentrare disturbi di natura sessuale, come la dispareunia (dolore durante la penetrazione) o anorgasmia. Ecco perché sarebbe importante, già a scuola, fare educazione sessuale in modo completamente diverso. Non basta insegnare la fisiologia del sesso, che si trova tranquillamente sui libri. Bisognerebbe spiegare le implicazioni emotive e affettive della sessualità". In quest'ottica, diventa fondamentale anche la qualità della prima visita ginecologica: "Oltre a un metodo contraccettivo, le adolescenti vogliono essere rassicurate sulla loro femminilità e "normalità" di donne. Però quasi mai esplicitano queste domande: solo un ginecologo con una buona formazione psicologica può intuirle". Un'altra fase molto delicata è la gravidanza, non a caso, al centro dell'attenzione dei ginecologi psicosomatici. "Non basta un test positivo per fare di ogni donna una madre", osserva Maggioni. "Il percorso è diverso per ognuna. Assieme al bambino, deve "nascere" anche la mamma, il che non è sempre un'acquisizione immediata. Le visite di ostetricia psicosomatica tengono conto delle paure e dei dubbi delle donne gravide senza colpevolizzarle, ma aiutandole nel loro cammino verso un parto sereno. È anche un modo per prevenire la depressione post-partum". La fase che segue la nascita va attentamente monitorata, come evidenzia uno studio della Clinica Mangiagalli di Milano in collaborazione con l'Università Cattolica. "Da un'indagine preliminare", sostiene Maggioni, "compiuta però su poche pazienti, era emerso che ben il 40% delle puerpere aveva sintomi di Ptsd", ovvero il disturbo post-traumatico da stress. Si tratta delle conseguenze, fisiche e psicologiche, spesso abbastanza serie, di avvenimenti percepiti come rischiosi per la propria vita o quella di una persona cara. Finora la Ptsd era stata vista soprattutto su persone vittime di gravi incidenti o violenze sessuali, oppure sui reduci di guerra; oggi si scopre che anche lo stress da parto può indurla. "Adesso", prosegue Maggioni, "stiamo radunando i dati di una ricerca su mille donne, che ci darà un quadro più definito della reale percezione del parto. Alle neo-mamme sono stati proposti tre questionari - uno prima della nascita, uno subito dopo e un terzo a distanza di tre mesi - che vogliono evidenziare le sensazioni rispetto al supporto ricevuto da ospedale, famiglia e partner". Ma quali sono i sintomi della Ptsd, finora quasi mai associata alla nascita di un figlio? Secondo il DSM IV, il manuale diagnostico che è un po' la Bibbia degli psichiatri americani, sono: ipereccitabilità, insonnia, memorie intrusive riguardanti il parto e rivissute come scioccanti, comportamenti di evitamento (come cambiare discorso bruscamente se si parla di nascite), alterazioni della stato psicologico, scarso interesse per le solite cose. "È chiaro che non si tratta di quella lieve depressione post-partum che colpisce dal 50 all'80% delle donne, e che dura 24-48 ore dopo la nascita", conclude Maggioni. "La Ptsd implica la sensazione che il parto non possa essere vero, che non sia realmente successo. E anche solo il ricordo è talmente terribile che si cerca di rimuoverlo con ogni mezzo, e non si vuole dormire per non sognarlo. Ma solo se i sintomi superano i tre mesi si può parlare di Ptsd". Un ginecologo più disposto all'ascolto può risultare utile anche per le coppie che rincorrono ossessivamente un figlio. "Alcuni coniugi mi dicono: se il bambino non arriva, non avremo più nulla da dirci", racconta Mario Peroni, presidente della Scuola multidisciplinare di formazione aggiornamento e qualificazione in fisiopatologia del tratto genitale di Ascoli Piceno. "Si tratta di relazioni spesso caratterizzate da una grave ansia, in cui le donne magari non riescono più a raggiungere l'orgasmo, tutte prese dalla tensione verso la maternità. Ma non sanno che le contrazioni orgasmiche aiutano tantissimo gli spermatozoi ad arrivare all'ovocita. Per questo, a coppie così servirebbe un buon counseling". Ma quando il ginecologo ha intuito che, dietro al sintomo, si cela un "lamento interiore", come deve agire? "È difficile generalizzare: quando si parla di psicosomatica le soluzioni sono sempre altamente individualizzate", conclude Maggioni. "Il primo passo, comunque, è, come nella ginecologia tradizionale, alleviare il dolore. Poi, nei casi più problematici, ci si può rivolgere a uno psicoterapeuta, ma solo se la donna ne riconosce l'esigenza". Secondo Sylvain Mimoun, direttore dell'Unità di ricerca di ginecologia psicosomatica dell'Università di Parigi VII, struttura pioniera nel settore, le terapie possibili sono varie: sta alla sensibilità del ginecologo scegliere quella giusta, o combinarne più di una. "Tutti i farmaci che si usano in ginecologia sono molto utili", afferma nel suo Trattato di ginecologia ostetricia psicosomatica (FrancoAngeli). "Ma anche gli psicofarmaci possono aiutare a sbloccare una situazione. Poi vengono utilizzati diversi metodi psicocorporei: il rilassamento, la ginnastica dolce, la rieducazione perineale che viene praticata con l'aiuto di un kinesiterapeuta (o di un'ostetrica) per alleviare l'incontinenza post parto o le difficoltà sessuali. Infine c'è la psicoterapia, e anche qui la scelta è vasta: quella di sostegno, la terapia comportamentale, la psicanalisi". Ma il cammino può finire solo in apparenza. Perché, anche quando tutti i sintomi sono spariti, può restare un'ultima insidiosa barriera: la non voglia di guarire. Per il medico è scontato che il paziente desideri davvero tornare a sentirsi sano, ma non sempre è così: a volte la malattia è funzionale per vari motivi. Magari copre un disagio che, altrimenti, sarebbe devastante. "La guarigione non è realmente accettata come tale", spiega ancora Mimoun nel libro, "se non viene ristabilita la continuità tra il "prima" e il "dopo" la malattia. La paziente, con l'aiuto del medico, deve elaborare la guarigione, un po' come per un lutto".



7 commenti:

  1. per scelta non pubblico commenti pubblicitari o con finalità meramente commerciali. Non è lo scopo del mio blog. Sono una naturopata, non una commerciante e, solitamente, propongo rimedi già provati da me o da persone delle quali mi fido. Ovviamente pubblico commenti che possono essere utili e che, in qualche modo, condivido.
    Grazie per la comprensione

    RispondiElimina
  2. utile integrare con l'oligoelemento "rame-oro-argento" tre fiale al giorno in fase acuta. una per il mantenimento (fare un ciclo di almeno un mese)

    RispondiElimina
  3. Salve, una domandina sul trattamento contro la candida con l'aglio. Allora, siccome di sicuro ho trasmesso la candida al mio ragazzo, lui che trattamento dovrebbe fare, visto che io voglio fare quello con l'aglio? Magari nel frattempo potrebbe assumere i Diflucan? Vi sarei gratta per una risposta, Grazie.

    RispondiElimina
  4. Salve. Non sono un medico. Solo il ginecologo o il medico di base può consigliare e prescrivere il Diflucan. SE il suo ragazzo lo usa non necessita di alòtre terapie naturali o non, al momento. Ovviamente, trattandosi lei con rimedi naturali, i suoi tempi di cura saranno più lunghi rispetto a quelli del suo compagno. Usi, pertanto, il preservativo per eventuali rapporti sessuali fino a completa guarigione e si rivolga, comunque al ginecologo per fare la visita ed il tampone.
    Entrambi dovreste prendere i fermenti lattici. Buona serata

    RispondiElimina
  5. Grazie mille per la veloce risposta. Purtroppo non mi fido più degli ginecologi, in quanto ne ho cambiati tanti, e nessuno mi ha dato una soluzione reale per far sparire la CANDIDA. Quindi preferisco fare da me, visto che i dottori non sono riusciti ad aiutarmi. Buona giornata

    RispondiElimina
  6. Anch'io dopo varie ricadute per candida mi ero scoraggiata e stufata dei dottori. E ho cercato soluzioni alternative e serie. E in questa ricerca ho trovato la soluzione giusta per le ricadute da candida che avevo. Nel mio caso si è trattato di cambiare alcuni comportamenti nelle mie abitudini quotidiane: di ridurre l'assunzione di zuccheri(meno biscotti a colazione, meno cucchiaini di zucchero nel caffè e nel tea, la brioche con la marmellata solo 1 volta alla settimana) e di cambiare intimo. Non ho più messo mutande colorate o sintetiche o pizzi ma ho usato solo mutandine in fibroina di seta con antimicrobico comprate direttamente dall'azienda italiana che le produce. Inoltre ho smesso di mettere pantaloni stretti stretti per intere giornate perchè ho capito che mi irritavano le parti intime. Da quando mi comporto così sto bene e non ho più avuto ricadute di candida.

    RispondiElimina
  7. io sto usando il tea tree oil e pare sia molto efficace,premetto ke faccio un'alimentazione sanissima e nn so cm mi sia venuta,evidentemente anke un po' si stress ha influito ad attaccarmi,l'aglio lo volevo provare ma preferisco ingerirlo crudo,in bocca al lupo a tutte

    RispondiElimina