Fabio Volo dal libro "È una vita che ti aspetto"
lunedì 28 dicembre 2009
Astrologia, fiori di Bach, profumi ed integratori - CANCRO
Astrologia, fiori di Bach, profumi ed integratori - GEMELLI
domenica 27 dicembre 2009
Metamorfica
La Tecnica Metamorfica fu intuita alla fine degli anni '50 da Robert St. John, naturopata inglese. Uomo dotato di una capacità intuitiva straordinaria, egli studiò a fondo le diverse scuole di Riflessologia; dopo diversi anni di esperienza, si creò una sua mappa personale dei punti riflessi dei piedi, rendendosi conto di come siamo noi stessi a creare gli stress e i blocchi responsabili delle nostre malattie. Intuì inoltre che tali blocchi non si manifestano solo sul riflesso dell'organo fisico del piede, ma anche sul riflesso spinale della colonna vertebrale, corrispondente a tale organo. Lavorando solo sui riflessi spinali, ebbe dei grandissimi risultati, che non erano però permanenti, in quanto le persone ritornavano dopo un certo periodo di tempo con lo stesso problema. Nel suo lavoro di naturopata, egli constatò che due schemi di base influenzano la nostra vita: lo Schema Afferente (che si muove verso l'interno) e lo Schema Efferente (che si muove verso l'esterno). Egli adottò questi due termini dai suoi studi, e come esempio estremo riportò da un lato le persone che si estraniano dalla vita (estremo afferente), e dall'altra le persone che si tuffano nell'azione con troppo entusiasmo (estremo efferente).
Osservò che, quando egli toccava il punto del tallone, in caso di blocchi o squilibri in quella zona, le persone che ricevevano il massaggio, cominciavano ad esprimere difficoltà nel rapporto con la madre, nel prendersi cura degli altri, nel nutrire ed essere ricettivi; mostravano inoltre scarso radicamento, ovvero stentavano ad "avere i piedi per terra".
In base a queste esperienze Robert St. John definì il tallone, il Principio Materno.
Robert si domandò se fosse possibile rintracciare nel corpo, anche un Principio Paterno.
Ogni volta che, incontrandovi dei blocchi, massaggiava la prima articolazione dell'alluce, constatò che i riceventi mostravano problemi legati al padre, all'autorità in genere e alla difficoltà di esprimere le proprie qualità paterne, come pure problemi a concedersi il diritto di essere se stessi e persino di esistere. Ne dedusse allora che se nella prima giuntura dell'alluce si trova riflesso il Principio Paterno, e cioè il momento del concepimento in cui il padre è più attivo, e sulla parte interna del tallone il Principio Materno, ovvero il momento della nascita in cui la madre è più attiva, il percorso fra questi due punti riflette il periodo della Gestazione. Il lavoro su questa zona venne pertanto definito Terapia Prenatale. E fu in seguito ad un'attenta osservazione e all'ampia esperienza maturata in questo lavoro che, con una sottile intuizione, arrivò ad individuare nel Principio di Autoguarigione l'unica forma di guarigione definitiva. Giunse alla conclusione che questa Tecnica lavora:
nel rispetto della libertà interiore altrui, senza interferenze, ne indirizzi provenienti dall'esterno, permettendo alla Forza Vitale della persona di muoversi e di fluire autonomamente per ritrovare la propria piena potenzialità di fondo che è la vita. Fu a partire da questa presa di coscienza che la Terapia Prenatale prese il nome : di Metamorfica.
Robert St. John è deceduto il 1° novembre 1996 a Torre Pellice (TO)
Gaston Saint-Pierre
Gaston Saint-Pierre, canadese residente a Londra, è stato un brillante allievo di Robert St. John, diventando Praticante della Tecnica Metamorfica dagli anni '70. Ha fondato l'Associazione Metamorfica di Londra. Ha ripreso e approfondito i lavori di ricerca, ampliando l'orizzonte della Tecnica Metamorfica sui Principi Universali a livello mondiale.Nel suo libro "Il Massaggio che Trasforma", Gaston Saint-Pierre scrive:
"Nulla è permanente, nulla è fisso, perciò sta a noi prenderci la responsabilità della nostra evoluzione e cominciare a spingerci al di là delle nostre limitazioni. Il nostro potenziale è illimitato e la scelta è nostra. Tuttavia, dalla vita stessa dipende la nostra scelta e quella vita siamo noi".
In questi ultimi anni sono venuti alla luce molti insegnamenti diffusi mediamente diverse tecniche di crescita interiore. Questi "strumenti" esterni consentono alle persone di trovare, o meglio di ritrovare, il proprio cammino, il proprio equilibrio interiore, indispensabili per vivere consapevolmente la propria esistenza. Il movimento è il risveglio che permette il cambiamento: il cambiamento può diventare trasformazione e metamorfosi. La vita stessa è una continua metamorfosi ed è importante, se non addirittura necessario, abbandonarsi ad essa, solo così veniamo in contatto con il nostro potenziale creativo, la nostra consapevolezza, creando unità tra corpo-mente, materia-spirito, terra-cielo. Anche in natura vi è una continua metamorfosi: il bruco prima di diventare farfalla deve passare attraverso lo stato caotico e informe della crisalide. Questa fase di abbandono è un momento di trasformazione in cui è fondamentale che non vi siano interferenze che disturbino e danneggino quel processo naturale che è la vita.
La Tecnica Metamorfica è semplice approccio verso la trasformazione e la realizzazione del proprio potenziale creativo. In essa il praticante si limita a fare da catalizzatore: non provoca cioè il cambiamento o la guarigione della persona che riceve il massaggio, in quanto è la forza vitale, la vita stessa, che, facendo il suo corso, attua la metamorfosi. La vita stessa è il potere che guarisce
In seguito a quanto espresso, rileviamo dunque come sia importante l'atteggiamento mentale di chi pratica la Tecnica Metamorfica. Il suo scopo è di lavorare con la forza vitale della persona ricevente senza dirigerla, senza canalizzarla in una qualche direzione e senza voler aiutare.
Del resto, se non possiamo respirare, sorridere, mangiare, bere o dormire per un altra persona, come potremmo pensare di poterla guarire?!...
La Teoria
Lo scopo della Riflessologia è di provocare dei cambiamenti nel corpo, principalmente sul piano fisico. Il riflessologo lavora specificamente su aree corrispondenti a malattie che egli tenta di alleviare. La Tecnica Metamorfica lascia alla forza vitale di operare il mutamento del ricevente.
Il praticante metamorfico, lasciando da parte i sintomi delle malattie, lavora sempre sullo schema prenatale in quanto area che rappresenta l'epoca in cui le nostre forze e le nostre debolezze si sono inizialmente stabilite. Con questo metodo si possono produrre dei cambiamenti ai vari livelli: mentale, emotivo, comportamentale ed anche fisico.
Il fatto più importante è che le variazioni nel flusso energetico e lo stato di coscienza durante la gestazione creano le caratteristiche con cui noi viviamo la nostra vita adesso. Poiché il periodo di gestazione fa parte del passato, ne consegue che il lavoro della Tecnica Metamorfica riguarda quel tempo: ma il tempo non è qualcosa di lineare e gli eventi del passato sono ancora con noi. Allentando la struttura del tempo, la forza vitale del paziente può modificare le caratteristiche formatesi nel passato (che sono ancora attive) e scioglierle, creando così una maggiore libertà interiore. I principi e la pratica della Tecnica Metamorfica possono essere usati: da soli o insieme ad altri metodi di medicina ortodossa o alternativa. Data la sua semplicità, e il fatto che il trattamento è piacevole e rilassante, molte persone hanno già deciso di utilizzarla come strumento di crescita e di realizzazione del proprio potenziale. In sintesi, può essere usata da chiunque desideri un cambiamento nella propria vita.
Il Principio delle Corrispondenze
"La Tecnica Metamorfica, sviluppata da Robert St. John, si è ispirata alla Dottrina delle Corrispondenze, formulata da Emanuel Swedenborg, maestro spirituale svedese vissuto nel XVIII secolo. Questo principio è perciò applicabile quando prendiamo in considerazione i tre modi primari in cui la vita si manifesta nell'uomo: come energia, come pensiero e come emozioni".
Essi corrispondono alle tre strutture cellulari di base del corpo umano: tessuti duri, tessuti molli e fluidi. Il principio ci fornisce la mappa per leggere quanto succede a noi, e cioè la funzione delle varie parti del corpo e la comprensione del nostro essere.
La pratica
La ragione per cui nella Tecnica Metamorfica si toccano testa, mani e piedi è che questa tre aree di comunicazione con l'esterno corrispondono alle tre azioni primarie: pensiero, azione e movimento. Ciò spiega perché nella Tecnica Metamorfica si lavora specialmente sui piedi: il nostro avanzare nel mondo parte da essi che corrispondono alla qualità essenziale del movimento e sono espressione del nostro radicamento della vita. Cominciando dunque da essi, la pratica prosegue con le mani (azione) e la testa (pensiero).Come si pratica:
Si attua un leggero sfioramento, tramite i polpastrelli delle dita o del pollice, in su e in giù lungo il riflesso della colonna vertebrale dall'alluce al calcagno. La durata delle sedute è di venti minuti per piede, dieci minuti per mano, cinque minuti per la testa. La frequenza è di una volta la settimana con persone che conducono una vita attiva. Sui bambini sono sufficienti dieci minuti al giorno.
Il Distacco
In questo lavoro è di primaria importanza che il praticante abbia ben chiaro qual è il proprio ruolo nel processo di metamorfosi: quello di catalizzatore. Facciamo un parallelo con ciò che accade in natura, quando, per esempio, la ghianda cade dalla quercia e viene in contatto con la terra, il suo catalizzatore. Non è la terra a far sì che la ghianda diventi quercia, ma è la forza vitale, la vita stessa della ghianda, a consentire la trasformazione.
Nella Tecnica Metamorfica, dunque, il praticante deve fungere da catalizzatore, e quanto meno è coinvolto, tanto più è un buon catalizzatore. Non è lì per fare diagnosi,nè per far guarire o provocare un cambiamento,pertanto, durante il trattamento, deve assumere un atteggiamento distaccato : il distacco infatti è una forma sottile di presenza.
Queste qualità di distacco e compassione si possono notare nei genitori quando osservano il loro bambino che impara a camminare: il bambino si alza in piedi, comincia a camminare, poi cade ripetutamente. Se essi si precipitassero ad aiutarlo non imparerebbe mai a farlo da sè.
I genitori sanno che il bambino ha la capacità di camminare, sanno pure che devono lasciarlo imparare a suo modo, anche se desiderano aiutarlo; si fanno da parte e rimangono distaccati pur sentendo grande amore e compassione.
Abbiamo ripetutamente osservato che la pratica all'interno del gruppo famigliare è di particolare efficacia. Ciò potrà forse stupire, in quanto i genitori tengono ad avere difficoltà ad essere distaccati, soprattutto se il figlio è portatore di qualche handicap.
Eppure, avendo i genitori un così stretto legame genetico con i figli, è come se disponessero di speciali doti intuitive: quando toccano i piedi dei loro figli, le loro dita vengono in qualche modo guidate dalla conoscenza fornita loro dalle proprie cellule
Astrologia, fiori di Bach, profumi ed integratori - TORO
Astrologia, fiori di Bach, profumi ed integratori - ARIETE
sabato 26 dicembre 2009
Piercing auricolare: attenzione ai punti
“L’orecchio è una potente zona riflessogena di tutto il corpo e può risentire di una stimolazione inopportuna fino addirittura a causare patologie”. Il richiamo all’attenzione è rivolto soprattutto agli amanti del piercing e arriva da Osvaldo Sponzilli, responsabile di omeopatia, agopuntura e riflessoterapie dell’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli, che sottolinea come un’applicazione sbagliata del piercing può provocare disturbi funzionali a breve e lungo termine in organi e apparati distanti dal punto di introduzione. Così possono capitare casi di ansia immotivata ma anche infiammazioni urogenitali, cefalee, scompensi ormonali o nervosi e allergie respiratorie. Il tutto per un improvvido anellino o orecchino inchiodato nel punto sbagliato.‘’Mi è capitato un caso di una ragazza di 23 anni - racconta Sponzilli - che soffriva da quattro mesi di insonnia indomabile dipendente da un piercing auricolare inserito a livello del tubercolo di Darwin che non a caso rappresenta un punto nervoso centrale importante. Tolto il piercing, la ragazza riacquistò un sonno regolare'’. Ancora, un caso di allergia presente tutto l’anno trovò soluzione con la rimozione del piercing alla sommità dell’orecchio . La raccomandazione dell’esperto è quindi di praticare il piercing nel punto appropriato, ovvero al centro del lobo, perché non ha controindicazioni, anzi dà stimolo alla funzione visiva. ‘’E se piercing deve essere - conclude Sponzilli - è poi importante puntare sull’oro, perché altri conduttori metallici possono dare effetti negativi, mentre il cosiddetto re dei metalli ha una funzionalità positiva."
mercoledì 23 dicembre 2009
lunedì 21 dicembre 2009
LA DIETA PSICOSOMATICA
- Ippocrate -
La dieta psicosomatica non ha nulla da spartire con le solite diete. Si tratta di un approccio al cibo molto particolare, che viene da lontano. E' un programma dietetico che vanta più di 300 anni di storia e rappresenta la sintesi di antiche tradizioni. Dimagrire è un vero e proprio percorso psicosomatico. Nel mondo delle "diete qualsiasi", ogni discorso verte sulle calorie, sulle quantità e non sulla trasformazione dell'individuo.Per questo la maggioranza delle diete fallisce: alla prima frustrazione si ricorre di nuovo al cibo e l'ingrassamento è inevitabile. Bisogna partire da lontano... Non c'è popolo della Terra che nei suoi riti non sia ricorso alla dieta, per trovare una nuova dimensione del proprio essere. In questa chiave il dimagrimento è un vero e proprio percorso psicosomatico, sino al raggiungimento della forma corporea (e del peso) in cui ritroviamo l'identità che ci appartiene. Nella dieta psicosomatica non si fa uso di nessun farmaco. Si ricorre unicamente all'assunzione di cibi naturali, erbe e tisane. Seguendo le indicazioni che verranno proposte le persone saranno accompagnate e aiutate a sfruttare in modo sano e corretto il proprio rapporto con il cibo attraverso un approccio benevolo con il proprio corpo, armonizzando le dinamiche di rapporto con gli alimenti attraverso un bellismo percorso della mente, perchè: "E' impossibile dimagrire e restare magri se non si entra in altri territori della nostra mente." La dieta psicosomatica si sviluppa in nove giorni basilari, cadenzati da tre incontri (uno alla settimana) della durata di un paio d'ore circa ciascuno. Per maggiori informazioni al riguardo e per le date dei nuovi incontri a Sesto Fiorentino e non solo, contattate Antonella, Naturopata e-mail: cromobologna@yahoo.it
Il LIMONE dalle mille virtù!
Costellazioni familiari a Prato
condotte da Claudio Cesaroni
Counselor Olistico accreditato SICOOL - Costellatore formazione A.B.H.I.
Serata di presentazione Sabato 16 gennaio, ore 21
Seminario di gruppo Domenica 24 gennaio, ore 9 - 19
Le dinamiche nascoste del nostro sistema familiare condizionano i nostri sentimenti e le nostre azioni, ostacolano il naturale fluire dell’amore nelle relazioni, oppure “irretiscono”, cioè legano una persona ad altri membri della famiglia, anche delle generazioni passate, costringendola a rivivere il loro destino. Questo può causare sofferenza in molti aspetti della nostra vita o in quella dei nostri figli: nelle relazioni affettive, nelle relazioni in ambito professionale, nel rapporto con il denaro e con la nostra salute fisica. Le Costellazioni, con le loro toccanti ed efficaci “rappresentazioni” portano alla luce e in gran parte risolvono intrecci, vincoli e identificazioni inconsce con il destino dei membri delle nostre famiglie, restituendo a ciascuno la dignità del proprio posto. Ne risulta un appagante senso di continuità e al tempo stesso di libertà dal passato; un senso di serenità, di forza e di rilassamento che incoraggiano profondamente in ciascuno di noi l’amore, la compassione e il rispetto per noi stessi e per gli altri.
Che cosa è i Reiki
- Rei: descrive l'aspetto illimitato e universale di questa energia;
- Ki: indica la forza vitale che la materia emette.
Molti popoli, culture e religioni, conoscevano un'energia che corrisponde al termine Ki, così essa venne chiamata ki dai cinesi, prana dagli indiani, energia bioplasmica dai russi, luce dai cristiani, mana dai kahunas... . Il Reiki è Unità, Verità e Amore. Il sistema Usui del REiki non solo è il più semplice e naturale ma anche il più facile metodo di trasmissione dell'energia vitale. Una volta che la persona diventa canale Reiki, l'energia vitale scorre spontaneamente in forma concentrata attraverso le sue mani e il suo corpo; questa capacità permane per tutta la vita.
Tratto da: Reiki - Giuseppe Zanella (Reiki Master) - Atlantide Edizioni
Grazie a Barbara Nalin (Reiki Master R.A.U. e Operatrice del Benessere) di Rovereto per avermi fatto conoscere tutto ciò
La fisiognomica nell riflessologia del piede - parte 1
venerdì 18 dicembre 2009
La meditazione
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: " Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? "
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c'è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
Istanti
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l'oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un'altra volta la vita davanti.
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.
Jorge Luis Borges
I benefici psicofisici della DANZA DEL VENTRE
Fiori Australiani - Come si usano
Gli Aborigeni Australiani ottenevano gli effetti benefici di un’essenza floreale mangiando il fiore intero. L’essenza, in forma di rugiada potenziata dal sole, veniva infatti consumata con il fiore stesso contenente le proprietà nutritive.
Spesso gli Aborigeni non distinguevano tra la pianta ed il fiore e, semplicemente, mangiavano entrambi. Altre volte, sceglievano il fiore per il suo gusto, soprattutto se era fortemente mielato, mentre se una specie non era commestibile si sedevano su un tappeto di fiori per assorbirne le vibrazioni terapeutiche. Gli Aborigeni hanno sempre considerato l’impiego dei fiori a scopi terapeutici come un rito piacevole e certamente ne conoscevano una grande varietà da utilizzare per risolvere specifici squilibri emotivi.
La zona più selvaggia del territorio australiano è il Bush. Slang australiano che indica la tipica macchia australiana. Un altro fattore, relativo allo sviluppo e alla potenza delle essenze floreali del bush australiano, è l’ambiente pulito di cui godono le piante da cui vengono estratte, è il serbatoio della floriterapia australiana. A differenza di altri vasti territori, l’Australia, infatti, è rimasta praticamente immune dalle scorie nucleari e dall’inquinamento chimico.
Prendere una bottiglietta da 30 ml con contagocce e riempirla con:
3 parti di acqua
1 parti di brandy
7 gocce di ogni essenza che si vuole diluire.
Assumere la diluizione così creata prendendo 7 gocce alla mattina e 7 gocce alla sera.
http://www.altrasalute.it/
immagine: http://www.scirarindi.org/
She Oak il fiore per la fertilità
Molti casi di infertilità femminile sono causati da una disidratazione dell’utero e, benchè esistano elaborate tecniche per risolvere il problema, l’assunzione di She Oak produce esattamente lo stesso effetto. Sono sufficienti due gocce di essenza in un bicchiere d’acqua per favorire il corretto assorbimento e uso dell’acqua da parte dell’organismo. Regola la produzione degli ormoni riproduttivi nelle donne, in particolare nei casi in cui le ovaie funzionano in modo irregolare causando quindi irregolarità nel ciclo mestruale.
Nel caso di infertilità l’essenza viene usata in maniera diversa rispetto il normale: assumerlo per un mese e quindi, dopo un’interruzione di due settimane, un altro mese.
She Oak è anche utile per la ritenzione idrica che caratterizza il ciclo mestruale, e come terapia sostitutiva ormonale nella menopausa.
Il rimedio è contenuto nelle miscele “Equilibrio Donna”,“Travel”, “Solaris”, e nella crema “Phisicall Wellness”.
giovedì 17 dicembre 2009
Soltanto non sarebbe
Eric Fried
mercoledì 16 dicembre 2009
CERVICALGIA - Nella visione psicosomatica
Artiglio del diavolo, una cura per tendiniti, periatriti, mal di schiena, dolori cervicali e artrite
Famiglia: Pedaliaceae
L'artiglio del diavolo è una pianta che cresce nel deserto del Kalahari, nelle steppe della Namibia, nel Madagascar ed in Sud Africa. La denominazione Artiglio del Diavolo è dovuta alla presenza di tenaci spine uncinate che coprono i suoi frutti, a causa delle quali possono rimanere intrappolati piccoli mammiferi come alcuni roditori. La parte usata a scopo medicamentoso è la radice. Nella medicina tradizionale viene usata per i suoi effetti analgesici e antipiretici. In Europa e nel mondo occidentale viene utilizzata per alleviare i sintomi derivati da malattie artrosiche.
Non tutto il male vien per nuocere
Un bel bagno per contrastare stress e malanni invernali
lunedì 14 dicembre 2009
ASMA - Nella visione psicosomatica
LOMBALGIA, LOMBOSCIATALGIA nella visione psicosomatica
MODALITA' D'USO DEGLI OLI ESSENZIALI
Il MASSAGGIO
Prima di essere usati gli oli si devono diluire in un olio base o vettore, che agisca da veicolo sulla pelle e faciliti lo scivolamento del massaggio stesso. Sono consigliati oli di origine vegetale quali: di germe di grano, di mandorle dolci, di nocciola, di girasole, di sesamo, di oliva...Devono essere spremuti a freddo, per non contenere residui di solventi chimici. Generalmente si usa una diluizione
dell'1-3%, cioè in un cucchiaio da tavola di olio base si mettono da 1 a 3 gocce di essenza. Per un massaggio in punti specifici, ad esempio per sciogliere un nodo doloroso, il numero di gocce per un cucchiaio potrà essere superiore. I disturbi fisici richiedono comunque una concentrazione maggiore rispetto agli stati di natura nervosa o emotiva. L'ambiente in cui si esegue il massaggio deve essere caldo e calde le mani di chi lo pratica. L'olio deve essere scaldato un momento nelle mani dell'operatore, per favorire la sua penetrazione attraverso la pelle.
Il BAGNO
La temperatura del bagno deve essere tra i 36 e 38°C, a seconda della sensibilità individuale al calore. Le essenze si aggiungono subito prima di entrare nella vasca diluite in un cucchiaio di latte o yogurt e 2-3 cucchiai di miele. Le gocce devono essere 4-5. SE è una combinazione (più oli) non si devono superare le 8 gocce totali. Tempo di immersione 10-15 minuti.
La DOCCIA
Si versano 3-4 gocce di essenza sul guanto o su un piccolo asciugamano di spugna bagnato e si friziona il corpo
Le COMPRESSE E GLI IMPACCHI
In una tazza d'acqua fredda (distorsioni, febbre, cefalee) o calda (dolori muscolari), a seconda della necessità, si versano da 5 a 8 gocce di essenza. Immergere una garza nell'acqua, strizzarla leggermente e porla sulla zona interessata. Rinnovarla quando si scalda o si raffredda. le compresse con oli essenziali possono alleviare dolori, distorsioni e gonfiori. Le compresse si possono usare anche per il viso ma con opportuna attenzione, perchè gli oli non devono mai venire a contatto con gli occhi e le mucose
Gli SCIACQUI E GARGARISMI
Versare 4-5 gocce di essenza in un bicchiere di acqua in caso di infiammazione delle mucose di bocca e gola
I PEDILUVI, MANILUVI, SEMICUPI
In un catino di acqua calda o fredda, a seconda della necessità, versare 4-5 gocce di essenza e restare con i piedi o le mani immerse per 10 minuti. Si può aggiungere una manciata di sale marino integrale. Lo stesso procedimento si attua per i semicupi, utilizzando il bidet (in caso di emorroidi, cistiti, candide, infiammazioni agli organi genitali sia maschili che femminili)
tratto da "Aromaterapia - vol 1 - Angela De Simine - Reverdito Edizioni
OLI ESSENZIALI PER LA MENTE - MIX PSICOSOMATICI
AFFATICAMENTO MENTALE
alloro 2 gocce; menta 2 gocce; rosmarino 1 goccia
COLLERA rosa 2 gocce, cipresso 2 gocce, alloro 1 goccia
COMPLESSO DI INFERIORITA'
legno di rosa 3 gocce, benzoino 1 goccia, ylang-ylang 1 goccia
DEPRESSIONE CON PREVALENZA DI APATIA
basilico 2 gocce, bergamotto 2 gocce, lavanda 1 goccia
DEPRESSIONE CON PREVALENZA DI TRISTEZZA E MALINCONIA
melissa 2 gocce; rosa 2 gocce, sandalo 1 goccia
DISTRAZIONE
salvia sclarea 2 gocce, rosa damascena 2 gocce, rosmarino 1 goccia
ESAURIMENTO NERVOSO
basilico 2 gocce, limone 2 gocce, pino silvestre 1 goccia
GELOSIA cipresso 2 gocce, geranio 2 gocce, rosa 1 goccia
INDECISIONE alloro 2 gocce, ylang-ylang 2 gocce, incenso 1 goccia
PAURA sandalo 2 gocce, geranio 2 gocce, melissa 1 goccia
PREOCCUPAZIONI basilico 2 gocce, legno di sandalo 2 gocce, camomilla 1 goccia
RISENTIMENTO E AMAREZZA arancio amaro 2 gocce, verbena 2 gocce, ylang-ylang 1 goccia
SHOCK ATTUALE canfora 2 gocce, melissa 2 gocce, maggiorana 1 goccia
SHOCK ANTICO CHE TORNA ALLA COSCIENZA
benzoino 2 gocce, melissa 2 gocce, incenso 1 goccia
STATI ANSIOSI bergamotto 2 gocce, legno di cedro 2 gocce, camomilla 1 goccia
STRESS arancio dolce 2 gocce, palmarosa 2 gocce, lavanda 1 goccia
tratto da "Aromaterapia vol 1 - Angela De Simine Ceconi - Ediz. Reverdito"
domenica 13 dicembre 2009
La canzone di Bacco - Lorenzo De Medici
Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Quest'è Bacco ed Arïanna,
belli, e l'un de l'altro ardenti:
perché 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or da Bacco riscaldati
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia
di doman non c'è certezza.
Queste ninfe hanno anco caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo,
se non gente rozze e ingrate:
ora insieme mescolate
suonon salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Questa soma, che vien drieto
sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio è ebbro e lieto,
già di carne e d'anni pieno;
se non può star ritto,
almeno ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Mida vien dopo a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che giova aver tesoro,
s'altro poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siàn,giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò ch'a esser convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Immagine tratta da un dipinto di Caravaggio
Quale olio usare per il corpo?
Ecco un elenco dei vari olii e le loro caratteristiche, in modo da scegliere con quale olio coccolare la nostra pelleOlio di Canapa
Gli oli essenziali che vi sistemano... per le feste!
tratto da www.riza.it
I preparativi delle feste mettono a dura prova il sistema nervoso, ma gli oli essenziali sono un ottimo rimedio contro lo stress
Oli essenziali incenso e mirra contro l'ansia e lo stress delle feste
Oli essenziali pregiatissimi e conosciuti dalla notte dei tempi, l'incenso e la mirra sono degli ottimi rimedi naturali contro lo stress. Proprio quello che ci vuole a dicembre, mese in cui il sistema nervoso necessita di un'azione dolcemente rilassante per superare senza ansia e stress il carico di impegni (lavorativi, sociali, familiari) che le festività portano con sé. Non solo: secondo l'Ayurveda, le due fragranze agiscono a livello psicoemotivo sciogliendo la tensione e migliorando la comunicazione con chi sta accanto.
Gli oli essenziali contro l'ansia e le tensioni...tra parenti
Tre gocce di oli essenziali di incenso e di mirra nel brucia essenze agiscono come calmante, favorendo l'introspezione, lo sblocco delle emozioni trattenute e il contatto con la propria capacità emotive. Da bruciare in tutte le occasioni in cui si deve affrontare una discussione con persone a cui si è legati o dopo una lite, per favorire la riappacificazione. Questi oli essenziali vanno benissimo anche se in casa ci sono dei bambini un po'agitati.
Gli oli essenziali da bruciare a tavola in festa
Durante i pranzi o le cene delle feste, e persino nel cenone di Natale, mettete al centro della tavola una candela in gel dal diametro piuttosto ampio in cui avrete messo, prima di accenderla, 3 gocce di oli essenziali di mirra e tre d'incenso. La fiamma, bruciando e sciogliendo la cera, diffonderà nell'ambiente un piacevolissimo aroma che favorirà la pace e la conversazione.
Gli oli essenziali di incenso e mirra puliscono l'aria dai virus invernali
Gli oli essenziali di incenso e mirra sono fortemente antinfiammatori e balsamici, possono essere quindi utilizzati in caso di affezioni delle vie respiratorie con mal di gola, tosse e muco, poiché ne facilitano la risoluzione e l'espettorazione. Se l'infezione è già in atto, potete fare dei gargarismi con 10 gocce di tintura di propoli e tre di olio essenziale di mirra in un bicchiere d'acqua, fino a guarigione.
Inoltre è possibile bruciare sugli appositi carboncini, che trovate in erboristeria, una decina di grani di mirra e incenso cristallizzati. I fumi che si sprigionano allontanano virus e batteri dall'ambiente e aprono i bronchi, favorendone il buon funzionamento e l'eliminazione del catarro.
immagine: arduinibarbara.it
sabato 12 dicembre 2009
Poesia per riflettere
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertolt Brecht
IL SEGRETO DEL BENESSERE
Il segreto della salute fisica e mentale non sta nel lamentarsi del passato, ma nel vivere il momento presente con saggezza e serietà.
La vita può aver luogo solo nel momento presente. Se lo perdiamo, perdiamo la vita.
L’amore nel passato è solo memoria.
Quello nel futuro è fantasia.
Solo qui ed ora possiamo amare veramente.
Quando ti prendi cura di questo momento, ti prendi cura di tutto il tempo.
BUDDHA
Ringrazio tutti coloro che non amo
perchè non mi fanno venire il mal di testa
non mi fanno scrivere lunghe lettere
non agitano i miei sogni
non li attendo con ansia
non leggo i loro oroscopi sul giornale
non compongo il loro numero di telefono
non li penso.
Li ringrazio molto
non mi mettono in subbuglio lavita
(Dunya Mikhail)
Se non avessi visto
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha reso il mio deserto
ancora più selvaggio
di Emily Dickinson
La vita non mi ha disilluso
Friedrich Nietzsche
dai grandi si può solo imparare...
particolarissimo, in ogni caso importante,
curioso, dove i fenomeni del mondo si incrociano
una volta sola, senza ripetizione.
~ Herman Hesse - Demian ~
Se tracci col gesso una riga sul pavimento,
è altrettanto difficile camminarci sopra che avanzare sulla più sottile delle funi.
Eppure chiunque ci riesce tranquillamente perché non è pericoloso.
Se fai finta che la fune non è altro che un disegno
fatto col gesso e l'aria intorno è il pavimento, riesci a procedere sicuro su tutte le funi.
Ciò che conta è tutto dentro di noi; fuori nessuno può aiutarci.
Non essere in guerra con te stesso: così... tutto diventa
possibile, non solo camminare su una fune, ma anche volare.
~ Hermann Hesse - Imagination ~
Il massaggio: Bhagwan Shree Rajneesh
Il massaggio é qualche cosa che si comincia e non finisce mai, che continua e che diviene progressivamente più profondo, più elevato. Il massaggio è un'arte sottile, non si tratta soltanto di abilità, ma piuttosto di amore. Dapprima impari la tecnica e in seguito la dimentichi. Percepisci e crei dei movimenti attraverso questi sentimenti. Quando conosci profondamente il massaggio, il 90% del lavoro si fa attraverso l'amore, e il 10% attraverso la tecnica.
Basta il contatto, il contatto d'amore, perchè il corpo si rilassi. Se senti amore e comprensione per la persona che massaggi, se la vedi come energia di valore inestimabile, se lei sei riconoscente per la sua fiducia in te e per il fatto che ti lascia agire su di lei con la sua energia allora avrai sempre l'impressione di suonare uno strumento musicale. Il corpo intero diventa come i tasti dell'organo e sentirai in te la creazione di un'armonia. Non soltanto la persona che massaggi, ma anche tu sarai rilassato. Sii disponibile alla preghiera. Quando tocchi il corpo di una persona, sii disposto alla preghiera come se Dio stesso fosse presente, e tu semplicemente lo servirai. Lasciati andare con l'energia totale. Ogni volta che vedi fluire il corpo e che vedi l'energia costituire una nuova armonia, sentirai delle gioie senza precedenti e ti troverai in una meditazione profonda.
Massaggiando, massaggia soltanto. Non pensare a nient' altro.
Entra nelle tue dita , nelle tue mani, come se la tua esistenza stessa vi entrasse. Non accontentarti di un "toccare fisico".
La tua anima penetra nel corpo dell'altro e le tensioni più intense si sciolgono. Fanne un piacere, non un lavoro.
Fanne un gioco e divertiti.
La storia di Paolo e Francesca
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,mi prese del costui piacer sì forte,che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense»
(Inferno V, 100-107)
Siamo nel 1275 e Guido da Polenta decise di dare la mano di sua figlia a Giovanni Malatesta (detto Giangiotto Johannes Zoctus - Giovanni zoppo) che lo aveva aiutato a cacciare i Traversari, suoi nemici. Il capostipite, Malatesta da Verucchio detto il Mastin Vecchio o il Centenario, concorda ed il matrimonio è combinato. Fu detto a Guido:"-...voi avete male accompagnato questa vostra figliuola, ella è bella e di grande anima, ella non starà contenta di Giangiotto... Messer Guido insistette: - Se essa lo vede soltanto quando tutto è compiuto, non può far altro che accettare la situazione".
Per evitare il possibile rifiuto da parte della giovane Francesca i potenti signori di Rimini e Ravenna tramarono l'inganno.Mandarono a Ravenna Paolo il Bello "piacevole uomo e costumato molto", fratello di Giangiotto. Francesca l'aveva visto "...fu una damigella di là entro, dimostrato da un pertugio d'una finestra a madonna Francesca, dicendole - madonna, quegli è colui che dee esser vostro marito - e così si credea la buona femmina, di che madonna Francesca incontamente in lui pose l'anima e l'amor suo..."
Francesca accettò con gioia ed il giorno delle nozze, senza dubbio alcuno, pronunciò felice il suo "sì" senza sapere che Paolo la sposava "artificiosamente" per procura ossia a nome e per conto del fratello Giangiotto. "...non s'avvide prima dell'inganno, che essa vide la mattina seguente al dì delle nozze levare da lato a sè Giangiotto..."Pensate alla sua disperazione!Ma ben presto si rassegnò, ebbe una figlia che chiamò Concordia, come la suocera, e cercava di allietare come poteva le sue tristi giornate. Paolo, che aveva possedimenti nei pressi di Gradara, sovente faceva visita alla cognata e forse si rammaricava di essersi prestato all'inganno!
Uno dei fratelli, Malatestino dell'Occhio, così chiamato perchè aveva un occhio solo "ma da quell'uno vedeva fin troppo bene", spiando, s'accorse degli incontri segreti tra Paolo e Francesca.
Ed eccoci all'epilogo della nostra storia: un giorno del settembre 1289, Paolo passò per una delle sue solite visite e qualcuno (forse Malatestino "quel traditor" ) avvisò Giangiotto.Quest'ultimo che ogni mattina partiva per Pesaro ad espletare la sua carica di Podestà, che per maggior equanimità non doveva avere appresso la famiglia, per far ritorno a tarda sera, finse di partire ma rientrò da un passaggio segreto e ...mentre leggevano estasiati la storia di Lancillotto e Ginevra, "come amor li strinse" si diedero un casto bacio (questo è quello che Dante fa dire a Francesca!) proprio in quell'istante Giangiotto aprì la oporta e li sorprese.
Accecato dalla gelosia estrasse la spada, Paolo cercò di salvarsi passando dalla botola che sitrovava vicino alla porta ma, si dice, che il vestito gli si impigliasse in un chiodo, dovette tornare indietro e, mentre Giangiotto lo stava per passare a fil di spada, Francesca gli si parò dinnanzi per salvarlo ma...Giangiotto li finì entrambi. Dante mette gli sventurati amanti all'inferno perchè macchiati di un peccato gravissimo, ma li fa vagare assieme: oltre la pena, che non abbiano anche quella della solitudine eterna. "...io venni men così com'io morisse; e caddi come corpo morto cade".Gli sventurati amanti vengono così immortalati da Dante nella Divina Commedia - V canto dell'Inferno.
Nel corso dei secoli poeti, musicisti, letterati, pittori e scultori si sono ispirati alla tragedia di Paolo e Francesca (da Pellico a D'Annunzio, da Zandonai a Scheffer, ecc.) ed ancor oggi la loro storia d’amore, avvolta in un alone di mistero, affascina migliaia di persone.
PRO LOCO DI GRADARA
CELLULITE MASCHILE - IDROLIPESSIA E CAFFE'
Si chiama "idrolipessia" ed è una particolare forma di cellulite che colpisce il sesso maschile e provoca depositi adiposi su collo, braccia, schiena ed addome. Per eliminarli ci vuole la caffeina.
venerdì 11 dicembre 2009
Cecilia e la peste del Manzoni
Scendeva dalla soglia d'uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna, il cui aspetto annunciava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa; e vi traspariva una bellezza velata e offuscata, ma non guasta, da una gran passione, e da un languor mortale: quella bellezza molle a un tempo e maestosa che brilla nel sangue lombardo. La sua andatura era affaticata, ma non cascante; gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d'averne sparse tante; c'era in quel dolore un non so che di pacato e di profondo, che attestava un'anima tutta consapevole e presente a sentirlo. Ma non era il solo suo aspetto che, tra tante miserie, la indicasse così particolarmente alla pietà, e ravvivasse per lei quel sentimento ormai stracco e ammortito ne' cuori. Portava essa in collo una bambina di forse nov'anni, morta; ma tutta ben accomodata, co' capelli divisi sulla fronte, con un vestito bianchissimo, come se quelle mani l'avessero adornata per una festa promessa da tanto tempo, e data per premio. Né la teneva a giacere, ma sorretta, a sedere su un braccio, col petto appoggiato al petto, come se fosse stata viva; se non che una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte, con una certa inanimata gravezza, e il capo posava sull'omero della madre, con un abbandono più forte del sonno: della madre, ché, se anche la somiglianza de'volti non n'avesse fatto fede, l'avrebbe detto chiaramente quello de' due ch'esprimeva ancora un sentimento.Un turpe monatto andò per levarle la bambina dalle braccia, con una specie però d'insolito rispetto, con un'esitazione involontaria. Ma quella, tirandosi indietro, senza però mostrare sdegno né disprezzo, «no!» disse: «non me la toccate per ora; devo metterla io su quel carro: prendete». Così dicendo, aprì una mano, fece vedere una borsa, e la lasciò cadere in quella che il monatto le tese. Poi continuò: «promettetemi di non levarle un filo d'intorno, né di lasciar che altri ardisca di farlo e di metterla sotto terra così».Il monatto si mise una mano al petto; e poi, tutto premuroso, e quasi ossequioso, più per il nuovo sentimento da cui era come soggiogato, che per l'inaspettata ricompensa, s'affacendò a far un po' di posto sul carro per la morticina. La madre, dato a questa un bacio in fronte, la mise lì come su un letto, ce l'accomodò, le stese sopra un panno bianco, e disse l'ultime parole: «addio, Cecilia! riposa in pace! Stasera verremo anche noi, per restar sempre insieme. Prega intanto per noi; ch'io pregherò per te e per gli altri». Poi, voltatasi di nuovo al monatto, «voi», disse, «passando di qui verso sera, salirete a prendere anche me, e non me sola».Così detto, rientrò in casa, e, un momento dopo, s'affacciò alla finestra, tenendo in collo un'altra bambina più piccola, viva, ma coi segni della morte in volto. Stette a contemplare quelle così indegne esequie della prima, finché il carro non si mosse, finché lo poté vedere; poi disparve. E che altro poté fare, se non posar sul letto l'unica che le rimaneva, e mettersele accanto per morire insieme? come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccio, al passar della falce che pareggia tutte l'erbe del prato.
giovedì 10 dicembre 2009
Riflessologia plantare - I motivi per provare
. stimolazione nervosa: vi sarebbe una relazione ben definita tra le terminazioni nervose del punto riflesso ed il punto in cui è localizzato il disturbo fisico. La stimolazione della zona riflessa trasmette messaggi al cervello, il quale interviene sul disturbo liberando ormoni (endorfine=sostanze che tolgono la sensazione di dolore) ed attivando le risorse disponibili
. stimolazione del sistema linfatico: la circolazione linfatica, di per sè molto lenta, viene accelerata con la stimolazione riflessa, riattivando così con maggiore impulso i meccanismi bio-chimici ed il ricambio negli organi e nei tessuti malati
. stimolazione della circolazione sanguigna: la circolazione migliora con il trattamento riflessologico, aumentando l'ossigenazione dei tessuti ed accelerando la detossinazione
. regolazione del potenziale elettrico: è scientificamente dimostrato che un tessuto che si trovi in uno stato di squilibrio ha un potenziale elettrico diverso dal normale, rivelando un deficit od un eccesso energetico. Pare che i punti riflessi agiscano come interruttori, riallaciando tra loro i vari punti del circuito elettrico che interconnette tutti gli organi ed apparati, permettendo così alle aree malate di tornare ad un potenziale normale
. influsso psicologico: la distensione, il rilassamento ed il pensiero positivo che vengono stimolati da una buona seduta riflessologica, sono alla base di un reale riequilibrio psichico e di conseguenza anche fisico.
E' molto probabile che tutte queste componenti assieme concorrano al funzionamento del meccanismo riflesso. Il percorso di guarigione darà inizio ad una serie di reazioni fisiologiche che seguiranno le vie naturali di recupero del benessere psico-fisico individuale
Tratto da: Fabrizio Minisini e Serena Pizzini "Riflessologia fisiognomica del piede" - M.I.R. Edizioni
Equiseto e mirtillo per prevenire l'osteoporosi - tratto da "Salute Naturale" - dic. 2009
Ecco come rinforzare le ossa
Per quanto riguarda i rimedi naturali, abbiamo a disposizione varie soluzioni per rimineralizzare il tessuto osseo e frenare la perdita di calcio
1) Integrare la dieta con broccoli ed Emmenthal
Prima di tutto è necessario un adeguato apporto di calcio (1500 mg al giorno) e di vitamina D, da assumere mediante integratori o anche attraverso la dieta. Queste sostanze sono abbondanti nei cereali integrali, nel pesce, nei legumi, nel formaggio (soprattutto Emmenthal e mozzarella), nei broccoli, nella cicoria e nelle mandorle.
2) Coda cavallina per nutrire le articolazioni
Per rimineralizzare e rendere elastiche le articolazioni sono utili le capsule di equiseto o "coda cavallina" in estratto secco: vanno assunte in due somminoistrazioni, possibilmente lontano dai pasti, per cicli di 3 mesi intervallati da pause di un mese.
3) I macerati di bacche rosse salvano le cartilagini
Fare preparare in farmacia una miscela composta dai macerari glicerici di Vaccinium vitis idaea, Rubus fructicosus e Sequioia gigantea e assurmene 30 gocce 2 volte al dì per 4 mesi, facendo un ciclo da novembre a febbraio e uno da giugno a settembre.
4) Fluoro e cobalto frenano la perdita di calcio
Prendere in farmacia il preparato specifico per l'osteoporosi a base di manganese-cobalto, fluoro, fosforo, magnesio e potassio. Si prende un flaconcino al dì per una settimana, poi un flaconcino 3 giorni alla settimana per cicli di 3 mesi ripetibili dopo un mese.
Per il suo elevato contenuto di silicio, l'equiseto in capsule riduce il rischio di fratture