Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




giovedì 28 ottobre 2010

INTERAZIONI TRA FARMACI E FITOTERAPICI (erbe)

Come già detto più volte, non sempre naturale è sinonimo di "sicuro". Le erbe hanno anche controindicazioni e vanno assunte con cautela evitando, se possibile, il fai-da-te.
In questo post, tratto da un libro scritto da un medico esperto di fitoterapia, si parla dell'interazione tra alcune categorie di farmaci e i rimedi fitoterapici. Ovviamente, caso per caso, occorre parlare con un medico o con un professionista esperto. In linea di massima, in caso di incertezza, sempre meglio togliere che aggiungere...

ANTICOAGULANTI – ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
Il paziente in terapia con anticoagulanti orali, eparina, antiaggreganti piastrinici e/o fibrinolitici non dovrebbe assumere contemporaneamente le piante di seguito elencate, o più precisamente i relativi fitoterapici, se non in caso di effettiva necessità e sotto controllo medico, perché potrebbero manifestarsi interazioni farmacologiche, mediate da vari meccanismi (induzione enzimatica, riduzione dell’assorbimento ecc.) tali da alterare anche l’INR (l'esame che serve a misurare il tempo di coagulazione del sangue è chiamato "attività protrombinica" o "tempo di protrombina" (PT), espresso in percentuale o in secondi. Per le persone in terapia anticoagulante orale si usa spesso un altro parametro più preciso: l'INR. La sigla 'INR' sta per 'International Normalized Ratio' ed esprime un rapporto tra il tempo di coagulazione di un soggetto in terapia ed un PT di controllo, adattato e trasformato in base a standard di riferimento, in modo da minimizzare le differenze di laboratorio. Per fare un esempio, una persona con INR pari a 2 ha un tempo di coagulazione approssimativamente doppio rispetto alla norma. Valori maggiori (e al contrario valori decrescenti di PT) indicano che il sangue è sempre meno coagulato) ed esporre il paziente a rischi emorragici o, al contrario, annullarne l’effetto. Ecco, di seguito, l’elenco:

Agrimonia, achillea, aglio, angelica arcangelica, angelica sinensis, ananas, arnica, arpagofito (artiglio del diavolo), asperula, assa fetida, avena, ballota, basilico, betulla, boldo, borragine, camomilla, camomilla romana, cappuccina, cardamomo, cavolo, carpino, china, cipolla, coclearia, erba medica, erisimo, fucus, ginkgo, ginseng, idraste, ippocastano, iperico, ispaghul, meliloto, mirtillo, mirtillo americano, olmaria, papaia, partenio, peperoncino, pioppo, pompelmo, quassia, salice, salvia officinalis, salvia miltiorrhiza, soia, trifoglio, vischio, zafferano, zenzero.

IN PARTICOLARE, ECCO LE PIANTE CHE PIU’ COMUNEMENTE NE POTENZIANO L’EFFICACIA:
Aglio, angelica sinesi, arpagofito (artiglio del diavolo), carica papaia, ginkgo, mirtillo, pompelmo, salvia miltiorrhiza.
NE RIDUCONO L’EFFICACIA:
Iperico, erba medica, germe di grano, lattuga, cavolo, panax ginseng, sedano, spinaci.

ANTIDIABETICI
Il paziente in terapia con farmaci antidiabetici dovrebbe assumere con cautela le piante seguenti, e in particolare i loro fitoterapici, perché capaci di un effetto ipo o iper-glicemizzante proprio e, quindi, dovrebbero essere sempre prescritte dal medico, in caso di effettiva necessità, e con il monitoraggio della glicemia per un eventuale adattamento posologico. Ecco l’elenco:

Acacia, agrimonia, aglio, acerola, aloe gel, ananas, angelica sinesi, arpagofito (artiglio del diavolo), avena, banaba, bardana, bistorta, camomilla, cannella, capelvenere, cardamomo, carvi, cascara, centella, cipolla, cumino, curcuma, damiana, efedra, enula, erba medica, fagiolo, fucus, funghi immunostimolanti, eleuterococco, eucalipto, fieno greco, galega, gelso, ginepro, ginkgo, ginseng, glucomanno, guar, guggul, iperico, ispaghul, lampone, liquirizia, maggiorana, melaleuca (tea tree), mais, mirra, mirtillo foglie, momordica, noce, noni, olivo, olmaria, opuntia, ortica, papaia, pioppo, pompelmo, salice, salvia, salvia miltiorrhiza, tarassaco, tribulus.

DIGITALICI
Il paziente in terapia con digitale e farmaci ad attività digitalica, per i rischi di interferenza dovrebbe assumere le piante seguenti, e in particolare modo i loro fitoterapici, esclusivamente su prescrizione e sotto controllo medico:

Acacia, agrimonia, altea, amni, ananas, angelica sinesi, arpagofito (artiglio del diavolo), asclepias, avena, biancospino, bistorta, caffeina, camomilla, cardiaca, cascara, citrus aurantium, crespino, diuretici, efedra, eleuterococco, equiseto, fragola, ginseng, iperico, liquirizia, ortosi phon, pervinca, pompelmo, quassia, rauwolfia, ricino, salsapariglia, senna.

ANTIARITMICI
Il paziente in terapia con antiaritmici, per i rischi di interferenza dovrebbe assumere le piante seguenti, e in particolare modo i loro fitoterapici, esclusivamente su prescrizione e sotto controllo medico:

Acacia, altea, arancio amaro, biancospino, agrimonia, ananas, angelica sinesi, arpagofito (artiglio del diavolo), avena, belladonna, bistorta, borragine, caffeina, camomilla, carbone vegetale, cardamomo, carvi, catha, colchico, dulcamara, efedra, eleuterococco, equiseto, escolzia, fava del calabar, ginkgo, ginseng, gramigna, iperico, jaborandi, liquirizia, lobelia, ortica, ortosi phon, passiflora, pepe, peperoncino, perilla, pervinca, pompelmo, quassia, rauwolfia, segale, senna, sinefrina, spino cervino, yohimbee.

IPOTENSIVI
Il paziente in terapia con ipotensivi, per i rischi di interferenza dovrebbe assumere le piante seguenti, e in particolare modo i loro fitoterapici, esclusivamente su prescrizione e sotto controllo medico:

Achillea, alchechengi, altea, aglio, agrimonia, ananas, angelica sinesis, anice, arpagofito (artiglio del diavolo), arancio amaro, assa fetida, betulla, biancospino, bistorta, borragine, boesa pastore, caffè, camomilla, carbone vegetale, cardamomo, cascara, combreto, efedra, eleuterococco, enula, equiseto, fitolacca, fragola, frassino, fumaria, ginepro, ginestra, ginkgo, ginseng, gramigna, iperico, lespedza, liquirizia, lobelia, maca, maggiorana, mirtillo americano, olivo, olmaria, ononide, ortica, ortosi phon, partenio, pepe, peperoncino, perilla, pervinca, piantaggine, pilosella, pioppo, pompelmo, ribes, salice, senna, salsapariglia, sambuco, segale, solidago, spino cervino, spirulina, tarassaco, tribulus, verbena, yohimbee.

CHEMIOTERAPICI
Il paziente in terapia con chemioterapici, per i rischi di interferenza dovrebbe assumere le piante seguenti, e in particolare modo i loro fitoterapici, esclusivamente su prescrizione e sotto controllo medico:

Aglio, agnocasto, agrimonia, aloe, ananas, angelica sinesi, anice, astragalo, avena, basilico, betel, bistorta, caffeina, camomilla, canfora (uso topico), carbone vegetale, cardo mariano, citrus aurantium, combreto, echinacea, efedra, erba medica, fieno greco, gingko, ginseng, iperico, kava-kava, luppolo, maca, pepe (estratto), pompelmo, soia, trifoglio.

PSICOFARMACI
Il paziente in terapia con psicofarmaci o farmaci che comunque agiscono sul SNC, per i rischi di interferenza dovrebbe assumere le piante seguenti, e in particolare modo i loro fitoterapici, esclusivamente su prescrizione e sotto controllo medico:

Asperula, ballotta, belladonna, betulla, biancospino, bistorta, boldo, bosso, caffeina, calamo aromatico, calendula, canfora, camomilla, cardamomo, catha, celidonia, centella, coriandolo, cumino, dulcamara, echinacea, efedra, eleuterococco, enotera, erba mansa, escolzia, fumaria, fava del calabar, gingko, ginseng, iperico, ispaghul, issopo, jaborandi, kava-kava, lattuga, lobelia, luppolo, marrubio, melaleuca, melissa, muira, nepeta, nigella, noce moscata, olmaria, ortica, papavero, passiflora, pepe, peperoncino, piscidia, podofillo, pompelmo, rauwolfia, rosmarino, salice, salvia officinalis, salvia miltiorrhiza, salvia divinorum, sassofrasso, tarassaco, tiglio, valeriana, verbena, vischio, withania, yohimbee, zafferano.

Tratto da:

Fabio Firenzuoli – “Interazioni tra erbe, alimenti e farmaci” – Tecniche nuove

5 commenti:

  1. bisognerebbe specificare il nome delle molecole assunte e per contro i dosaggi delle erbe.

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    1. La ringrazio per il commento. Questo è un blog e non un trattato completo di fitoterapia o altro. Se avesse interesse ad approfondire ho citato il libro dal quale ho estrapolato queste informazioni.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Buonasera, faccio i miei complimenti per la cura e la varietà delle informazioni date, ma non posso che prendere con le pinze ciò che viene detto, mi spiego la mia compagna ha da poco iniziato lo xarelto dopo mesi di seleparina e siccome ha fatto la tracheotomia mia suocera ha letto della erba medicale erisimo...cercando ho notato il vostro articolo, ma oltre a sconsigliare di prenderla per recuperare la voce che non si alza da oltre 1 mese e mezzo dovrei pure sconsigliare di mangiare spezie comuni..mi spiace ma io perdo in fiducia in cio' che viene esposto. Saluti

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    1. Buonasera, grazie per il commento che ha voluto lasciare. Capisco quello che dice. In effetti le interazioni tra farmaci e "naturale" sono tantissime. Questi testi sono tratti dal libro di uno dei massimi esperti in materia, il dr. Fabio Firenzuoli. Personalmente ritengo che sia giusto mettere in guardia dagli effetti nocivi tra l'assunzione, in concomitanza, tra un farmaco ed un integratore naturale. Ovviamente si tratta di indicazioni generali. Per valutare esattamente la propria condizione, occorre rivolgersi ad un esperto di fitoterapia, portando la propria storia clinica ed i farmaci, con dosaggio, assunti. Sono le dosi a fare la differenza. Ci sono controindicazioni assolute, tipo i farmaci anti aggreganti e le piante che fluidificano il sangue, o le alghe e le patologie di ipertiroidismo, per esempio, e ci sono le piante che, per essere "tranquille", seppur controindicate, si assumono a due ore di distanza dal farmaco. Non bisogna esagerare. Uno spray all'erisimo non crea problemi: diverso sarebbe assumere più volte al giorno dosi massicce di tintura madre di erisimo. La camomilla in gravidanza non va bene ma se se ne prende una tazza al giorno, sempre per fare un esempio, non si hanno effetti collaterali. La moderazione, in tutte le cose, è la giusta via per non avere effetti letali p semplicemente fastidiosi. La ringrazio molto per lo spunto che mi ha fornito. Fa bene a dubitare di quanto trova in rete. Questo vale anche per i miei post. Ognuno deve valutare e mettere in pratica quello che ritiene più adatto alla propria persona. Da parte mia, cerco di trasmettere il messaggio che sempre meglio fare attenzione e rivolgersi a professionisti, di persona. Ci sono tante pubblicazioni, tanti professionisti. Il suo approccio mi piace molto. Buona serata

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