I cosiddetti "fiori di Bach" sono dei composti a base di estratti vegetali provenienti da diverse specie di fiori che vengono assunti per "curare" determinati aspetti psicologici del carattere e del comportamento. Per saperne di più sui fiori di Bach, su come si assumono, dove si possono acquistare e a chi rivolgersi per un parere professionale, ecco a voi una completa guida sui fiori di Bach.
Prima di affrontare l’argomento della terapia di Bach dal punto di vista storico e posologico, trovo corretto riflettere sui pro e i contro della cura qui illustrata e sulle obiezioni mosse alla sua efficacia. Come risulterà evidente dalla lettura dei paragrafi successivi, questo tipo di terapia si propone di curare soprattutto malesseri psicologici, disturbi del comportamento e problemi relazionali. Si parla di trattamento di disturbi fisici solo in seconda battuta e solo quando la causa di tali disturbi sia da ricercarsi tra i problemi psicologici del paziente.
Un indiscutibile vantaggio di questa terapia consiste nel fatto che non sono mai stati rilevati effetti collaterali. Proprio da questa caratteristica, però, prende il via una delle obiezioni alla validità della cura che possono essere mosse. Infatti per ottenere veri effetti terapeutici una sostanza o una pratica deve agire sul sistema biologico cui viene applicata: è estremamente improbabile che qualora i rimedi messi a punto da Bach siano in grado di agire a livello biologico, essi abbiano la straordinaria facoltà di andare a modificare esclusivamente ciò che causa la malattia o lo stato d’animo da combattere, senza andare a modificare null’altro nell’organismo. E’ possibile confutare il valore della terapia di cui parliamo anche partendo dalla procedura di preparazione dei rimedi. Come vedremo più dettagliatamente nel paragrafo intitolato “Come ottenere le essenze”, si tratta di una procedura di infusione e diluizione che, anche quando seguita alla lettera dalle case produttrici più serie, consentirebbe la conservazione di quantità minime di principio attivo. Infine l’obiezione più comune chiama in causa l’effetto placebo. Si tratta del benefico effetto di una terapia ottenuto non in virtù della reale azione dei principi attivi sull’organismo ma grazie al positivo condizionamento del paziente, alla sua fiducia nella validità della cura e dunque alla sua predisposizione alla guarigione. Il confronto con un placebo, cioè un finto farmaco somministrato al paziente, viene utilizzato negli studi di medicina tradizionale per valutare la reale efficacia di una terapia. Non si ha notizia di studi simili effettuati sulla terapia di Bach.
I sostenitori del metodo di Edward Bach controbattono a tale obiezione che la somministrazione delle essenze previste dal rimedio ha avuto effetti positivi anche su bambini e animali ( e anche sulle piante - Lux), difficilmente condizionabili dall’effetto placebo. Tuttavia ciò si può spiegare considerando l’influenza positiva di genitori del bambino e dei padroni degli animali che trasmetterebbero la loro fiducia nella cura e che dedicando le loro attenzioni al malato sortiscano un effetto simile al placebo. Bisogna comunque dire che, anche in mancanza di studi medici sulla validità della cura, effetti positivi sono stati riscontrati dalla stragrande maggioranza degli utilizzatori della terapia in oggetto. Ciò potrebbe essere ricondotto al metodo di somministrazione e alla simbologia che attribuisce a ciascun fiore proprietà benefiche riguardanti precisi disturbi o comportamenti. Ciò porterebbe alla riflessione su tali disturbi ogni volta che si assume il rimedio, prendendone consapevolezza giorno per giorno ed imparando ad accettarli quale parte integrante del proprio essere, poi a dominarli e dunque a stare meglio con se stessi e con gli altri. In questo la simbologia dei fiori di Bach aiuta moltissimo a focalizzare le proprie mancanze, paure, problematiche. Il gesto concreto di prendersi cura di sé ha notevole importanza e questo metodo richiede proprio questo tipo di attenzioni verso se stessi.
Mi sento di invitare tutti, in ogni caso, a consultare il proprio medico per la cura di disturbi non lievi, e a discutere con lui la possibilità di terapie mediche, così da avere la certezza di essere seguiti da una persona qualificata. La terapia di Bach è comunque affiancabile a qualunque altra terapia medica e potrebbe essere per voi di ulteriore supporto e aiuto.
Un po’ di storia dei Fiori di Bach
Inghilterra, 24 settembre 1886: Edward Bach nasce a Moseley, in Inghilterra. A partire dal 1906 inizia il suo brillante percorso di studi, che lo porta al conseguimento della abilitazione per la professione medica. Durante la sua carriera si dedicherà a ricerche di immunologia e batteriologia che lo porteranno a diventare nel 1919 batteriologo e patologo all’ Ospedale Omeopatico di Londra. E’ in questo periodo che inizia ad accostarsi ai metodi di cura messi a punto un secolo prima da Samuel Hanneman, padre dell’ omeopatia, attraverso la lettura dell’ Organon, il testo base dell’ omeopatia, scritto dallo stesso Hanneman.
Mantenendo come base i principi dell’ omeopatia, Bach realizza alcuni vaccini che somministra ai suoi pazienta dapprima iniettandoli, in seguito somministrandoli per bocca. Centinaia di casi cronici vengono trattati con successo. Allo studio e alla pratica medica, Bach affianca lo studio della psicologia dei suoi pazienti, rendendosi conto dell’ importanza di una conoscenza profonda della psicologia ai fini della preparazione di una terapia incentrata anche sulla personalità del soggetto da curare.
Nel 1922 lascia l’Ospedale Omeopatico e si trasferisce in un grande laboratorio dove si dedica alla ricerca di rimedi universali attraverso lo studio del mondo vegetale. I primi tre rimedi floreali, Mimulus, Impatiens e Clematis, vengono scoperti nel 1928 e somministrati ai pazienti, a partire dall’ anno successivo, sulla base della loro personalità, ottenendo risultati notevoli in poco tempo.
Nel 1930, trasferitosi nella campagna Gallese per agevolare i suoi studi, Edward Bach riesce ad aggiungere ai tre rimedi originari altri sei fiori dalle proprietà curative. Gli ultimi tre rimedi che andranno a formare i dodici fiori di Bach, saranno scoperti nell’ anno successivo, arrivando finalmente alla messa a punto dei “dodici guaritori”. Partito dallo studio dell’ omeopatia, il medico inglese giunge infine alla creazione di una nuova terapia, diversa per metodi e principi da quella creata da Samuel Hanneman, che pure lo aveva ispirato.
Elemento fondamentale nella decisione della terapia da seguire, non è più il disturbo, il sintomo, ma il carattere del paziente, il suo temperamento. Ogni essenza corrisponde infatti ad uno stato psicologico del paziente, che ha alterato il suo equilibrio e lo ha portato a produrre la malattia. Il rimedio agisce dunque su questo squilibrio, sbloccando le forze che all’interno dell’ organismo sono già presenti e sono in grado di riportare l’ armonia e dunque la salute. Edward Bach morirà nel 1936, dopo aver messo a punto altri rimedi, giungendo al numero di trentotto, cui si aggiunge una miscela di pronto soccorso battezzata Rescue Remedy e composto dalla miscela di cinque fiori.
Come ottenere le essenze dei Fiori di Bach
E’ possibile ottenere i rimedi seguendo due procedimenti: alla base di entrambi vi è la raccolta dei fiori in luoghi incontaminati e nel momento della loro massima fioritura, e dunque nel momento in cui il fiore racchiude il suo maggiore potenziale energetico. Il procedimento base prevede l’immersione dei fiori in acqua purissima, contenuta in ciotole di vetro che vengono lasciate al sole per circa quattro ore, per poi filtrare il contenuto che verrà conservato in contenitori di vetro con l’aggiunta di brandy, utilizzato per la sua funzione conservante. In alternativa è anche possibile utilizzare un secondo procedimento, che prevede di portare ad ebollizione il preparato per poi filtrare e conservare come sopra.
Scelta, acquisto ed utilizzo delle essenze dei Fiori di Bach
Reperire i fiori di Bach è semplice: si trovano nelle farmacie omeopatiche e nelle erboristerie e vengono vendute, naturalmente, senza bisogno di ricetta medica. Sono disponibili in forma di tintura madre, da diluire prima dell’uso, ma anche già diluiti. Il primo passo da compiere in ogni caso è la scelta dei rimedi adatti al nostro stato psicologico. Sarà qui in seguito riportato un breve vademecum delle essenze e del loro corretto impiego. Sono comunque disponibili, in rete e presso le migliori erboristerie, test da compilare per orientarsi all’ interno dei trentotto rimedi disponibili e scegliere il più adatto alle proprie esigenze. Generalmente si consiglia di non utilizzare più di cinque essenze contemporaneamente (o, perlomeno, di utilizzare massimo 5 rimedi principali e 2 o tre secondari o "aiutanti" - Lux). Dopo aver scelto i rimedi che meglio si addicono al nostro stato d’ animo, si prepara la nostra miscela con due gocce di ognuna delle essenze in tintura madre diluite in un flacone da trenta millilitri dotato di contagocce, che andrà riempito di acqua minerale naturale o, meglio ancora, di fonte. Non utilizzate acqua distillata o di rubinetto, nel primo caso perché ritenuta un elemento “morto”, cioè privo di energia, nel secondo caso per evitare che il calcare e le altre sostanze chimiche eventualmente presenti alterino la purezza della miscela. Al preparato vanno poi uniti due cucchiai di brandy, per la sua funzione di conservante.
Una volta pronto il vostro rimedio personalizzato, con la miscela di essenze che avete scelto, la posologia prevede che ne assumiate quattro gocce per quattro volte al giorno. La prima somministrazione deve avvenire appena svegli, l’ultima prima di addormentarsi e le due somministrazioni centrali devo avvenire lontano dai pasti. Depositate le gocce sotto la lingua e trattenetele in bocca per qualche secondo. La cura con i fiori di Bach è pressoché priva di controindicazioni ed effetti collaterali e può avvenire in concomitanza di terapie farmacologiche o omeopatiche.
I tentotto Fiori di Bach e le loro proprietà: come scegliere il giusto rimedio
L’ operazione fondamentale da compiersi al momento di accostarsi alla scelta delle essenze da utilizzare è una seria e sincera autoanalisi: è essenziale capire qual è l’origine delle nostre ansie, quali le principali cause del nostro malessere. E’ un operazione che potete compiere da soli, con l’ausilio di test appositamente preparati, o con l’aiuto di un terapeuta, che saprà guidarvi all’interno di voi stessi. I fiori di bach, come avrete compreso, sono da alcuni considerati utili nei casi in cui il malessere da trattare sia un malessere psicologico o comportamentale o derivi comunque da problemi di ordine psichico o relazionale.
Ecco ora una panoramica dei trentotto fiori e delle proprietà che sono loro attribuite.
Agrimonia: aiuta a sbloccare le tensioni e a mostrare la propria vera personalità, superando il timore di non essere accettati.
Aspen (pioppo tremulo): placa il lavorio continuo ed ossessivo della mente, favorendo il rilassamento e coadiuvando la guarigione dalle tipiche malattie da stress come la gastrite. E’ indicato per chi viene improvvisamente preso da paure e preoccupazioni senza un motivo specifico e per curare bambini con frequenti incubi notturni.
Beech (faggio): favorisce l’ accettazione dei propri difetti e di quelli degli altri.
Centaury: indirizza le nostre energie verso una causa o un ideale, contrasta l’inclinazione alla sottomissione alla volontà del prossimo.
Cerato: restituisce fiducia in se stessi e nelle proprie opinioni, dona la forza di andare controcorrente, placa la continua ricerca di consigli e conferme.
Cherry Plum (mirabolano): aiuta a non perdere il controllo, a controllare le nostre emozione e a far si che non prendano il sopravvento. Utile per chi soffre di crisi nervose, per chi teme i propri impulsi incontrollati.
Chestnut Bud (ippocastano): aiuta a ricordare i nostri errori per evitare di ricadere negli stessi. Sviluppa la consapevolezza nelle proprie azioni.
Chicory (cicoria selvatica): indicato per chi non controlla la propria ossessività e si rivolge agli altri con atteggiamenti manipolatori o la pretesa che gli altri si conformino ai propri valori o ideali.
Clematis (vitalba): favorisce la lucidità e la concretezza, indicata in casi di eccessiva distrazione e mancanza di continuità nell’attenzione.
Crab Apple (melo ornamentale): indicato per contrastare una bassa opinione di se stessi, una sensazione di scarsa purezza. Indicato, per uso esterno, nel trattamento di irritazioni e sfoghi cutanei. Psicologicamente, porta all’accettazione di se stessi e dei propri difetti, conducendo ad uno stato mentale positivo e rilassato che consente l’approccio migliore ai propri difetti o disturbi.
Elm (olmo inglese): riduce l’ansia, restituisce l’energia persa e aiuta ad accettare i propri limiti e i propri tempi.
Gentian (genzianella autunnale): aiuta a controllare abbattimento e depressione, restituisce fiducia e voglia di lottare.
Gorse (ginestrone): indicato nei casi di perdita di speranza e angoscia. Aiuta a sperare nel futuro.
Heather (erica): aiuta a controllare l’egocentrismo, contrasta atteggiamenti di loquacità compulsava e desiderio di essere sempre al centro dell’attenzione.
Holly (agrifoglio): sviluppa l’autostima e smorza la gelosia nei confronti di ciò che hanno gli altri.
Honeysuckle (caprifoglio): adatto a chi indulge eccessivamente nel ricordo di un tempo passato. Questo rimedio aiuta ad aprire gli occhi sul futuro e ad agire per esso.
Hornbeam (carpino): è d’aiuto alle persone che si sentono stanche e spossate, sia dal punto di vista mentale che fisico; aiuta a dormire e a ricaricare le energie, a sfuggire dalla routine e dalla apatia.
Impatiens (non mi toccare): come il nome lascia intuire questo rimedio è utile alle persone impazienti e irritabili, spesso caratterizzati da agitazione anche motoria e tensioni muscolari. Impatiens scioglie queste tensioni ed aiuta a rallentare i ritmi di vita.
Larch (larice): aiuta a combattere atteggiamenti rinunciatari dettati dalla mancanza di fiducia in se stessi. Utile in caso di esami, colloqui di lavoro o prove da superare.
Mimulus (mimolo): è d’aiuto nel superare le nostre paure qual’ora queste siano paure definibili (quindi non angosce generiche e immotivate) come la paura degli animali, del buio o di parlare in pubblico.
Mustard (senape): combatte la profonda malinconia che ci coglie all’improvviso, senza causa o motivo. Utile nei casi di depressione, aiuta a recuperare serenità.
Oak (quercia): indicato per chi, solitamente forte, affidabile e irriducibile, si sente mancare le energie. Aiuta a concedersi momenti di calma e di riposo rigenerante.
Olive (olivo): restituisce l’energia, fisica e mentale, persa durante un attività impegnativa per la mente o per il corpo. Indicato per rafforzare le difese immunitarie e nei periodi di convalescenza.
Pine (pino): impedisce che ci si lasci sopraffare da eccessivi sensi di colpa, che i nostri errori arrivino a schiacciarci.
Red Chestnut (ippocastano rosso): adatto alle persone che si lasciano prendere dall’apprensione, Red chestnut aiuta ad amare in maniera meno possessiva e spaventata e a guardare con ottimismo alla realtà.
Rock Rose (eliantemo): utile nei casi di forte paura, di shock o nei casi di persone paralizzate dall’ansia.Aiuta ad essere lucidi e controllati in situazioni di emergenza.
Rock Water (acqua di roccia): ecco l’unico rimedio di Back che non è un vegetale. Si tratta infatti di purissima acqua di fonte raccolta in zone particolari. Contrasta l’inflessibilità e l’abnegazione favorendo l’elasticità mentale.
Sclerathus ( centigrani o fiorsecco): rimedio per indecisione, incostanza e sbalzi d’umore. Aiuta a fare chiarezza e a costruirsi una scala di valori in base alla quale agire.
Star of Bethlehem (stella di Betlemme): è il rimedio utilizzato in casi di trauma o shock. Combatte stordimento e senso di perdita ed è inoltre adatto per la mamma e il bambino dopo il parto.
Sweet Chestnut (castagno dolce): è il rimedio per chi si trova in una situazione di estrema disperazione che Edward Bach sintetizzò così: “la disperazione senza speranza di coloro che sono convinti di avere raggiunto il limite del sopportabile”. Porta con dolcezza verso il cambiamento e l’equilibrio.
Vervain (verbena): eccessivo entusiasmo, sovreccitazione o atteggiamenti eccessivamente autoritari possono influenzare negativamente la vita di un individuo. Vervain spinge verso la pacatezza e la calma.
Vine (vite): utilizzato per dominare arrivismo, ambizione e dittatorialità, ma anche per combattere ipertensione e insonnia.
Walnut (noce): stimola l’indipendenza dalle influenze esterne, dalle opinioni altrui, libera da vecchi schemi e condizionamenti ed è dunque un rimedio da assumere durante fasi di cambiamento della vita.
Water Violet (violetta d’acqua): insegna ad aprirsi alle persone eccessivamente chiuse, miti, timide e riservate, che si chiudono in loro stesse palesando indipendenza e autosufficienze, soffrendo in realtà per la loro condizione di solitudine.
White Chestnut (ippocastano bianco): utile per tenere a bada pensieri incontrollati, ricorrenti e ossessivi. Restituisce lucidità e calma.
Wild Oat (avena selvatica): definire chiaramente i propri obiettivi senza lasciarsi trascinare dalla corrente delle influenze esterne o della propria indecisione. Questo è l’importante obiettivo che può essere raggiunto anche grazie all’azione di questo rimedio.
Wild Rose (rosa canina): contro sensazioni di rassegnazione, apatia, mancanza di energia e ambizione. Spinge all’azione e all’iniziativa.
Willow (salice giallo): è indicato per chi tende ad indulgere in sentimenti di autocommiserazione e vittimismo che sfociano in risentimento verso il prossimo o verso il destino. Willow combatte questi sentimenti negativi e restituisce un atteggiamento positivo verso la vita.
A questi trentotto rimedi si aggiunge un preparato di emergenza denominato “Rescue Remedy” contenente Impatiens, Star of Bethlehem, Cherry Plum, Rock Rose e Clematis. Si tratta di un rimedio utile in tutti i casi di emergenza quali incidenti, forti shock, traumi, paure, svenimenti, brutte notizie.
Infine la Rescue Cream: è una crema che aggiunge alle cinque essenze sopra descritte Crab Apple il cui uso esterno è indicato nei casi più disparati: tagli, botte, punture di insetti, screpolature, botte, infiammazioni, piccole bruciature.
Alcuni link a siti web utili per approfondire l’argomento dei Fiori di Bach
Fioridibach.it
http://www.fioridibach.it/
Manuale per accostarsi alla conoscenza della floriterapia. E’ disponibile un test per individuare le essenze più adatte a noi.
Nuovomondo di XmX
Breve scheda di presentazione della terapia di Bach. Fornisce esempi di miscele per i disturbi più comuni.
Wikipedia
L’argomento dei fiori di Bach trattato dalla più famosa enciclopedia popolare online.
I fiori di Bach
Sito dedicato ai fiori di Bach e all’Oligoterapia. Contiene una guida all’uso e un test per individuare i giusti rimedi.
Avvertenza
Questa pratica, pur essendo frutto di conoscenze e tradizioni secolari, non è parte della "medicina ufficiale", ossia di quell’insieme di pratiche mediche scientifiche fondate sulla sperimentazione clinica e di laboratorio. Questa pratica viene invece inserita tra le "medicine alternative" o "medicine non ufficiali". Per tale ragione questa guida vuole essere solo una introduzione alla conoscenza di questa pratica, alla sua storia e alla spiegazione dei suoi procedimenti. Questa guida ha solo carattere infomativo; non può, e non deve, essere in alcun modo intesa come un’invito a seguire i dettami di questa pratica, cosa che viene sempre e solo lasciata alla libera scelta del lettore. Desideriamo altresì invitare sempre tutti i lettori a consultare prima di ogni cosa il loro medico di famiglia, e i relativi specialisti da esso consigliati, seguendo innanzitutto le vie della medicina ufficiale. Ad esse può essere eventualmente affianciato un percorso che segua una o più pratiche di medicina "alternativa" o "non ufficiale", ma queste non possono e non devono mai sostituire le terapie indicate dai medici. Sono in gioco la vostra salute e la vostra stessa vita, non dimenticatelo mai.
http://www.guidaconsumatore.com/medicine_alternative/fiori_bach.html
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