Avevo capito che rinunciare a se stessi, non amarsi è come sbagliare a chiudere il primo bottone della camicia. Tutti gli altri poi sono sbagliati di conseguenza. Amarsi è l'unica certezza per riuscire ad amare davvero gli altri.
Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"




giovedì 25 febbraio 2010

Scrivo a te donna

Ogni mattina, dopo il segno della croce,
scriverti
è come recitare una preghiera.
Non si può far di peggio,
ma io so fare di meglio.
Ora che non ti vedo,
di buon mattino,
mentre tutti dormono,
prendo la penna, come un ladro prenderebbe
la chiave di un forziere,
e con la penna
rubo la vita che non mi appartiene
e scavo un camminamento
per raggiungere te che, contro ogni legge,
considero mia.

Salvatore Fiume

3 commenti:

  1. Ora si scrive tanto con il pc. Ma vi ricordate quelle belle lettere? quei fogli color paglia, un po' pesanti. Già carezzare la trama, sentire la ruvidità sotto i polpastrelli, era come carezzare il viso della persona amata, il suo maglione. Annusare la carta ti faceva sprofondare nei ricordi. Un pezzo di chi scriveva, un'idea, un'immagine della persona ti rimaneva lì, in quel foglio. Mi piacciono molto le lettere, qualcuna la conservo. Che dire? Sono un po' fuori moda

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  2. Ma le conservi proprio tutte? Anche io e le rileggo spesso. Ogni volta un tuffo al cuore.
    Grazie per questo ricordo

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  3. Io ti amo. Devi pur saperlo. Ti amo tanto che non posso immaginare la mia vita senza dite. Non riesco a dormire, me ne resto sveglio tutta notte girandomi e rigirandomi e ripetendo il tuo nome. Non ho mai provato nulla del genere e adesso capisco come un uomo possa amputarsi una mano o tagliarsi la gola nella tortura di questo sentimento. Ti amo. Me lo ripeto di continuo e ti rivedo là sotto l’albero e il lampione, e d’un tratto è come se non potessi più respirare. Tutto quanto c’è di bello al mondo, per me, è raccolto in te. Tu sei gli alberi, la luce, la grazia di tutto ciò che mi sarà precluso se mi respingi. Mi dico che in quei momenti di venerdì sera, con le orecchie che mi ronzavano e la bocca arida, ti ho sentito dire « Per ora no, William ». Forse non è vero. Ma spero con tutto il cuore che lo sia e so che potrò aspettarti per tutto il tempo che vorrai.
    Non verrò a casa tua né ti scriverò di nuovo se non sarai tu a cercarmi.
    Ti amo

    Ti piace questa lettera virtuale. In qualche casetto si trova l'originale e, magari, con parole vergate con inchiostro viola su carta giallo paglierino. Se inspiri, tenendo la carta vicina al naso, senti un profumo che ti sembrerà di aver già sentito in una vita sopita ma non dimenticata

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