Le ragadi sono delle piccole fissurazioni, dei taglietti, della cute o delle mucose; le localizzazioni più frequenti sono le mani, gli angoli della bocca e del naso e soprattutto la mucosa anale.
Le cause sono in genere sia di tipo locale, come la suzione del neonato nelle ragadi del capezzolo durante l'allattamento, oppure generali, come stati infiammatori dell'intestino nelle ragadi anali.
Bruciore e dolori, soprattutto con il contatto, sono i sintomi più frequenti; in molti casi è presente sanguinamento, soprattutto a livello anale.
Le cause più frequenti sono stati infiammatori della cute provocati da contatto con sostanze o a sbalzi di temperatura e, per le ragadi anali, stati infiammatori dell'intestino dovuti in genere ad errori alimentari.
Trattiamo qui di seguito delle ragadi al seno e di quelle anali.
Ragadi al senoSono ulcerazioni che si producono sul capezzolo, con una certa frequenza, nel periodo dell'allattamento.
Omeopatia:Belladonna 5 CH: 4-5 granuli più volte al giorno, il seno è arrossato, emana calore a distanza ed è gonfio, duro e molto dolente. Può essere presente febbre.
Phytolacca 5 CH: 5 granuli 3 volte al giorno, si usa quando il seno, con ragadi, è indurito moltissimo e si avvertono quasi dei noduli nel suo interno. Quando il bambino succhia il latte, i dolori si espandono a tutto il corpo.
Silicea 5 CH: 5 granuli 2 volte al giorno, il bambino rifiuta il latte; il dolore al capezzolo c'è solo mentre il bambino succhia. Le mammelle sono gonfie e sensibili al tatto.
Agaricus 5 CH: 5 granuli 2 volte al giorno, il seno è rosso e dolente, i dolori sono come di aghi locali.
Le cause sono in genere sia di tipo locale, come la suzione del neonato nelle ragadi del capezzolo durante l'allattamento, oppure generali, come stati infiammatori dell'intestino nelle ragadi anali.
Bruciore e dolori, soprattutto con il contatto, sono i sintomi più frequenti; in molti casi è presente sanguinamento, soprattutto a livello anale.
Le cause più frequenti sono stati infiammatori della cute provocati da contatto con sostanze o a sbalzi di temperatura e, per le ragadi anali, stati infiammatori dell'intestino dovuti in genere ad errori alimentari.
Trattiamo qui di seguito delle ragadi al seno e di quelle anali.
Ragadi al senoSono ulcerazioni che si producono sul capezzolo, con una certa frequenza, nel periodo dell'allattamento.
Omeopatia:Belladonna 5 CH: 4-5 granuli più volte al giorno, il seno è arrossato, emana calore a distanza ed è gonfio, duro e molto dolente. Può essere presente febbre.
Phytolacca 5 CH: 5 granuli 3 volte al giorno, si usa quando il seno, con ragadi, è indurito moltissimo e si avvertono quasi dei noduli nel suo interno. Quando il bambino succhia il latte, i dolori si espandono a tutto il corpo.
Silicea 5 CH: 5 granuli 2 volte al giorno, il bambino rifiuta il latte; il dolore al capezzolo c'è solo mentre il bambino succhia. Le mammelle sono gonfie e sensibili al tatto.
Agaricus 5 CH: 5 granuli 2 volte al giorno, il seno è rosso e dolente, i dolori sono come di aghi locali.
Fitoterapia e drenaggi:Arnica TM e Calendula TM possono essere usate per spennellature locali, con risultati che a volte si possono definire sorprendenti. Secondo la reattività individuale i due stessi rimedi si possono usare anche in crema o in pomata.
In presenza di mastite seguire i consigli relativi all'ascesso sottoriportati, oltre a tenere asciugamani caldi sul senoe, ovviamente, consultare il medico.
L'ascesso è una raccolta i materiale infetto, quindi batteri e cellule di difesa in sfaldamento, che si può formare ovunque si creino condizioni ideali per dare inizio a un'infezione localizzata e circoscritta.
Di solito l'ascesso inizia con una fase infiammatoria, laddove il germe, superate le barriere difensive naturali, come la pelle o le mucose, richiama le cellule di difesa.
Se il processo non si arresta in questa fase, inizia la fase suppurativa, con la formazione di pus. Gli ascessi, nella maggior parte dei casi, sono dovuti a penetrazione accidentale di germi dall'esterno, come succede per esempio negli ascessi glutei a seguito di iniezioni o per piccole ferite non ben disinfettate.
Omeopatia:Nella fase iniziale di una raccolta ascessuale, cioè di una raccolta di pus, si sceglierà il rimedio tra Hepar sulfur, Pyrogenium, e Mercurius solubilis; in seguito invece si concluderà con Silicea.
Hepar sulfur 30 CH: 3 granuli due volte al giorno: quando le regioni interessate sono estremamente dolenti, ipersensibili al tatto e al freddo; questa diluizione del prodotto tende a frenare il processo di suppurazione, mentre in presenza di una raccolta esterna, ben visibile, e di cui si prevede il drenaggio, si potrà utilizzare la diluizione 5 CH che stimola invece la produzione del pus. La 5 CH è assolutamente da evitare quando la raccolta non è drenabile, perché in quel caso si rischia la rottura dell'ascesso in cavità o zone diverse.
Pyrogenium 5 CH: 3 granuli due volte al giorno: ha attività di inibizione sullo sviluppo di pus, e può essere ben usato, anche in associazione ad altri rimedi per questo scopo; è utilissimo anche in stati settici generali con febbre, agitazione e discordanza tra frequenza del polso e temperatura.
Mercurius solubilis 7 CH: 3 granuli due o tre volte al giorno: va usato quando sono presenti i segni generali del rimedio, cioè peggioramento notturno, intensa salivazione e lingua bianca patinosa con alito cattivo; come per Hepar sulfur, se si sospetta la possibile espansione della cavità dell'ascesso in zone non definite, va utilizzato preferibilmente alla diluizione 15 o 30 CH.
Lachesis 9 CH: 5 granuli ogni 5-6 ore: va utilizzato solo quando insorgono dei dolori acuti e violenti in seguito all'arresto di una secrezione, come potrebbe essere la scomparsa improvvisa di uno scolo di pus; si prosegue a prenderlo fino alla ricomparsa della secrezione.
Nel caso di gonfiore caldo della zona circostante l'ascesso, si assocerà Apis 5 CH, prendendone 3 granuli ogni ora.
Qualora invece si verifichi una infiammazione lungo i vasi linfatici che si dipartono dalla zona dell' ascesso, cioè si presenti una linfangite, andrà associata ogni ora l'assunzione di tre granuli di Rana bufo 5 CH.
Ogni volta che si avrà la risoluzione dell'ascesso, sia per drenaggio chirurgico che per terapia medica, andrà immediatamente presa della Silicea 15 CH, nella misura di 5 granuli per due volte al giorno; Silicea è infatti il rimedio della cicatrizzazione dopo processi settici, e può anzi essere usata per lunghi periodi in caso di suppurazioni croniche (fistole ossee, anali ecc.).
Oligoelementi:Va usato il Rame, assumendone una dose ogni 12 ore fino a risoluzione dell' ascesso oppure utilizzare la associazione Manganese Rame Zinco, allo stesso dosaggio.
Fitoterapia e drenaggi:
Per via orale è consigliabile assumere Ribes nigrum 1D macerato glicerinato, per stimolare le difese organiche: se ne prendono 30-40 gocce due volte al giorno.
In tutte le forme ascessuali è di estrema importanza l'uso di un antibiotico e antifungino naturale come l'Olio essenziale di Melaleuca.
Vitaminoterapia e integrazione alimentare:Servono alti dosaggi di Vitamina C e di Bioflavonoidi, nell'ordine dei 4-5 grammi al giorno dell'uno e dell'altro . Si può integrare l'alimentazione con Propoli, prendendone almeno 10 gocce tre volte al giorno della diluizione alcolica al 20%. Si possono fare inoltre delle spennellature locali di Propoli, per più volte al giorno (ad esempio in un ascesso dentale).
La medicina popolarePer fare maturare un ascesso ci sono diversi metodi: tra i più comuni si propone l'immersione della parte in acqua calda e candeggina per 10 minuti, 2-3 volte al giorno (10 gocce per un bicchiere d'acqua); si può versare direttamente sull'ascesso ancora chiuso, ad esempio un patereccio intorno a un dito, della cera calda, direttamente da una candela accesa, e lasciare per qualche ora in sede la pellicola di cera che si forma; si possono fare dei cataplasmi caldi di farina di lino da applicare sulla parte malata e infine si possono fare dei cataplasmi misti di cavolo-verza e cipolla triturati, in parti uguali, sempre da applicare per qualche ora sulla parte.
Di solito l'ascesso inizia con una fase infiammatoria, laddove il germe, superate le barriere difensive naturali, come la pelle o le mucose, richiama le cellule di difesa.
Se il processo non si arresta in questa fase, inizia la fase suppurativa, con la formazione di pus. Gli ascessi, nella maggior parte dei casi, sono dovuti a penetrazione accidentale di germi dall'esterno, come succede per esempio negli ascessi glutei a seguito di iniezioni o per piccole ferite non ben disinfettate.
Omeopatia:Nella fase iniziale di una raccolta ascessuale, cioè di una raccolta di pus, si sceglierà il rimedio tra Hepar sulfur, Pyrogenium, e Mercurius solubilis; in seguito invece si concluderà con Silicea.
Hepar sulfur 30 CH: 3 granuli due volte al giorno: quando le regioni interessate sono estremamente dolenti, ipersensibili al tatto e al freddo; questa diluizione del prodotto tende a frenare il processo di suppurazione, mentre in presenza di una raccolta esterna, ben visibile, e di cui si prevede il drenaggio, si potrà utilizzare la diluizione 5 CH che stimola invece la produzione del pus. La 5 CH è assolutamente da evitare quando la raccolta non è drenabile, perché in quel caso si rischia la rottura dell'ascesso in cavità o zone diverse.
Pyrogenium 5 CH: 3 granuli due volte al giorno: ha attività di inibizione sullo sviluppo di pus, e può essere ben usato, anche in associazione ad altri rimedi per questo scopo; è utilissimo anche in stati settici generali con febbre, agitazione e discordanza tra frequenza del polso e temperatura.
Mercurius solubilis 7 CH: 3 granuli due o tre volte al giorno: va usato quando sono presenti i segni generali del rimedio, cioè peggioramento notturno, intensa salivazione e lingua bianca patinosa con alito cattivo; come per Hepar sulfur, se si sospetta la possibile espansione della cavità dell'ascesso in zone non definite, va utilizzato preferibilmente alla diluizione 15 o 30 CH.
Lachesis 9 CH: 5 granuli ogni 5-6 ore: va utilizzato solo quando insorgono dei dolori acuti e violenti in seguito all'arresto di una secrezione, come potrebbe essere la scomparsa improvvisa di uno scolo di pus; si prosegue a prenderlo fino alla ricomparsa della secrezione.
Nel caso di gonfiore caldo della zona circostante l'ascesso, si assocerà Apis 5 CH, prendendone 3 granuli ogni ora.
Qualora invece si verifichi una infiammazione lungo i vasi linfatici che si dipartono dalla zona dell' ascesso, cioè si presenti una linfangite, andrà associata ogni ora l'assunzione di tre granuli di Rana bufo 5 CH.
Ogni volta che si avrà la risoluzione dell'ascesso, sia per drenaggio chirurgico che per terapia medica, andrà immediatamente presa della Silicea 15 CH, nella misura di 5 granuli per due volte al giorno; Silicea è infatti il rimedio della cicatrizzazione dopo processi settici, e può anzi essere usata per lunghi periodi in caso di suppurazioni croniche (fistole ossee, anali ecc.).
Oligoelementi:Va usato il Rame, assumendone una dose ogni 12 ore fino a risoluzione dell' ascesso oppure utilizzare la associazione Manganese Rame Zinco, allo stesso dosaggio.
Fitoterapia e drenaggi:
Per via orale è consigliabile assumere Ribes nigrum 1D macerato glicerinato, per stimolare le difese organiche: se ne prendono 30-40 gocce due volte al giorno.
In tutte le forme ascessuali è di estrema importanza l'uso di un antibiotico e antifungino naturale come l'Olio essenziale di Melaleuca.
Vitaminoterapia e integrazione alimentare:Servono alti dosaggi di Vitamina C e di Bioflavonoidi, nell'ordine dei 4-5 grammi al giorno dell'uno e dell'altro . Si può integrare l'alimentazione con Propoli, prendendone almeno 10 gocce tre volte al giorno della diluizione alcolica al 20%. Si possono fare inoltre delle spennellature locali di Propoli, per più volte al giorno (ad esempio in un ascesso dentale).
La medicina popolarePer fare maturare un ascesso ci sono diversi metodi: tra i più comuni si propone l'immersione della parte in acqua calda e candeggina per 10 minuti, 2-3 volte al giorno (10 gocce per un bicchiere d'acqua); si può versare direttamente sull'ascesso ancora chiuso, ad esempio un patereccio intorno a un dito, della cera calda, direttamente da una candela accesa, e lasciare per qualche ora in sede la pellicola di cera che si forma; si possono fare dei cataplasmi caldi di farina di lino da applicare sulla parte malata e infine si possono fare dei cataplasmi misti di cavolo-verza e cipolla triturati, in parti uguali, sempre da applicare per qualche ora sulla parte.
Ragadi analiOltre a tutto quanto è necessario per riequilibrare la funzione intestinale e per riportare le feci alla giusta consistenza è di uso sistematico il rimedio omeopatico Nitricum acidum 7 CH, da assumere nella misura di 4-5 granuli 2 o 3 volte al giorno soprattutto se la ragade è sanguinolenta, con intenso senso di contrattura e di spasmo anale dopo la defecazione.
In persone che ne soffrono abitualmente è efficacissimo l'uso di 1 monodose alla 200 CH, da prendere appena compaiono i primi segnali della ragade.
Localmente si può usare sempre Calendula TM, diluendone 20 gocce in mezzo bicchiere d'acqua e facendo poi dei lavaggi sulla zona indicata.
Fitoterapia e drenaggi:È sempre utile associare Aesculus hyppocastanus 1D macerato glicerinato, alla dose di 40-50 gocce 2 volte al giorno da prendere per bocca; agisce riducendo la congestione venosa in vicinanza dell'ano e quindi l'infiammazione locale.
La medicina popolare
In molte regioni del mondo si utilizzano applicazioni locali di burro e miele miscelati in parti uguali, che favoriscono la cicatrizzazione.
www.eurosalus.com
Le ragadi rendono molto dolorosa la poppata. Tuttavia, usando semplici accorgimenti, è facile prevenirli e curarli.
RispondiElimina- Correggete la posizione di attacco del bambino al seno, che è quasi sempre la causa prima delle ragadi.
- Evitate di usare detergenti specifici o prodotti topici. E' dimostrato che l'uso di detergenti specifici, creme protettive, pomate o garze cicatrizzanti non previene e non cura le ragadi, anzi il loro odore particolare può essere sgradevole per il neonato che quindi rifiuta il seno. è sufficiente lavare il seno con un detergente neutro non profumato prima e dopo la poppata.
- Iniziate la poppata dalla mammella sana, passando all'altra quando il riflesso di eiezione del latte è già iniziato.
- Esponete il seno all'aria per qualche tempo tra una poppata e l'altra. D'estate se possibile esponete il seno al sole, d'inverno può andare bene anche asciugarlo per qualche minuto con il phon.
- Portate delle coppette antiragadi tra una poppata e l'altra, che tengono il capezzolo e l'areola asciutti e separati dai vestiti, protetti da una cupola traforata che permette l'areazione.
- Evitate l'uso dei paracapezzoli, che impediscono al bambino di succhiare correttamente e inibiscono il riflesso che stimola la lattazione
www.gravidanzaonline.it
Decotto di centella per ragadi
RispondiElimina26 giugno 2010 | Autore: LauraB
Le ragadi: un vero tormento che si manifesta con sintomi di bruciore, prurito e sanguinamento che può essere attenuato con lavaggi acquosi di centella asiatica.
Lavaggi o impacchi
Per fare lavaggi o impacchi che calmano ed attenuano i fastidi causati dalle ragadi anche quelle al seno, preparare questo decotto di Centella asiatica:
2 cucchiai rasi di centella – 1/2 litro di acqua.
Versare la centella e l’acqua in un pentolino, mettere sul fuoco a fiamma bassa e far bollire per 10 minuti.
Filtrare il decotto e usarlo freddo o tiepido per lavaggi o impacchi praticati con cotone idrofilo.
Un senso di benessere e sollievo quasi immediato.
Ripetere per più giorni.
Tratto da http://casa.atuttonet.it/benessere-e-salute/decotto-di-centella-per-ragadi.php
Impacchi freddi di argilla da applicare sulla parte per almeno mezz'ora (risciacquare poi accuratamente).Ha un effetto antinfiammatorio e
RispondiEliminacicatrizzante sulla lesione.
CARATTERISTICHE DEI VARI TIPI DI ARGILLA
L'argilla verde è la più impiegata sia per uso esterno sia per uso interno; è ricca di silicio e
soprattutto di magnesio.
L'argilla rossa, dalle qualità astringenti, è composta soprattutto da ossido di ferro.
L'argilla bianca possiede un'alta percentuale di silicio che le conferisce il caratteristico
colore. È molto usata in cosmetica per la preparazione di maschere e creme per la pelle, ma
soprattutto è riconosciuto il suo potere antinfiammatorio.