Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




sabato 30 gennaio 2010

E SE LE MALATTIE FOSSERO TUTTE PSICOSOMATICHE?

da "Malattia e Destino: il valore e il messaggio della malattia", Thorwald Dethlefsen, Ed. Mediterranee

ANORESSIA NERVOSA
.. Nell'anoressia una persona rifiuta di mangiare perché non ne ha voglia e muore senza neppure avere la sensazione di essere ammalata. I parenti ed i medici curanti cercano in tutti i modi di convincere il malato dei vantaggi del mangiare e della vita, e arrivano . a costringere il paziente a subire l'alimentazione artificiale che viene fatta in ospedale. L'anoressia è una tipica malattia femminile. Le pazienti, spesso in età puberale, si abituano gradualmente a non mangiare: rifiutando di prendere qualunque cibo, fatto che - in parte consciamente e in parte inconsciamente - è legato al desiderio di dimagrire. Il rifiuto di mangiare a volte non manca di trasformarsi nell'esatto contrario: quando queste persone sono sole e non vengono viste da nessuno, ingoiano enormi quantità di cibo. Vuotano di notte il frigorifero e mangiano tutto quello che riescono a trovare. Però non vogliono trattenere quello che mangiano e fanno in modo di vomitare tutto. Quando mangiano, prediligono cose che quasi non meritano l'appellativo di cibo: limoni, mele verdi, insalata amara, ovvero cose che hanno pochissimo valore alimentare e pochissime calorie. Hanno per di più anche un gran bisogno di movimento: fanno lunghe passeggiate, che stupiscono in chi non mangia quasi nulla. Colpisce anche il grande altruismo di queste persone, che arriva addirittura a mettersi a disposizione degli altri per la cucina: fanno da mangiare con cura e attenzione. Per il resto hanno un gran bisogno di solitudine e amano ritirarsi in luoghi appartati. Spesso le ammalate non presentano più le mestruazioni e quasi sempre hanno problemi e disturbi in questo campo.
.. Un ideale ascetico portato all'estremo: .. il vecchio conflitto tra spirito e materia, tra alto e basso, tra purezza e istinto. .. Il rifiuto del malato di anoressia di mangiare è un no alla fisicità e a tutte le esigenze del corpo. Il vero e proprio ideale di queste persone .. è la purezza e la spiritualizzazione. Si vorrebbe eliminare tutto ciò che è pesante e corporeo. Si vorrebbe sfuggire alla sessualità e all'istintualità. Lo scopo vero è .. l'asessualità. Per questo è necessario rimanere magri, altrimenti nel corpo si formano delle rotondità che rivelano la paziente per quello che è: una donna. .. La resistenza contro la propria femminilità e la sessualità si manifesta nella mancanza delle mestruazioni. Il massimo ideale del malato di anoressia è la smaterializzazione. Via da tutto quello che ha a che fare con questo misero corpo. .. La morte non viene avvertita come qualcosa di minaccioso - infatti è ciò che vive che le spaventa - hanno paura di tutto quello che è rotondo, amorfo, femminile, fertile, istintuale e sessuale.
.. Non si può aiutare i malati di anoressia costringendoli a mangiare: la cosa migliore da fare è aiutarli a diventare sinceri nei confronti di se stessi. La paziente deve imparare a scoprire la propria fame di amore e di sesso, il proprio egocentrismo e la propria femminilità, e deve accettare tutto questo. Deve capire che tutto ciò che è umano non deve essere combattuto e represso, ma integrato, vissuto e quindi tramutato.

MALATTIE DELLA PELLE
E' l'organo più grande dell'uomo. Essa assolve molteplici funzioni ..: 1) Delimitazione e protezione. 2) Organi di contatto. 3) Organo di espressione e rappresentazione. 4) Organo sessuale. 5) Respirazione. 6) Sudorazione. 7) Regolamentazione del calore.
.. Noi viviamo la pelle come il nostro limite materiale esterno e contemporaneamente attraverso la pelle siamo in contatto con l'esterno, tocchiamo con essa il mondo circostante. Dentro al nostra pelle ci mostriamo al mondo - e uscire dalla nostra pelle non ci è possibile. .. Ogni turbativa di uno degli organi interni viene proiettata sulla pelle e ogni stimolazione di una zona corrispondente della pelle viene condotta verso l'interno, al rispettivo organo. Quando avviene qualcosa sulla pelle: un arrossamento, un gonfiore, un'infiammazione, un prurito, un ascesso, il punto in cui questo avviene non è casuale, ma indica un processo interiore corrispondente. La pelle [rivela] anche tutti i nostri processi e le nostre reazioni psichiche ..: si diviene rossi dalla vergogna e pallidi di paura, si suda per il terrore o l'agitazione, i capelli si rizzano per l'orrore o ci viene la pelle d'oca.
.. Nel caso delle eruzioni qualcosa spezza il confine, qualcosa vuole uscire. L'esempio più evidente è quello dell'acne giovanile. Nella pubertà la sessualità esplode nell'uomo, ma per lo più viene repressa. La pubertà è un ottimo esempio per una situazione di conflitto. .. La cosa nuova che urge è sconosciuta, insolita e incute paura. Si preferirebbe escluderla dal proprio mondo e tornare allo stato abituale. Il che non è più possibile. .. Si vorrebbe venire in contatto con ciò che manca, e non si osa farlo. Emergono fantasie sessuali, di cui ci si vergogna. Non stupisce che questo conflitto divenga visibile sotto forma di irritazioni della pelle: la pelle infatti è il confine dell'Io, che bisogna superare per trovare il Tu. .. Ci si difende attraverso l'acne, perché essa rende difficile ogni incontro e impedisce la sessualità. Nasce così un circolo vizioso: la sessualità non vissuta si manifesta sulla pelle sotto forma di acne, e l'acne impedisce il sesso. Il desiderio represso di eccitazione si trasforma in pelle irritata. Quanto sia stretto il rapporto tra sesso e acne, risulta chiaramente dai punti in cui l'acne si manifesta: viso, décolleté (a volte anche sulle spalle). Le altre parti della pelle non vengono aggredite perché non potrebbero raggiungere nessuno scopo. Il miglior rimedio contro l'acne è una sessualità veramente vissuta.
Una eruzione cutanea mostra sempre che qualcosa che è stato represso finora vorrebbe spezzare i confini e rivelarsi pienamente (divenire consapevole). Nell'eruzione si rivela qualcosa che finora non era stato visibile. .. Quasi tutte le malattie infantili - come morbillo, scarlattina, varicella - si manifestano attraverso la pelle.
Una delle dermatosi più frequenti è la psoriasi. Essa si manifesta in focolai limitati, circolari, infiammati, coperti di pustoline di un colore bianco-argenteo, dure e resistenti. Qui la funzione naturale di protezione della pelle viene esasperata: ci si scherma in ogni direzione, non si vuole più lasciar passare e uscire nulla. .. Spesso la psoriasi comincia nei gomiti - e coi gomiti ci si impone, sui gomiti ci si appoggia. Nella psoriasi l'isolamento ha raggiunto il punto estremo, così che il paziente viene costretto a diventare "vulnerabile e aperto" almeno a livello corporeo.
Prurito: è un fenomeno che accompagna molte malattie della pelle ma che può manifestarsi anche da solo, senza alcuna causa. Il prurito può portare una persona quasi alla disperazione; deve costantemente grattarsi in qualche zona del corpo. Il termine latino prurigo significa prurito ma anche lussuria, cupidigia. Il prurito fisico fa capire che sul piano psicologico qualcosa stimola ed eccita. Però evidentemente sul piano psicologico non se ne è voluto tener conto, altrimenti non si sarebbe somatizzato sotto forma di prurito. .. Grattare è una forma di scavare, raschiare. Come si gratta e si scava la terra per trovare qualcosa e portarlo alla luce, così la persona affetta da prurito gratta la pelle per trovare simbolicamente quello che stimola, eccita, morde. Una volta che l'ha trovato sta meglio. Il prurito indica quindi .. una passione bruciante, .. o anche la fiamma dell'ira.

INSONNIA
.. Addormentarsi presuppone allentamento da ogni controllo, da ogni intenzione, da ogni attività, richiede da noi disponibilità e fiducia, capacità di abbandonarsi a ciò che è sconosciuto. Non è possibile addormentarsi attraverso la costrizione, l'autocontrollo, la volontà e lo sforzo. Ogni volontà attiva è il modo più sicuro di impedire il sonno. Noi possiamo solo creare le premesse più favorevoli per il sonno, ma poi dobbiamo aspettare pazientemente che il sonno decida a scendere su di noi. [Invece] ci teniamo spasmodicamente aggrappati al nostro intelletto e alla nostra coscienza diurna, con cui crediamo di poter vedere tutto. Se poi arriva il comando di "abbandonarsi", emerge la paura. .. Chi soffre di insonnia, o meglio di difficoltà ad addormentarsi, ha difficoltà e paura di lasciare il proprio controllo consapevole e di affidarsi al proprio inconscio. L'insonne .. si identifica troppo con il suo ruolo di persona attiva e non riesce ad abbandonarsi. Sogno e orgasmo sono piccole morti e vengono vissuti come pericolo dall'uomo che ha una forte identificazione col proprio Io. Ogni monotonia annoia l'emisfero sinistro e l'induce ad abbandonare il suo predominio. Tutte le tecniche di meditazione utilizzano questa regola: la concentrazione su un punto o sul respiro, la ripetizione di un mantra, portano al passaggio dell'emisfero sinistro a quello destro, dal lato diurno a quello notturno, dall'attività alla passività. Un eccessivo bisogno di dormire indica una problematica opposta. Chi, sebbene abbia dormito a sufficienza, ha difficoltà a svegliarsi e ad alzarsi, dovrebbe prendere atto della propria paura ad affrontare .. l'attività e di doveri quotidiani.

ALLERGIE
Dal Greco Allos = altro e Ergon = reazione. E' una iperreazione ad una sostanza riconosciuta pericolosa (allergene) generalmente innocua per le altre persone. Quando l'allergene entra in contatto con l'organismo per la prima volta, si producono degli anticorpi detti reagine (IgE = immunoglobuline E). A un secondo contatto, gli anticorpi sensibilizzati determinano la produzione di istamina, a cui sono legati i sintomi fisici dell'allergia (pruriti, ecc.).
L'allergico si costruisce un'armatura e vede nemici dappertutto. Un numero sempre più alto di sostanze viene dichiarato nemico e di conseguenza l'armatura diventa sempre più robusta, per poter fronteggiare questi nemici. In campo militare armarsi è sempre un segno di aggressività, e così anche l'allergia è espressione di forte difesa e aggressività repressa nel corpo.
L'allergico ha problemi con la propria aggressività, che però in genere non ammette di avere e quindi neppure vive consapevolmente. .. L'allergico non ha paura di niente - combatte con tutti e con tutto, però in genere dà la preferenza ai propri simboli favoriti. E' noto quanto sia stretto il rapporto tra aggressività e paura. Si combatte sempre ciò di cui si ha paura.
Peli e/o pellicce: Alla pelliccia del gatto (e alla pelliccia in generale) gli uomini associano moine e carezze - la pelliccia è morbida e avvolgente, tenera e tuttavia "animalesca" -. E' un simbolo dell'amore e ha un riferimento sessuale. Nel cavallo la componente istintuale è più fortemente accentuata, nel cane quella aggressiva.
Pollni di fiori: Sono un simbolo di concepimento e riproduzione, e la primavera "piena" è la stagione in cui queste persone soffrono di più. Mostrano che i temi "amore", "sessualità", "impulso" e "fertilità" sono carichi di paura e quindi evitati, non lasciati passare in quanto ritenuti aggressivi.
Sporco, polvere: .. L'allergico cerca di evitare gli allergeni e anche gli ambienti corrispondenti. Ai giochi di potenza dell'ammalato anche qui non vengono posti confini: gli animali domestici vengono buttati fuori, nessuno può più fumare, eccetera. In questa tirannia nei confronti dell'ambiente circostante, l'allergico trova un buon campo di azione per realizzare la sua aggressività repressa senza che nessuno se ne accorga.
L'allergico può guarire soltanto se impara a confrontarsi consapevolmente con ciò che evita e teme, finché riesce a integrarlo nella coscienza e ad assimilarlo. .. La maggior parte degli allergeni sono espressione di vitalità, sessualità, amore, fertilità, aggressività, sporco, in tutti questi campi la vita si mostra nella sua forma più vitale. Però proprio questa vitalità che preme per manifestarsi incute una gran paura all'allergico, perché in ultima analisi egli ha un atteggiamento ostile nei confronti della vita. Il suo ideale è ciò che è sterile, non fertile, non fruttificante, la vita priva di impulsi e di aggressività.

[Teoria interessantissima, ma allora come mai i test allergologici funzionano lo stesso? Il paziente non sa quali sostanze vengono messe a contatto con la sua pelle, eppure questa si arrossa egualmente. ndJB]
www.fenice.info

Nessun commento:

Posta un commento