Ringrazio tutti coloro che non amo
perchè non mi fanno venire il mal di testa
non mi fanno scrivere lunghe lettere
non agitano i miei sogni
non li attendo con ansia
non leggo i loro oroscopi sul giornale
non compongo il loro numero di telefono
non li penso.
Li ringrazio molto
non mi mettono in subbuglio lavita
(Dunya Mikhail)
Ringrazio colei che amo
RispondiEliminaperchè mi fa venire il mal di testa
perchè mi fa scrivere lunghe lettere
perchè agita i miei sogni
perchè la attendo con ansia
perchè non leggo il suo oroscopo sul giornale ma so che lei legge il mio
perchè compongo il suo numero di telefono ogni volta come la prima volta
perchè la penso.
La ringrazio molto
di mettermi così in subbuglio la vita.
il bello della poesia, non si ferma in chi la scrive. sta anche in chi la legge.
Anonimo...fortunata la tua Lei!
RispondiEliminaquesta è la versione originale di Wisława Szymborska
RispondiEliminaDevo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.
La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.
Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l'amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.
Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come una meridiana,
capisco
ciò che l'amore non capisce,
perdono
ciò che l'amore mai perdonerebbe.
Da un incontro a una lettera
passa non un'eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.
I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.
E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi sui ogni atlante.
È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.
Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.
"Non devo loro nulla" –
direbbe l'amore
sulla questione aperta.
-- Wislawa Szymborska (scheda)
da PensieriParole
Questa è la versione originale di Wisława Szymborska
RispondiEliminaDevo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.
La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.
Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l'amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.
Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come una meridiana,
capisco
ciò che l'amore non capisce,
perdono
ciò che l'amore mai perdonerebbe.
Da un incontro a una lettera
passa non un'eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.
I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.
E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi sui ogni atlante.
È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.
Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.
"Non devo loro nulla" –
direbbe l'amore
sulla questione aperta.
grazie mille per il prezioso commento!
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